Non vorrei generare una flae war sui linguaggi ma solo riportare qualche
esperienza.
Sto lavorando da diversi anni con postgres e vari linguaggi e ognuno ha
pro e contro.
Devo dire che Java ha un forte supporto allo sviluppo e all'application
deployment e in generale il modello JDBC permette facilmente di essere
DB indipendent.
In questo momento ci sono diversi application server e ambienti di
sviluppo integrati molto carini.
D'altra parte e' inutilmente verboso e ha pochissima capacita'
espressiva; le inner classes anonime sono modellate sull'idea di closure
ma sono molto meno flessibili; il typechecking e' inutile finche' non
usi i container parametrizzati sul tipo (solo dalla 1.5)
La vm e' inutilmente pesante allo startup.
Ho usato parecchio il Perl quando ancora non c'erano in giro molti
scripting languages: nel 1997 era sicuramente un buon linguaggio ma se
devi gestire un'applicazione di una certa complessita' non hai gestione
delle eccezioni e gli script tendono a crescere con disordine.
Il supporto dei moduli e' spesso complicato e l'imitazione della
programmazione ad oggetti abbastanza ridotta; pur essendo largamente
ispirato dal lisp non e' possibile farci programmazione funzionale.
Sto cercando di dismetterlo.
Il Python come linguaggio e' parecchio comodo: scala bene con piccole
applicazioni e permette approcci sia procedurali che funzionali o ad
oggetti.
Se si riesce ad usare correttamente le metaclasses diventa veramente un
bell'oggetto ... gli mancano le macro igeniche e diventerebbe migliore
dello scheme ... ;)
Il supporto per db e' un po' limitato rispetto a Java ma non ho mai
avuto necessita' di accedere ai metadati; il deploying e' ancora da
migliorare.
Come application server Zope non e' male ma usa parecchie risorse ed e'
molto pervasivo nello sviluppo; mod_python e' ancora molto primitivo
rispetto ad altri livelli.
Sicuramente ha un supporto migliore per win32 del perl.
Riassumendo: nei progetti che faccio adesso (rigorosamente con postgres)
ora tengo ancora il python per operazioni batch server side e il
frontend web lo metto in java. Il perl e' un bel ricordo di cui mi sto
liberando.
Marco
Manlio Perillo wrote:
At 00.51 16/11/2005 +0100, you wrote:
On Friday 11 November 2005 12:53, Valerio Granato wrote:
Java?No grazie :-)
No, davvero... è un linguaggio che non sono mai riuscito a capire.
Personalmente, una volta entrati nell'ottica del "tutto deve essere un
oggetto"
Ottica che trovo inutile.
Perche' mai non dovrei usare il vecchio paradigma procedurale?
(che e` ben differente da "tutto e` un oggetto"), risulta facile e
potente (considera che la libreria standard copre il 95% delle esigenze).
Inoltre, l'uso del JDBC rende la programmazione su database molto flessibile
(l'unico appunto che potrei fargli e` il fatto di non gestire nativamente le
sequenze).
Ma perche' non consigliare Python.
Python supporta il paradigma ad oggetti, quello procedurale ed un poco di
quello funzionale.
Inoltre *tutto* e' un oggetto, sul serio.
Il linguaggio e' altamente dinamico.
Se poi proprio non ne vuoi sapere, puoi provare con il Perl che,
tra l'altro, grazie al DBI ed al fatto che puo` essere utilizzato
direttamente dentro a pg, lo rendono parecchio appetibile. Per informazioni
su quest'ultimo, puoi leggere questo:
http://www.programmazione.it/front/index.php?entity=earticle&idArticle=31363
Perl sara' anche un linguaggio storico, ma io non lo consiglierei :-)
Saluti Manlio Perillo
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