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Da: Ernesto Paganoni <muccamorta@xxxxxxxxxxxxx>
Data: 30 luglio 2018 21:56:03 CEST
A: info@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Oggetto: Trasporti a milano ... questione di scelte !
Numeri e grafici permettono di rendersi conto dei pro e contro del sistema.
«Rispetto alla popolazione considerata il Milanese si distingue per quantità
e uso dei mezzi in condivisione» spiega Nicola Sandri, partner di McKinsey
per il settore infrastrutture. Per 3,2 milioni di abitanti ci sono circa 3
mila auto, 16 mila biciclette e 100 moto elettriche in sharing. Di
quest’ultima categoria si conta solo la flotta in strada lo scorso anno,
mentre non sono ancora calcolati i nuovi operatori entrati nel mercato nel
2018. La grande disponibilità ha cambiato in parte le abitudini dei
residenti. Il 12 per cento degli intervistati ha già rinunciato a una vettura
propria e l’8 per cento pensa di farlo nei prossimi anni. Altro fiore
all’occhiello, «la capillarità dei collegamenti». Definizione che somma il
tempo per passare da un vettore all’altro, la diffusione della rete e la
vicinanza delle fermate del metrò a quelle di bus e tram. «La ridotta
dimensione della città — dice Sandri — contribuisce a rendere questo fattore
positivo». Mentre la ricerca non distingue tra offerta nel centro di Milano e
nell’hinterland, restituendo una fotografia che non rispecchia appieno tutta
l’area metropolitana. Il capoluogo lombardo svetta per convenienza
dell’abbonamento mensile in proporzione al reddito medio (ultime della
classifica Londra e Instanbul) e il 70 per cento degli abitanti si dichiara
soddisfatto dell’attuale sistema di trasporto pubblico.
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