[sisbb] Re: Protesta e sgombero della Biblioteca di Discipline Umanistiche - Bologna

  • From: Angela Maria Nuovo <angela.nuovo@xxxxxxxx>
  • To: "sisbb@xxxxxxxxxxxxx" <sisbb@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sat, 11 Feb 2017 14:11:45 +0000

Grazie, Paolo, di queste notizie, di grandissimo interesse.

Non e' certo usuale che una biblioteca  universitaria diventi il luogo di un 
conflitto cosi' violento, anche se c'erano stati episodi simili presso la 
Statale di Milano (ma intorno alla libreria, se non ricordo male).

Ti saremo grati se ci vorrai tenere informati.

a presto,

Angela





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Da: sisbb-bounce@xxxxxxxxxxxxx <sisbb-bounce@xxxxxxxxxxxxx> per conto di Paolo 
Tinti <paolo.tinti@xxxxxxxx>
Inviato: sabato 11 febbraio 2017 14.54
A: sisbb@xxxxxxxxxxxxx
Oggetto: [sisbb] Protesta e sgombero della Biblioteca di Discipline Umanistiche 
- Bologna

Care colleghe, cari colleghi,
raggiunto da richieste di notizie dirette, vi partecipo i fatti di cui sono al 
corrente.
Come molti sanno, dal 23 gennaio scorso a Bologna è iniziata la protesta di 
esponenti del CUA, movimento universitario autonomo, solo poco tempo fa 
costituitosi in associazione. Gli studenti e i simpatizzanti del CUA, che in 
passato ha occupato vari spazi della Scuola di Lettere, adiacenti a via Zamboni 
e a Piazza Verdi, hanno protestato contro la nuova modalità di accesso alla 
Biblioteca di Discipline Umanistiche, di via Zamboni, 36. Purtroppo slogan e 
stampa hanno da subito prospettato una "blindatura" della BDU, con conseguente 
chiusura agli studenti non di Lettere, senza rispettare la realtà dei fatti. La 
BDU, nata a inizio Novecento da un'idea di Giovanni Pascoli, è da decenni sotto 
scacco: occupata per lunghi anni, è stata chiusa un intero anno accademico. 
Solo nel 2006 si è ricostituito il comitato scientifico - presieduto oggi dalla 
nostra collega Francesca Tomasi, che affianco in veste di componente 
rappresentante del Dipartimento - e la BDU, tra molte difficoltà, ha ripreso il 
proprio cammino.
L'accesso controllato in forme blande è stato sempre osteggiato dal CUA. Eppure 
molti episodi hanno trovato impotenti i bibliotecari, costretti a fronteggiare 
situazioni molto gravi: casi di spaccio, un decesso per overdose nei bagni, 
furti a danno dei lettori. Il comitato, preso atto della gravità e della 
continuità di simili episodi, ha dunque deciso, anche in vista dell'ampliamento 
dell'orario di apertura serale sino alle 24, di introdurre forme di ingresso 
effettivamente controllato con badge o con documento. Dal 23 gennaio gli 
studenti, anche non iscritti alla Scuola di Lettere, sarebbero quindi entrati 
con il badge d'Ateneo. Tutti i lettori, inclusi quelli iscritti in qualunque 
biblioteca del polo UBO, sarebbero entrati mostrando un documento. Nessuno 
finora è mai stato escluso è mai lo sarebbe stato se avesse dichiarato 
semplicemente la sua identità. A tutela della sicurezza di tutti: dei lettori e 
dei lavoratori della biblioteca.
Nei giorni successivi al 23 gennaio, l'apertura delle porte antipatico, 
l'elusione di ogni controllo, l'invasione degli uffici della biblioteca e lo 
smontaggio fisico delle porte da parte del CUA hanno fatto precipitare la 
situazione.
La protesta si è inasprita perché il Rettore Ubertini, il Prorettore Degli 
Esposti e il Comitato hanno deciso, a fronte di atti così minacciosi, di 
procedere secondo le regole, in passato mai applicate: provvedimenti 
disciplinari e denunce all'autorità giudiziaria, con conseguenti operazioni di 
sgombero. Di qui l'acuirsi della lotta, che ha danneggiato una biblioteca e di 
un quartiere della città universitaria ma credo abbia di mira altre questioni, 
in un contesto locale (vedi proteste per l'aumento della mensa) e nazionale 
molto agitato.
Oltre alle numerose interviste già rilasciate alla stampa dal prorettore Degli 
Esposti, mi auguro che presto appaiano comunicati ufficiali, sui siti Unibo, 
che eventualmente provvederò a far circolare.
Concludo precisando che in poche ore oltre 5000 studenti hanno raccolto firme 
contro la protesta, da loro ritenuta ingiustificata nel merito e nei modi. Mi 
segnalano pure che la pagina Facebook del CUA sia fitta di commenti.
Ho riassunto le informazioni in mio possesso, attendendo come tutti notizie per 
così dire ufficiali.
Un caro saluto,
Paolo Tinti


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