Secondo tempo.

  • From: "Cyfermasta" <cyfer@xxxxxxxxx>
  • To: <lano666@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sat, 11 Jan 2003 14:57:08 +0100

    Bene, bene, ho letto un po' di risposte alla mia precedente mail, ho
riflettuto (o riflesso?) su come poter continuare la discussione; come già
detto no ho intenzione di entrare nel merito della questione "compagnia &
amicizie", ho un obietivo più modesto, ovvero quello di riflettere su quanto
avvenuto tra me e Silvia (con la conseguente "diffusione").
    Innanzitutto ho la necessità di chiarire un punto ovvero a cosa può tale
scambio di email. Infatti ho avuto l'impressione che nella discussione
parallela che si sta tenendo sulla compagnia di Genova l'unico scopo (da
ambo le parti) sia quello di sfogare un po' di acidità in eccesso gettandosi
su un conflitto di esercizi retorici; è un po' come George Bush che invece
di affrontare in modo serio la questione islam si lancia in bombardamenti
gratuiti giusto per smaltire armamenti e placare la rabbia xenofoba dei
benpensanti americani.
    Io non bombardo nessuno e non mi presto a tali bombardamenti.
    I l fatto è che, a quanto vedo, quest'estate si è creato, tra me e
te,Silvia, una situazione di dissidio: la formula "tu no mi hai salutato e
quindi io non ti saluto" è stata usata, a mio avviso, da ambo le parti
giungendo alla situazione che tutti ben conosciamo. A questo poi si è
aggiunto il biasimo, la denigrazione dell'altro e soprattutto la percezione
distorta di persone e fatti, per cui un saluto poi o viene ignorato o viene
considerato come una provocazione, persone che non c'entrano nulla come
Barbara vengono tirate in mezzo... insomma, se possediamo un po' di onestà
personale e un pochino di capacità a guardare a noi stessi in modo critico
fenomeni di questo tipo non ci sembreranno delle invenzioni.
    Che fare? Poco senso ha, secondo me, chiedersi "chi non ha salutato
l'altro per primo"; sarebbe come chiesersi se è nato prima l'uovo o la
gallina.
    E qui arriva la mia proposta.
Un saluto non dato misconosce la nostra dignità di persone e la rabbia che
ne deriva è più che legittima. LA COSA PIU' GIUSTA SAREBBE ACCETTARE IL
DANNO CHE, L'UN L'ALTRO, CI SIAMO FATTI MA ANCHE LA STUPIDITà DEI NOSTI
ATTEGGIAMENTI; NON STO CHIEDENDO DI DIVENTARI "AMICONI" O ALTRO (a 20anni
sappiamo bene che il mondo non funziona così) SEMPLICEMENTE RICONOSCO LA TUA
DIGNITà COME PERSONA, LO SGARBO CHE TI HO FATTO E LA LEGITTIMITà DELLA TUA
REAZIONE.
A  questo punto ti chiedo timidamente di far altrettanto. Non si tratta,
ripeto, di una richiesta di "lieto fine" stile Disney, ma di un accordo tra
persone adulte; se consideriamo i rapporti umani come una sorta di
"contratti" (nel senso serio, non come il "contratto per l'Italia" del
Berlusca) tra persone, ecco io ti propongo un contratto.
E, se in un futuro, ti vedrò, ti saluterò con sincero piacere.

Filippo


Other related posts: