[Comitato Malpensata] Re: [coordinamento comitati] Partecipazione, 8 ter, prossimo incontro coordinamento

  • From: Posta TISCALI <ginoulhiac@xxxxxxxxx>
  • To: info@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 25 Sep 2018 08:57:23 +0200

Ciao a tutti,
ieri sera la ratifica per l'ExOte, come da previsioni, è passata in Consiglio Comunale, senza che nessuno dicesse ba.
Non sarebbe opportuno che il Coordinamento dei Comitati facesse a breve uno stringato comunicato stampa stigmatizzando il metodo con il quale si è arrivati all'approvazione, cioè di fatto senza la benchè minima applicazione dell'Art8 ter, malgrado, ed è una valutazione personale, si potesse applicare?
Perchè nel merito del progetto forse si può dire poco, è assai complesso e credo che nessuno di noi abbia avuto di analizzarlo nel dettaglio, ma nel merito del metodo si che possiamo dire qualcosa.

Modesto suggerimento operativo, per incominciare ad uscire dallo stallo in cui siamo.

A presto, un caro saluto a tutti
Giovanni Ginoulhiac.

Il 23/09/2018 11.18, Beppe Cattaneo ha scritto:

Dico la mia sulle riflessioni in corso a seguito comunicato stampa di Bergamo Comune:

1) urge un confronto su applicazione 8 ter anche con Mariola e Nicola che hanno contribuito in modo sostanziale a quel risultato ma che rimane nei fatti disapplicato. Mariola sottolinea che servono anche competenze per meglio esercitare la partecipazione. Ma io credo che una politica che vuole davvero praticarla deve trovare risorse,  tempi e soprattutto linguaggi per coinvolgere chi competenze non ha. Questo e' scritto anche in 8 ter
Parliamone di nuovo insieme tra noi tutti, in un incontro dedicato e non solo via mail.

2) Su Bergamo Bene Comune anche io ho perso qualcosa. Avrei bisofno di aggiornamento.

3) E' confermato per prossimo incontro del Coordinamento l'incontro con avvocato che ha predisposto esposto su danni ambientali per aeroporto?

Grazie
Beppe Cattaneo



Il dom 23 set 2018, 10:38 Maria Peretti <arch.peretti@xxxxxxxxxxxxxxxx <mailto:arch.peretti@xxxxxxxxxxxxxxxx>> ha scritto:

    Buongiorno a tutti

    Alle riflessioni di Nicola Cremaschi aggiungo un'informazione che
    mi sembra fondamentale per costruirsi un'opinione sulla questione.

    È vero che l'art.8 ter sulla partecipazione dei cittadini è stato
    approvato quando già l'iter dell'accordo di programma era iniziato.

    Proprio alla luce del nuovo articolo alla procedura di Vas,che era
    in corso, è stato invitato anche il Coordinamento dei Comitati,
    novità di rilievo agli occhi di una come me che è consapevole del
    fatto che proprio nella Vas è possibile introdurre osservazioni
    che possono modificare le ipotesi progettuali sulla base di
    motivazioni chiare e adeguatamente formulate.

    Quello che vorrei far capire è che la 'partecipazione ' avviene
    prima e durante; dopo c'è il conflitto.

    Perché ciò succeda è necessario attrezzarsi , organizzarsi , sia
    nelle rappresentanze (chi va e partecipa e a nome di chi) che
    negli strumenti ( quali competenze sono necessarie per
    interloquire efficacemente ).

    Insomma almeno due cose: ai tavoli della partecipazione bisogna
    innanzitutto esserci ( e qui c'è un ampio spazio di miglioramento
    in materia di orari e tempistiche, che non escludano a priori )

    Poi bisogna esserci con contenuti adeguati e anche questo è
    complicatissimo perché vuol dire approfondimento, competenze,
    impegno....tutte cose che nel campo del volontariato sono
    complicatissime.

    La strada è lunga ma non credo ci siano scorciatoie.

