[Comitato Malpensata] [coordinamento comitati] Partecipazione, 8 ter, prossimo incontro coordinamento

  • From: Beppe Cattaneo <beppe50.cattaneo@xxxxxxxxx>
  • To: info@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sun, 23 Sep 2018 11:18:17 +0200

Dico la mia sulle riflessioni in corso a seguito comunicato stampa di
Bergamo Comune:

1) urge un confronto su applicazione 8 ter anche con Mariola e Nicola che
hanno contribuito in modo sostanziale a quel risultato ma che rimane nei
fatti disapplicato. Mariola sottolinea che servono anche competenze per
meglio esercitare la partecipazione. Ma io credo che una politica che vuole
davvero praticarla deve trovare risorse,  tempi e soprattutto linguaggi per
coinvolgere chi competenze non ha. Questo e' scritto anche in 8 ter
Parliamone di nuovo insieme tra noi tutti, in un incontro dedicato e non
solo via mail.

2) Su Bergamo Bene Comune anche io ho perso qualcosa. Avrei bisofno di
aggiornamento.

3) E' confermato per prossimo incontro del Coordinamento l'incontro con
avvocato che ha predisposto esposto su danni ambientali per aeroporto?

Grazie
Beppe Cattaneo



Il dom 23 set 2018, 10:38 Maria Peretti <arch.peretti@xxxxxxxxxxxxxxxx> ha
scritto:

Buongiorno a tutti

Alle riflessioni di Nicola Cremaschi aggiungo un'informazione che mi
sembra fondamentale per costruirsi un'opinione sulla questione.

È vero che l'art.8 ter sulla partecipazione dei cittadini è stato
approvato quando già l'iter dell'accordo di programma era iniziato.

Proprio alla luce del nuovo articolo alla procedura di Vas,che era in
corso, è stato invitato anche il Coordinamento dei Comitati, novità di
rilievo agli occhi di una come me che è consapevole del fatto che proprio
nella Vas è possibile introdurre osservazioni che possono modificare le
ipotesi progettuali sulla base di motivazioni chiare e adeguatamente
formulate.

Quello che vorrei far capire è che la 'partecipazione ' avviene prima e
durante; dopo c'è il conflitto.

Perché ciò succeda è necessario attrezzarsi , organizzarsi , sia nelle
rappresentanze (chi va e partecipa e a nome di chi) che negli strumenti (
quali competenze sono necessarie per interloquire efficacemente ).

Insomma almeno due cose: ai tavoli della partecipazione bisogna
innanzitutto esserci ( e qui c'è un ampio spazio di miglioramento in
materia di orari e tempistiche, che non escludano a priori )

Poi bisogna esserci con contenuti adeguati e anche questo è
complicatissimo perché vuol dire approfondimento, competenze,
impegno....tutte cose che nel campo del volontariato sono complicatissime.

La strada è lunga ma non credo ci siano scorciatoie.

Mariola Peretti
Il giorno dom 23 set 2018 alle 09:41 Nicola Cremaschi <
nicola.cremaschi@xxxxxxxxx> ha scritto:

Ho letto più volte questo comunicato stampa di BergamoBeneComune (se
qualcuno in privato mi spiega chi sono gliene sarei grato) e sono un po'
perplesso.
Purtroppo non ho molto tempo per approfondire tutta la vicenda e, quindi,
mi potrei sbagliare ma, mi pare, che se siamo di fronte ad una serie di
principi "nostri", allo stesso tempo, ci siano dei passaggi che non mi
funzionano.
Innanzitutto la questione - che è fondamentale - della distinzione tra
"proprietà pubblica" di una struttura e "funzione pubblica".  Se
accettassimo il fatto che la funzione pubblica viene assolta solo dalla
proprietà pubblica dovremmo chiudere - per esempio - il 70% dei teatri
italiani e la quasi totalità dei cinema. Nel campo dei servizi dovremmo
cancellate tutto quello che si è fatto dalla legge 285 in poi. Forse
qualcuno potrebbe anche esserne contento...

Poi, mi pare, che questo CS mescoli un po' i problemi: si contesta il
progetto Chorus Life nella sua totalità (seconda parte del comunicato) o
solo la parte che riguarda il palazzetto?

A memoria direi che Chorus Life è antecedente a 8ter. Almeno nei suoi
primi contatti con l'amministrazione ed è figlio, semmai, della delibera
oneri.

Certo era possibile, stante le promesse elettorali, avviare un percorso
partecipato sull'area ex Ote. Ma non bisogna dimenticare che
all'inserimento della giunta Gori (e tuttora, peraltro) vigeva (vige) un
PGT elaborato dalla giunta Bruni e modificato dalla giunta Tentorio che
stabilisce dei diritti. Quindi chi presenti un progetto che sta all'interno
di quanto previsto da PGT ha diritto a ricevere delle risposte in tempi
dati.

Poi: l'edificazione del nuovo palazzetto non mi pare che voglia dire -
purtroppo - che verrà demolito quello vecchio. E fintanto che ci sono die
palazzetti - uno di proprietà pubblica ed uno di proprietà privata - è
difficile sostenere la tesi che ci venga tolto qualcosa.
Il giorno in cui verrà presentato il progetto di trasformazione del
palazzetto nella nuova sede GAMEC si aprirà questo dibattito

Infine (o quasi): la convenzione tra Comune e Chorus Life per le 60
giornate di utilizzo del palazzetto: sicuramente mi sbaglio e spero
qualcuno abbia dati precisi ma mi sfugge quali iniziative organizza
 direttamente il Comune che richiedano più di 60 gg in un anno...

Poi lo ammetto... Non mi piace il linguaggio di questo CS. Sembra
ammiccare ad accordi sottobanco e ad illeciti. Non mi piace. Problema mio
sicuramente

Giro questo stessi appunti in Legambiente Bergamo per vedere se qualcuno
ha opinioni diverse.

Nicola Cremaschi
Via Samuele Biava 18
<https://maps.google.com/?q=Via+Samuele+Biava+18+24123+BERGAMO&entry=gmail&source=g>
24123 BERGAMO
<https://maps.google.com/?q=Via+Samuele+Biava+18+24123+BERGAMO&entry=gmail&source=g>

Tel. 328 7486858

Il giorno 22 set 2018, alle ore 21:32, Vivere Longuelo <
viverelonguelo@xxxxxxxxx> ha scritto:

Condivido.  Benecomune ci da una lezone di tempestività e di
informazione. Conviene unire le forze.
Roberto

Il Sab 22 Set 2018 10:28 Bergamo BeneComune <info@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx>
ha scritto:

Buongiorno,

trasmettiamo con preghiera di diffusione all'interno del Coordinamento
dei Comitati.

Cordiali Saluti

BergamoBeneComune


ACCORDO DI PROGRAMMA EX-OTE IN APPROVAZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE LUNEDì
24 SETTEMBRE


Quella che si consumerà lunedì sera 24 settembre in Consiglio Comunale,
con la probabile ratifica dell’Accordo di programma tra Comune di Bergamo e
Grupedil S.r.l., finalizzata alla realizzazione del nuovo Palazzetto dello
sport e “opere infrastrutturali”, è l’ennesima occasione persa di decidere
con i cittadini quale nuovo volto dare alla Bergamo del futuro.

Se privo di un percorso partecipativo ogni intervento di questa portata
sulla città diventa un abdicare alle proprie funzioni amministrative a
favore degli interessi del privato. Dove il termine "interessi" non ha un
significato negativo in sé, a condizione che diventi oggetto di confronto
perché possa coincidere con i bisogni della comunità. Che è d'altra parte
questione normata addirittura da un articolo della Costituzione, l'art. 41,
che sancisce giustamente che l'iniziativa economica privata è libera, ma ne
sottolinea la necessaria armonia con l’utilità sociale e come "La legge
determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica
pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali."

