[camera oscura] Re: Condensatore o testa colori?
- From: Claudio Bonavolta <claudio@xxxxxxxxxxxx>
- To: camera_oscura@xxxxxxxxxxxxx
- Date: Wed, 08 Mar 2006 22:44:08 +0100
Paolo Lombardi a écrit :
Salve, stampo da anni con un ingranditore a condensatore di cui sono
soddisfatto, ma, poichè fa solo il formato 135, volevo prenderne uno
che arrivi fino al 6x7.
Sono indeciso se prenderlo a condensatore, con la testa a colori o con
la testa VC.
Volevo qualche consiglio da chi usa la testa a colori o la testa VC.
Variando la filtratura con la testa VC occorre cambiare il tempo di
esposizione?
Con la testa a colori leggo, sulle istruzioni delle carte VC, che si
possono usare due filtri oppure solo uno, con due filtri non si deve
cambiare il tempo di esposizione? Usando solo un filtro (giallo,
magenta) è scomodo variare il tempo di esposizione? L'entità della
variazione dipende dalla carta?
Grazie a tutti coloro che mi daranno utili consigli.
Paolo
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A quello che ha detto Sergio aggiungerei:
Un modello a condensatore dà un aumento di contrasto di piu o meno un
grado (che compensi adattando il sviluppo del negativo) ma l'aumento di
contrasto non è lineare. Per via dell'effetto Callier, le alti luce
hanno più contrasto che le bassi. Se a questo aggiungi un negativo con
alte luci lineari (come le pellicole TMax) ti puoi ritrovare con delle
difficoltà a stampare queste aree.
Una luce diffusa come si trova generalmente su una testa a colori (una
testa VC è generalmente anch'essa a diffusione) è molto meno soggetta a
questo effetto.
Una stampa con una luce diffusa dà un contrasto vicino alla stampa per
contatto.
Personalmente sono a favore di una testa a colore perchè, com'ha detto
Sergio, i filtri per carta multigrado (che siano di una testa multigrado
o filtri separati) sono disegnati per un tipo di carta precisa. Con
altre carte funzionano, ma non sono ottimali: un filtro 2 per una carta
darà un grado 3 con un'altra e, spesso, la differenza tra i vari gradi
non è costante da carta a carta.
La testa a colore richiede qualche test, però, fatti questi, ti adatti a
qualunque carta e puoi ottenere questo spaziamento costante tra gradi e,
se sei leggermente maniaco, puoi andare fino a ottenere gradi
normalizzati ISO.
Questi test devono essere fatti per ogni tipo di carta che usi.
Il doppio filtraggio è stato ideato per mantenere un tempo di
esposizione costante tra i vari gradi, un pò come per i filtri dedicati.
Chiaramente questa esposizione costante è possibile per una sola densità
(per i filtri Ilford è attorno alla densità 0.60), il doppio filtraggio
con una testa a colori ti permette di scegliere la densità di riferimento.
Puoi avere un'idea del doppio filtraggio con una testa a colore sur
questo link di Paul Butzi (in inglese):
http://www.butzi.net/articles/vcce.htm
Oppure, c'è un capitolo sul libro (in inglese) "Way Beyond Monochrome"
di Ralph W. Lambrecht e Chris Woodhouse (ISBN 0 86343 354 5).
L'inconveniente del doppio filtraggio è che perdi luce per via della
filtrazione più importante è che non puoi ottenere i gradi estremi.
Personalmente uso una testa a colori ma con filtraggio semplice (un solo
filtro alla volta) che permette di avere la luce massima e il contrasto
massimo che permette la testa.
L'inconveniente è che il tempo di esposizione non è costante e devi
moltiplicarlo con un fattore legato al filtro e al tipo di carta.
Nel mio caso non è un'inconveniente.ma è per via del mio timer un pò
particolare che introduce questo fattore semplicemente (è un computer
che gestisce l'ingranditore).
Senza andare fino a questo estremo, puoi avere una semplice calcolatrice
e una tabella con i fattori o farti una tabella con Excel contenendo
vari tempi di esposizione e i gradi.
Anche quà, questo fattore di modifica del tempo è valevole solo per una
densità precisa.
Come l'ha detto Sergio, non è Verità assoluta, e spesso dovrai ritoccare
l'esposizione per ottenere quello che cerchi, però un pò di tempo te lo
fà guadagnare.
Un salutone,
--
Claudio Bonavolta
http://www.bonavolta.ch
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