[zxspectrum] R: R: Re: Clive Sinclair vs Steve Jobs

  • From: "Simone Voltolini" <simone.voltolini@xxxxxx>
  • To: <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sun, 17 Aug 2014 18:47:56 +0200


-----Messaggio originale-----
Da: zxspectrum-bounce@xxxxxxxxxxxxx [mailto:zxspectrum-bounce@xxxxxxxxxxxxx] 
Per conto di gazzosa@xxxxxx
Inviato: domenica 17 agosto 2014 18:01
A: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
Oggetto: [zxspectrum] R: Re: Clive Sinclair vs Steve Jobs

> Detto ciò, se può parlare soltanto chi ha la coscienza a posto nei
confronti di 
> quei lavoratori, allora questo thread non avrebbe dovuto contenere
alcun post, 
> perché gli unici che avrebbero potuto scrivere sono già morti da
tempo: Gesù e 
> Gandhi.

"E che c'entrano un fondatore di una religione e un capo politico? 
Avrebbe avuto più senso se avessi citato uno Stallman, un Raymond o un 
Torvalds, anche se effettivamente nemmeno loro sono imprenditori.

Inoltre, Sinclair sarà stato pure un imprenditore, ma non mi risulta che si sia 
mai atteggiato a guru o maestro di vita, né che abbia mai avuto un potere 
decisionale sulle esistenze dei suoi sottoposti paragonabile sia pure 
lontanamente a quello di Jobs o di Gates. 
Paragonare un'azienda regionale di piccole dimensioni come la Sinclair Research 
Ltd. a colossi multinazionali come Microsoft o Apple non ha affatto senso.

Qua si parla, in sostanza, di quella contraddizione in termini portata avanti 
da Jobs, Gates e altri ancora, quel "capitalismo dal volto umano" che di fatto 
è una mascherata per nascondere lo sfruttamento dei lavoratori ammantandosi o 
di nobili motivazioni, dietro le quali si cela l'esaltazione 
dell'individualismo più totale (Jobs), o di quella carità pelosa (Gates) che in 
sostanza realizza quanto Friedrich Von Hayek prevedeva quando sosteneva che 
l'iniziativa individuale può, se lo desidera, farsi carico anche della 
beneficenza verso i bisognosi, cosa che lo Stato o le istituzioni pubbliche in 
generale non dovrebbero mai intraprendere in quanto "residuo di organizzazione 
tribale" (cito a braccio).

Per cui, se sei indigente, bisognoso e non riesci a tirarti fuori da solo, o 
hai la fortuna di farti aiutare da un riccone desideroso di lavarsi la 
coscienza, o ti attacchi al tram. E soprattutto, guai a mettere in discussione 
l'ordine costituito.

Ma questo è un discorso che va ben altro il paragone Jobs/Sinclair."

E qui mi piacerebbe molto approfondire.

Concordo pienamente che Sinclair non avrebbe mai avuto questo tipo di 
attitudine e non è arrivato così in altro proprio per questo.

D'altronde il cammino tecnologico poteva essere anche molto ma molto più lento, 
non c'era sicuramente bisogno di tutta questa fretta.

Fretta che ha portato ad una globalizzazione generalizzata sfascia tutto e 
distruggi qualsiasi tipo di mercato tipica delle multinazionali e soprattutto 
della cultura di chi è sempre stato più sviluppato a livello economico e che ha 
imposto delle proprie attività in ambienti molto differenti tra loro.

> Ma neanche Bill Gates si sarebbe salvato la coscienza con la sua
filantropia - 
> pubblica e detraibile dalle tasse - che tanto ti piace,

"Mi piacerebbe la "filantropia" di Gates? Dove l'avrei scritto, di grazia?"

L'ho scritto io , come Scientology, ricollegandomi al discorso fatto da te 
prima ;


> E non avrebbe dovuto parlare nessuno di noi, perché gran parte di
quello che 
> abbiamo addosso o intorno è prodotto sfruttando i lavoratori del
terzo mondo.
> Tutti noi lo sappiamo ma continuiamo a comprarlo lo stesso. O no?
> Delle due l'una: o trattiamo l'oggetto di una discussione o trattiamo
dei 
> massimi sistemi e del senso della vita.

