[FLUG] Re: [OT].NET

  • From: Romano Romano <blueraven@xxxxxxxxx>
  • To: fanolug@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Mon, 18 Mar 2002 20:54:01 +0100

Mailing List del Fortunae LUG
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On Fri, Mar 15, 2002 at 05:10:23PM -0500, m27 wrote:

> Dopo essermi accorto della mia mostruosa ignoranza in merito a .NET mi sono 

Consolati, con me sei in buona compagnia. :-)

> 1. .NET non è un linguaggio di programmazione, ma una filosofia di 
> programmazione, e quindi alcuni linguaggi di programmazione + o - quelli di 
> Visual Studio 6, sono reinterpretati con filosofia .NET e adattati a questa.

Questo risulta pure a me, per la precisione dovrebbe essere possibile
realizzare le applicazioni con VB, C++ e C#.

> 2. Punto di forza di .NET dovrebbe essere il fatto che un utente non fà il 
> download del software da internet, o meglio non deve memorizzare il software 
> nel suo HD, ma deve installare una specie di interfaccia del software, mentre 
> la parte logica del programma sarà affidata ai server dei produttori del 
> software, che tramite internet dovrebbero garantire il servizio.

Uhm, non ho ben capito, puoi spiegarti meglio?

> a) REALIZZABILITA': Da come ho capito un utente è costretto ad avere una 
> connessione ad internet per poter utilizare le informazioni che risiedono sui 
> server delle ditte produtrici di software, in Italia con delle line 
> telefoniche da 1° dopoguerra, come siamo messi? Quanti PC in Italia non hanno 
> una connesione ad internet?

Beh, tieni conto che il paradigma su cui si fonda il concetto stesso di .NET
e' il web, quindi credo che venga dato per scontato.

> b) SICUREZA: Se un giorno, arrabbiato con l'umanità un Bin Laden del computer 
> decidesse di forzare i sistemi di sicurezza di una delle case produttrici di 
> software e cambiasse a suo piacimento cio che viene inviato agli utenti, che 
> cosa succederebbe?

Succederebbe esattamente la stessa cosa che succede ora in un contesto piu'
tradizionale: gia' oggi, non e' impossibile che qualcuno buchi i server di
qualche grande organizzazione e introduca qualche backdoor nel codice.
Ricordi la storia del presunto furto dei sorgenti di Office?
Al di la' del fatto che, IMHO, e' una montatura per poter incolpare
qualcun'altro dei malfunzionamenti di Office <grin>, si temeva, appunto, che
gli stessi fossero stati compromessi.
La risposta al problema e' sempre quella: firma digitale.

> c) MICROSOFT: Perche proprio M$ dovrebbe farsi garante di questa nuova 
> filosofia quando ha subito già diversi processi per monopolio? Il rischio è 
> che M$ imponga i suoi standard, sfruttando la ottima penetrazione su mercato 
> che ha avuto in questi anni.

Stavolta c'e' una novita': .NET si basa su standard *pubblici* e non de
facto. Sono d'accordo che la pratica e' un'altra cosa, ma e' gia' un passo
avanti...

> 3. Il codice dei programmi .NET nel momento in cui si và a compilare dovrebbe 
> essere compilato in un "linguaggio intermedio" tra codice originale e codice 
> macchina, e dovrebbe  essere infine interpretato da un programma di nome CLR, 
> che dovrebbe essere tipo una Virtual Machine di Java.

Esatto, e questo garantisce la portabilita' del codice.

> a) Secondo me M$ ha voluto fare sta c***ata per provare a dare una qualche 
> minima sicureza a .NET, ma se questo CLR, come gran parte dei prodotti M$ è 
> pieno di pericolosi bug?

A mio parere, invece, l'hanno voluta fare per spazzare via definitivamente
la scomoda concorrenza di Java (a pensar male, di solito, ci si azzecca).

-- 
Romano Romano

Se non e' tutto chiaro, regolate i parametri di brightness
e contrast della vostra mente ( Simon ).
--
"Una Slackware e' per sempre ..."


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