Ciao Nicola.
Concordo con le tue preoccupazioni che tendono anche in me (il che è tutto
dire) a creare seri dubbi sul fatto che la partecipazione sia davvero
praticabile in termini di progettualità e di civiltà reciproca.
Vedo crescere un atteggiamento di contestazione a priori, non basato su analisi
fondate, privo di competenza e per questo fortemente strumentalizzato e
strumentalizzabile.
Credo che a ciò contribuisca la stampa cittadina che è alla ricerca continua,
più che di informazioni e spiegazioni, di polemiche fini a se stesse.
Di certo questo è il modo migliore per far morire la partecipazione ed è un
vero peccato.
Parliamone
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Da: Nicola Cremaschi [mailto:nicola.cremaschi@xxxxxxxxx] ;
Inviato: lunedì 30 luglio 2018 14:56
A: coordinamento@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Oggetto: [coordinamento comitati] Lettere all'Eco
Ciao,
Questa ve la inoltro.
Credo che siamo in molti a seguire quello che sta succedendo in città in questi
giorni.
Senza volerlo (?) c'è un coordinato attacco in corso ai tre percorsi
partecipati che l'amministrazione ha messo in campo: Piazzetta Santa Lucia,
piazza Risorgimento, piazzale degli Alpini (su quest'ultimo non ho molte
notizie ma mi è stato detto che hanno fatto un percorso coinvolgendo i vari
attori -scuole, commercianti- presenti sul territorio)
Ci farei un pensiero... Se io fossi un assessore (magari già poco predisposto
verso la partecipazione) di fronte a questi risultati riterrei inutile fare
percorsi partecipati: soldi e tempo sprecato per trovarsi comunque a dover
gestire polemiche.
Tutto il lavoro propositivo che abbiamo fatto dai convegni all'articolo 8 ter,
finiscono "nel cestino della carta straccia".
Attenzione: non voglio dire che dobbiamo dare un sostegno all'amministrazione.
Ma forse dobbiamo capire come sostenere i processi partecipativi nonostante i
limiti che sono emersi.