Tanto di cappello a Steve Jobs e Tim Cook!
:-O
Carlo
https://www.macitynet.it/apple-vale-mille-miliardi-di-dollari-in-borsa/
Apple vale mille miliardi di dollari in borsa
2 Ago 2018
Traguardo storico per Apple e non solo: è la prima azienda al mondo ad avere
raggiunto i 1000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Tanto di cappello a
Tim Cook che ha dimostrato anche ai più scettici la capacità di guidare
l’azienda dopo la morte dell’insostituibile Steve Jobs.
Apple ha raggiunto un traguardo storico: è la prima azienda al mondo ad avere
raggiunto i 1000 miliardi di dollari di capitalizzazione, cifra che già ieri
aveva sfiorato dopo la presentazione dei risultati dell’ultimo trimestre
fiscale.
La Mela ha superato Amazon, ma anche Alphabet e Microsoft, big che a loro volta
puntavano a conquistare per primi la storica capitalizzazione da record. Tim
Cook, nonostante lo scetticismo di qualcuno dopo la morte di Steve Jobs nel
2011, ha saputo portare a livelli altissimi l’azienda. Da evidenziare che da
quando Jobs fu nominato CEO ad interim a oggi, il titolo Apple ha guadagnato
oltre il 2000%.
Jobs, lo ricordiamo, tornò alla guida di una Apple in agonia. Tra i tanti
“gufi” che avevano ipotizzato la fine di Apple come non ricordare la “storica”
copertina di Wired del 1997: la famosa e suggestiva cover con il logo della
Mela coronato di spine, simbolo della passione dell’azienda, su cui campeggiava
la scritta “Pray!” (Pregate!). In quegli anni era facile lanciarsi in accuse
compilando un elenco di errori: il CEO era Gil Amelio, a listino Apple aveva
ancora il Newton, i G3 e si faceva concorrenza da sola autorizzando terze-parti
a costruire cloni, la gamma di prodotti sul mercato era confusa e
contraddittoria, c’erano settori dell’azienda che lavoravano in autonomia
sfornando ogni settimana dispositivi che nascevano morti e servizi che non
funzionavano e arrivavano in ritardo rispetto alla concorrenza.
Come non ricordare ancora l’infelice battuta dell’amministratore delegato di
Dell, Michael Dell, nel 1997: Alla richiesta di sapere cosa avrebbe fatto alla
guida di Apple, rispose «La chiuderei e restituirei i soldi agli azionisti».
Steve Jobs si appuntò quella frase, che Dell avrebbe rimangiato anni dopo,
scrivendo una mail di fuoco a Micheal Dell «Si suppone che gli amministratori
delegati abbiano classe. Vedo che questo non è il tuo caso».
Tutto ciò è ormai un ricordo del passato. Dall’essere sull’orlo della
bancarotta (Apple alla fine del 1996 aveva perso 867 milioni di dollari), dopo
il ritorno di Jobs l’azienda ha saputo reinventarsi e rinascere puntando sempre
più in alto con prodotti iconici come il primo iMac, l’iPod e l’iPhone. Alla
data dell’annuncio dell’iPhone, Apple valeva 73,4 miliardi di dollari. Con Cook
direttore operativo l’azienda valeva 346 miliardi di dollari. Ora vale una
cifra inimmaginabile fino a qualche anno addietro.
Molti i futuri prodotti e servizi su cui, si vocifera, stia lavorando (incluso
l’ingresso nel settore automotive e in quello della distribuzione via internet
di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento). Intanto a
settembre dovremmo vedere nuovi iPhone ma fra qualche anno lo smartphone sarà
probabilmente un prodotto “marginale” e il futuro è fatto sempre più di
servizi, come dimostra la sempre maggiore crescita di questo settore.… Per il
momento, tanto di cappello a Tim Cook.
La storia di Cook è affascinante: nato in Alabama, uno degli stati più poveri
degli USA e figlio di una famiglia di operai, l’attuale CEO di Apple è stato
uno studente modello alle superiori e all’università, laureandosi in ingegneria
industriale, poi conseguendo anche un master in management. La scalata al
successo inizia con la sua assunzione in Compaq e IBM dove ha lavorato per 12
anni. Poi l’incontro che ha cambiato il suo destino: Steve Jobs lo convince ad
abbandonare la strada nota per una avventura tutta in salita.
Il resto è storia. Già come responsabile delle operazioni Tim Cook ha
esternalizzato ancora di più la produzione dei dispositivi Apple presso
costruttori terzi. Grazie a lui Apple è diventata una macchina a orologeria su
scala globale in cui la produzione è costantemente calibrata sulla domanda,
riducendo quasi a zero scorte, magazzini e relativi costi. Per un ritratto del
CEO di Apple vi rimandiamo a questo articolo.
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