"La questione è mal posta. Se restiamo nell'angusto ambito della responsabilità 
individuale e affrontiamo la questione alla foce piuttosto che alla sorgente, 
non se ne esce. Il cosiddetto consumo critico per esempio è una iniziativa 
meritevole, così come l'adozione e la diffusione di software non proprietario, 
ma non risolve il problema. 
Sono i massimi sistemi che alla fine si traducono nell'ambiente nel quale 
viviamo e nelle scelte di vita che facciamo. Ignorarlo sarebbe indice di miopia 
mentale.

Detto in altri termini: ogni discorso su Steve Jobs o Bill Gates non può 
prescindere dal fatto che sono stati a capo di aziende multinazionali le quali 
hanno condizionato e condizionano la vita di miliardi di individui, sia pure in 
una pletora di modi differenti tra loro. Alla base vi è sempre e comunque una 
visione del mondo in termini di dominio, sfruttamento e logiche di mercato, che 
ci piaccia o no. Per come la vedo io, quella di Jobs è più subdola perché 
mimetizzata da "buoni sentimenti" e valori proclamati a parole e negati nei 
fatti. 
Quella di Gates è palese e dichiarata.

Per cui, come ha acutamente scritto Roberto "Wu Ming 1" Bui,

"Già renderci conto che il nostro rapporto con le cose non è neutro né 
innocente, trovarci l’ideologia, scoprire il feticismo della merce, è una 
conquista: forse cornuti e mazziati lo siamo comunque, ma almeno non “cornuti, 
mazziati e contenti”. [...] La merce digitale che usiamo incorpora 
sfruttamento, diventiamone consapevoli. La rete si erge su gigantesche colonne 
di lavoro invisibile, rendiamolo visibile. E rendiamo visibili le lotte, gli 
scioperi. In occidente se ne parla ancora poco, ma in Cina gli scioperi si 
fanno e si faranno sempre di più.
Quando uno sfigato diventa un tycoon, andiamo a vedere su quali teste ha 
camminato per arrivare dov’è, quale lavoro ha messo a profitto, quale 
pluslavoro non ha ricompensato.
Quando parlo di “defeticizzare la rete”, intendo l’acquisizione di questa 
consapevolezza. Che è la precondizione per stare “dentro e contro”, dentro in 
modo conflittuale.
E se stiamo “dentro e contro” la rete, forse possiamo trovare il modo di 
allearci con coloro che sono sfruttati a monte.
Un’alleanza mondiale tra “attivisti digitali”, lavoratori cognitivi e operai 
dell’industria elettronica sarebbe, per i padroni della rete, la cosa più 
spaventosa.
Le forme di quest’alleanza, ovviamente, sono tutte da scoprire."

Ma ripeto, mi rendo conto di stare andando oltre i propositi di questa 
discussione e di questa lista. Chi vuole comunque trova in rete approfondimenti 
sull'argomento a iosa."


Riflessioni molto importanti, io e mia moglie ne facciamo sempre e quando 
scopriamo qualcosa che viene prodotto tramite sfruttamento del lavoro 
generalmente tendiamo a non promuoverlo e/o utilizzarlo.

Nel nostro piccolo facciamo qualcosa.

A questo mi ricollego al discorso fatto precedentemente x Amazon: li può 
conoscere, collaborare con loro e poi anche capire come sono fatti, per questo 
puoi anche decidere di non utilizzarli più e / o lavorare con loro e se ci si 
riesce anche combatterli.

Mi sembra tutto perfettamente plausibile e fattibile, basta solo volerlo.

Il nostro "amore romantico" verso Sinclair ci sta tutto e naturalmente fu anche 
pratico allora e tutt'oggi qualcosa viene ancora prodotto per cui possiamo dire 
che in parte è anche attuale, di certo NON possiamo dire lo stesso di Bill e 
Gates che nel bene e nel male hanno avuto una posizione di potere estremo.

Concordo che Steve è stato molto più subdolo nell'ottenerlo con le sue trovate, 
viceversa Bill è stato molto sugli allori e poi si è in parte ravveduto.

Secondo me uscire dalla MS ha fatto bene a lui ed a MS stessa.

Per Steve invece andarsene sarà secondo me la rovina di Apple perché da basata 
su regole ed imposizioni basate sull'accentramento di potere di un'unica 
persona.


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