    Mariola Peretti

    Il giorno dom 23 set 2018 alle 09:41 Nicola Cremaschi
    <nicola.cremaschi@xxxxxxxxx <mailto:nicola.cremaschi@xxxxxxxxx>>
    ha scritto:

        Ho letto più volte questo comunicato stampa di
        BergamoBeneComune (se qualcuno in privato mi spiega chi sono
        gliene sarei grato) e sono un po' perplesso.
        Purtroppo non ho molto tempo per approfondire tutta la vicenda
        e, quindi, mi potrei sbagliare ma, mi pare, che se siamo di
        fronte ad una serie di principi "nostri", allo stesso tempo,
        ci siano dei passaggi che non mi funzionano.
        Innanzitutto la questione - che è fondamentale - della
        distinzione tra "proprietà pubblica" di una struttura e
        "funzione pubblica".  Se accettassimo il fatto che la funzione
        pubblica viene assolta solo dalla proprietà pubblica dovremmo
        chiudere - per esempio - il 70% dei teatri italiani e la quasi
        totalità dei cinema. Nel campo dei servizi dovremmo cancellate
        tutto quello che si è fatto dalla legge 285 in poi. Forse
        qualcuno potrebbe anche esserne contento...

        Poi, mi pare, che questo CS mescoli un po' i problemi: si
        contesta il progetto Chorus Life nella sua totalità (seconda
        parte del comunicato) o solo la parte che riguarda il palazzetto?

        A memoria direi che Chorus Life è antecedente a 8ter. Almeno
        nei suoi primi contatti con l'amministrazione ed è figlio,
        semmai, della delibera oneri.

        Certo era possibile, stante le promesse elettorali, avviare un
        percorso partecipato sull'area ex Ote. Ma non bisogna
        dimenticare che all'inserimento della giunta Gori (e tuttora,
        peraltro) vigeva (vige) un PGT elaborato dalla giunta Bruni e
        modificato dalla giunta Tentorio che stabilisce dei diritti.
        Quindi chi presenti un progetto che sta all'interno di quanto
        previsto da PGT ha diritto a ricevere delle risposte in tempi
        dati.

        Poi: l'edificazione del nuovo palazzetto non mi pare che
        voglia dire - purtroppo - che verrà demolito quello vecchio. E
        fintanto che ci sono die palazzetti - uno di proprietà
        pubblica ed uno di proprietà privata - è difficile sostenere
        la tesi che ci venga tolto qualcosa.
        Il giorno in cui verrà presentato il progetto di
        trasformazione del palazzetto nella nuova sede GAMEC si aprirà
        questo dibattito

        Infine (o quasi): la convenzione tra Comune e Chorus Life per
        le 60 giornate di utilizzo del palazzetto: sicuramente mi
        sbaglio e spero qualcuno abbia dati precisi ma mi sfugge quali
        iniziative organizza  direttamente il Comune che richiedano
        più di 60 gg in un anno...

        Poi lo ammetto... Non mi piace il linguaggio di questo CS.
        Sembra ammiccare ad accordi sottobanco e ad illeciti. Non mi
        piace. Problema mio sicuramente

        Giro questo stessi appunti in Legambiente Bergamo per vedere
        se qualcuno ha opinioni diverse.

        Nicola Cremaschi
        Via Samuele Biava 18
        
<https://maps.google.com/?q=Via+Samuele+Biava+18+24123+BERGAMO&entry=gmail&source=g>
        24123 BERGAMO
        
<https://maps.google.com/?q=Via+Samuele+Biava+18+24123+BERGAMO&entry=gmail&source=g>

        Tel. 328 7486858

        Il giorno 22 set 2018, alle ore 21:32, Vivere Longuelo
        <viverelonguelo@xxxxxxxxx <mailto:viverelonguelo@xxxxxxxxx>>
        ha scritto:

        Condivido.  Benecomune ci da una lezone di tempestività e di
        informazione. Conviene unire le forze.
        Roberto

        Il Sab 22 Set 2018 10:28 Bergamo BeneComune
        <info@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
        <mailto:info@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx>> ha scritto:

            Buongiorno,

            trasmettiamo con preghiera di diffusione all'interno del
            Coordinamento dei Comitati.

            Cordiali Saluti

            BergamoBeneComune


            ACCORDO DI PROGRAMMA EX-OTE IN APPROVAZIONE IN CONSIGLIO
            COMUNALE LUNEDì 24 SETTEMBRE


            Quella che si consumerà lunedì sera 24 settembre in
            Consiglio Comunale, con la probabile ratifica
            dell’Accordo di programma tra Comune di Bergamo e
            Grupedil S.r.l., finalizzata alla realizzazione del nuovo
            Palazzetto dello sport e “opere infrastrutturali”, è
            l’ennesima occasione persa di decidere con i cittadini
            quale nuovo volto dare alla Bergamo del futuro.

            Se privo di un percorso partecipativo ogni intervento di
            questa portata sulla città diventa un abdicare alle
            proprie funzioni amministrative a favore degli interessi
            del privato. Dove il termine "interessi" non ha un
            significato negativo in sé, a condizione che diventi
            oggetto di confronto perché possa coincidere con i
            bisogni della comunità. Che è d'altra parte questione
            normata addirittura da un articolo della Costituzione,
            l'art. 41, che sancisce giustamente che l'iniziativa
            economica privata è libera, ma ne sottolinea la
            necessaria armonia con l’utilità sociale e come "La legge
            determina i programmi e i controlli opportuni perché
            l’attività economica pubblica e privata possa essere
            indirizzata e coordinata a fini sociali."

            Proprio in questo senso quello che andrà in scena lunedì
            non è un successo di questa amministrazione. Si delibera
            la cessione di una parte della città ad un privato e a
            una visione elitaria e segregata di convivenza. Ciò che
            era di tutti diventa di pochi.

            Perché questo possa avvenire in modo che non contrasta
            con l'utilità sociale il Comune di Bergamo ha uno
            strumento utilissimo di consultazione e decisione, che
            coinvolge realmente i cittadini, attivo da più di due
            anni, ma pressochè inutilizzato, o usato in modo
            improprio: l'Art 8/ter previsto dal Regolamento della
            partecipazione comunale. Ricordiamo, in estrema sintesi,
            che la sua applicazione prevede varie ed articolate fasi
            che dovrebbero svolgersi ben prima dell'approvazione dei
            progetto architettonico ed esecutivo, comprendendo
            l'informazione, l'apertura di un forum sul territorio,
            l'ascolto, la sintesi ed il monitoraggio con incontri di
            aggiornamento in itinere, per giungere al termine del
            processo ad un progetto che tenga maggiormente conto, in
            una modalità condivisa e partecipata, delle istanze del
            territorio, in primis della cittadinanza che vive le aree
            direttamente coinvolte o limitrofe.

            Tutto ciò, per l'area dell'ex OTE, si è tradotto
            unicamente in due incontri (il 18 aprile e il 29 maggio,
            a cui abbiamo partecipato) di presentazione di un
            progetto già definito nei dettagli esecutivi. Non una
            proposta su cui confrontarsi e discutere: un dato di
            fatto su cui confutare "a prescindere" dubbi e critiche.

            Così il Comune di Bergamo riceverà un Palazzetto da
            utilizzare per 60 giorni all’anno nei giorni lasciati
            liberi dalla proprietà, con un accordo valido per
            cinquanta anni e un costo al momento ancora non definito.

            Così il quartiere di Redona, che aveva ricevuto la
            promessa di una palestra dalla giunta Gori, la riceverà
            come gentile omaggio da questo accordo, ma in cambio si
            trova, senza potere interloquire, ad ospitare (per
            esserne forse un giorno fagocitato) un palazzetto da 6500
            posti nella disponibilità esclusiva di un privato per 305
            giorni all'anno, un parcheggio da 1.100 posti ad uso
            privato, un hotel, un centro benessere, un ristorante di
            lusso, 100 appartamenti e spazi commerciali per un totale
            di 15.000 mc.

            Probabilmente di tutto ciò il quartiere (anzi i tre
            quartieri che faranno da cornice al nuovo insediamento,
            se comprendiamo anche Borgo Palazzo e Borgo Santa
            Caterina) non sentiva il bisogno. Probabilmente se fosse
            stato applicato il Regolamento per la partecipazione si
            sarebbe potuto inserire l'intervento di Grupedil in
            esigenze e prospettive più mirate sulle necessità dei
            cittadini. Ma non sembra intenzione di questa
            amministrazione avviare sulle trasformazioni urbane
            nessun percorso partecipativo diffuso. Lo strumento è
            stato sostituito, in modo non ufficiale ma non per questo
            meno discutibile, dal presunto stato di necessità, che
            suona come un alibi, del superamento del degrado.

            Ma il degrado di alcune aree abbandonate della città non
            si risolve offrendole in modo acritico a chi ha
            disponibilità finanziaria o mire speculative.
            Amministrare i beni comuni di tutti i cittadini, in
            primis il territorio, è ben altro.

            È soprattutto realizzazione di un'idea condivisa e
            cresciuta collettivamente.

            Quello che si celebrerà lunedì sera sarà la presa d'atto
            che il territorio, bene comune, è in vendita al migliore
            offerente. Una sconfitta per chi ha un'idea di città che
            parte da chi la abita.


            Bergamo Bene Comune

-- Inviato da Gmail Mobile Mariola Peretti


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