Proprio in questo senso quello che andrà in scena lunedì non è un
successo di questa amministrazione. Si delibera la cessione di una parte
della città ad un privato e a una visione elitaria e segregata di
convivenza. Ciò che era di tutti diventa di pochi.

Perché questo possa avvenire in modo che non contrasta con l'utilità
sociale il Comune di Bergamo ha uno strumento utilissimo di consultazione e
decisione, che coinvolge realmente i cittadini, attivo da più di due anni,
ma pressochè inutilizzato, o usato in modo improprio: l'Art 8/ter previsto
dal Regolamento della partecipazione comunale. Ricordiamo, in estrema
sintesi, che la sua applicazione prevede varie ed articolate fasi che
dovrebbero svolgersi ben prima dell'approvazione dei progetto
architettonico ed esecutivo, comprendendo l'informazione, l'apertura di un
forum sul territorio, l'ascolto, la sintesi ed il monitoraggio con incontri
di aggiornamento in itinere, per giungere al termine del processo ad un
progetto che tenga maggiormente conto, in una modalità condivisa e
partecipata, delle istanze del territorio, in primis della cittadinanza che
vive le aree direttamente coinvolte o limitrofe.

Tutto ciò, per l'area dell'ex OTE, si è tradotto unicamente in due
incontri (il 18 aprile e il 29 maggio, a cui abbiamo partecipato) di
presentazione di un progetto già definito nei dettagli esecutivi. Non una
proposta su cui confrontarsi e discutere: un dato di fatto su cui confutare
"a prescindere" dubbi e critiche.

Così il Comune di Bergamo riceverà un Palazzetto da utilizzare per 60
giorni all’anno nei giorni lasciati liberi dalla proprietà, con un accordo
valido per cinquanta anni e un costo al momento ancora non definito.

Così il quartiere di Redona, che aveva ricevuto la promessa di una
palestra dalla giunta Gori, la riceverà come gentile omaggio da questo
accordo, ma in cambio si trova, senza potere interloquire, ad ospitare (per
esserne forse un giorno fagocitato) un palazzetto da 6500 posti nella
disponibilità esclusiva di un privato per 305 giorni all'anno, un
parcheggio da 1.100 posti ad uso privato, un hotel, un centro benessere, un
ristorante di lusso, 100 appartamenti e spazi commerciali per un totale di
15.000 mc.

Probabilmente di tutto ciò il quartiere (anzi i tre quartieri che
faranno da cornice al nuovo insediamento, se comprendiamo anche Borgo
Palazzo e Borgo Santa Caterina) non sentiva il bisogno. Probabilmente se
fosse stato applicato il Regolamento per la partecipazione si sarebbe
potuto inserire l'intervento di Grupedil in esigenze e prospettive più
mirate sulle necessità dei cittadini. Ma non sembra intenzione di questa
amministrazione avviare sulle trasformazioni urbane nessun percorso
partecipativo diffuso. Lo strumento è stato sostituito, in modo non
ufficiale ma non per questo meno discutibile, dal presunto stato di
necessità, che suona come un alibi, del superamento del degrado.

Ma il degrado di alcune aree abbandonate della città non si risolve
offrendole in modo acritico a chi ha disponibilità finanziaria o mire
speculative. Amministrare i beni comuni di tutti i cittadini, in primis il
territorio, è ben altro.

È soprattutto realizzazione di un'idea condivisa e cresciuta
collettivamente.

Quello che si celebrerà lunedì sera sarà la presa d'atto che il
territorio, bene comune, è in vendita al migliore offerente. Una sconfitta
per chi ha un'idea di città che parte da chi la abita.


Bergamo Bene Comune

--
Inviato da Gmail Mobile Mariola Peretti

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