Il giorno 08 novembre 2009 21.06, Salvatore Schirone <schirone@xxxxxxxxx> ha scritto: > Carissimi, > dopo aver a lungo parlato del copyleft per la bibbia cei 2008, e aver > partorito il bel articolo sulla Caritas in veritate, > vorri porre alla vostra attenzione un'altra situazione anomale della > CEI, quella deo software messo a disposizione delle > diocesi per creare i siti internet. Si tratta del progetto WEBDIOCESI. > Il programma che stalla alla sua base > è un prodotto commerciale, S2easyweb e immagino che costi molto denaro > ... Mi sono imbattuto in questo progetto, > sempre occupandomi della rubrica Bookmarks in "Temi di predicazione". > Lì ho solo presentato il progetto della CEI, > evidenziando il fatto che anora pochi sono le diocesi e i pastori che > si sono muniti di tale strumento e comunque di un sito > efficente, ma ora vorrei approfondire l'argomento in vista del free > software e dei temi a noi cari ... che ne pensate? > Avete già incrociato la questione? Fatemi sapere. > > - Si, ho avuto modo di vedere quel progetto WEBDIOCESI, ma da esterno. e ho subito capito che non era basato su tecnologie libere. L'idea di base è molto carina: centralizzare la piattaforma otttimizzando la presenza della Chiesa online. Però a mio avviso è realizzata davvero male: non c'è un dominio specifico per ogni diocesi e tanti altri problemi. Nonostante questo il numero di diocesi che aderiscono pare in costante aumento, anche se sono una piccola minoranza. Penso si possa fare qualcosa, ma bisogna fare attenzione a non dare l'impressione di voler "attaccare" prodotti già in uso, dando l'impressione di voler colpire certi interessi economici già in atto (ie. la società che gestiste questo sistema). Andiamoci con i piedi di piombo, o qualcuno comincerà a sostenere che abbiamo dietro qualcuno che ci spinge per fare prodotti alternativi etc.... (il che non è vero). f. -- Fabrizio Sebastiani http://www.bzimage.it - mobile: +39.328.3139798 (A) pii sorsi + deflagranti optO