[lexambiente-news] Lexambiente News 25 marzo 2024

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  • Date: Sun, 24 Mar 2024 20:20:08 +0100


   LEXAMBIENTE NEWS

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<https://lexambiente.it/index.php/materie/rifiuti/dottrina179/rifiuti-consiglio-di-stato-e-megatermovalorizzatore-di-roma>


   Rifiuti.Consiglio di Stato e megatermovalorizzatore di Roma
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/rifiuti/dottrina179/rifiuti-consiglio-di-stato-e-megatermovalorizzatore-di-roma>


Consiglio di Stato e megatermovalorizzatore di Roma

di Gianfranco AMENDOLA

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   Ambiente in genere.Sindacabilità della valutazione di incidenza
   ambientale - VINCA
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/ambiente-in-genere/giurisprudenza-amministrativa-tar92/ambiente-in-genere-sindacabilita-della-valutazione-di-incidenza-ambientale-vinca>


TAR Puglia (LE) Sez. I n. 228 del 13 febbraio 2024
Ambiente in genere.Sindacabilità della valutazione di incidenza ambientale - VINCA

La valutazione di incidenza ambientale (cd. “Vinca”), similmente alla valutazione di impatto ambientale (Via), si caratterizza quale giudizio di ampia discrezionalità oltre che di tipo tecnico, anche amministrativa, sul piano dell’apprezzamento degli interessi pubblici in rilievo e della loro ponderazione rispetto all’interesse all’esecuzione dell’opera. Il sindacato del giudice amministrativo, di conseguenza, è limitato alla manifesta illogicità, incongruità, travisamento o macroscopici difetti di motivazione o di istruttoria, diversamente ricadendosi in un inammissibile riesame nel merito con sostituzione della valutazione giudiziale a quella affidata dal legislatore all'amministrazione. È evidente, pertanto, come l’apprezzamento dell’amministrazione preposta alla tutela dell’habitat ambientale è sindacabile in sede giudiziale, solo sotto il profilo della manifesta illogicità, incongruità, della motivazione anche alla luce di una istruttoria incompleta.

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   Urbanistica.Prescrizione del reato di lottizzazione abusiva e
   confisca
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/urbanistica/cassazione-penale160/urbanistica-prescrizione-del-reato-di-lottizzazione-abusiva-e-confisca>


Cass. Sez. III n. 9456 del 6 marzo 2024 (UP 19 gen 2024)
Pres. Aceto Rel. Corbo Ric. Marchetti
Urbanistica.Prescrizione del reato di lottizzazione abusiva e confisca

Non è ravvisabile, almeno relativamente alla confisca ex art. 44, comma 2, d.P.R. n. 380 del 2001, alcuna differenza, idonea a giustificare un trattamento diverso in ordine alla tutela del soggetto destinatario della misura, tra l’ipotesi di ablazione disposta contestualmente ad una sentenza di prescrizione e l’ipotesi di ablazione disposta contestualmente ad una sentenza di condanna.  In entrambe le ipotesi, infatti, ciò che conta per disporre la confisca è che vi sia stata una «sentenza definitiva del giudice penale che accerta che vi è stata lottizzazione abusiva», come precisa appunto l’art. 44, comma 2, d.P.R. n. 380 del 2001. Né l’art. 578-bis cod. proc. pen. contiene precisi elementi per ritenere che, a fronte delle medesime conseguenze pregiudizievoli connesse all’ablazione di un bene, debba essere trattata in modo deteriore la posizione di chi, in primo grado, è stato destinatario di sentenza di proscioglimento rispetto a quella di chi, in primo grado, è stato destinatario di sentenza di condanna. Va inoltre segnalato che, proprio in forza di quanto dispone l’art. 578-bis cod. proc. pen., secondo l’interpretazione datane dalla giurisprudenza, il giudice di appello ha il potere/dovere di procedere ad un pieno di accertamento dei presupposti per l’applicazione della confisca ex art. 44, comma 2, d.P.R. n. 380 del 2001 anche quando in primo grado sia stata pronunciata sentenza di assoluzione e, nelle more del giudizio di appello, sia ormai decorso il termine di estinzione del reato per prescrizione.

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   Urbanistica.Quando le case mobili sono in realtà strutture
   permanenti
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/urbanistica/dottrina184/urbanistica-quando-le-case-mobili-sono-in-realta-strutture-permanenti>


Quando le case mobili sono in realtà strutture permanenti

di Stefano DELIPERI

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   Rifiuti.Obblighi di bonifica e criteri di individuazione della
   responsabilità
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/rifiuti/giurisprudenza-amministrativa-tar83/rifiuti-obblighi-di-bonifica-e-criteri-di-individuazione-della-responsabilita>


TAR Puglia (LE) Sez. II n. 204 del 12 febbraio 2024
Rifiuti.Obblighi di bonifica e criteri di individuazione della responsabilità

Il D. Lgs. n. 152 del 2006 riconosce alla P.A. il potere di ordinare al privato di eseguire la bonifica attraverso l’emanazione dell’ordinanza ex art. 244, comma 2, che, tuttavia, può essere emanata solo nei confronti del responsabile della contaminazione. Le disposizioni in tema di responsabilità da inquinamento sono, peraltro, correlate al principio comunitario, espressamente richiamato dall’art. 239 del D. Lgs. n. 152 del 2006, secondo cui “chi inquina paga”. Sulla scorta delle indicazioni derivanti dalla Corte di Giustizia UE, deve escludersi l’applicabilità di una impostazione “penalistica” (incentrata sul “superamento del ragionevole dubbio”), trovando invece applicazione, ai fini della sussistenza del nesso di causalità tra attività svolta sull’area ed inquinamento dell’area medesima, il canone civilistico del “più probabile che non”; pertanto, l’individuazione del responsabile può basarsi anche su elementi indiziari, giacché la prova può essere data anche in via indiretta o indiretta, potendo in tal caso l’amministrazione avvalersi anche di presunzioni semplici di cui all’art. 2727 c.c.

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   Rifiuti.Reato di inottemperanza ad ordine di rimozione
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/rifiuti/cassazione-penale155/rifiuti-reato-di-inottemperanza-ad-ordine-di-demolizione>


Cass. Sez. III n. 9461 del 6 marzo 2024 (UP 19 gen 2024)
Pres. Aceto Rel. Corbo Ric. Bert
Rifiuti.Reato di inottemperanza ad ordine di rimozione

L’art. 255, comma 3, d.lgs. n. 152 del 2006, sanziona penalmente la condotta di «chiunque non ottempera all’ordinanza del Sindaco di cui all’art. 192, comma 3», e che, secondo quest’ultima disposizione, l’ordinanza del Sindaco deve essere emessa innanzitutto nei confronti del responsabile della condotta di abbandono o di deposito dei rifiuti, nonché del proprietario dell’area interessata e dei titolari dei diritti reali e personali di godimento sulla stessa, i quali sono obbligati «in solido» con il primo. Sulla base di questa disciplina, si è precisato che, in tema di smaltimento di rifiuti, l'obbligo di rimozione sorge sia in capo al responsabile dell'abbandono, quale conseguenza della sua condotta, sia nei confronti degli obbligati in solido, quando sia dimostrata la sussistenza del dolo o della colpa, sia nei confronti dei destinatari dell'ordinanza sindacale di rimozione che sono obbligati in quanto tali e che, in caso di inottemperanza, ne subiscono, per ciò solo, le conseguenze se non hanno provveduto ad impugnare il provvedimento per ottenerne l'annullamento o non hanno fornito al giudice penale elementi significativi per l'eventuale disapplicazione.  Si deve aggiungere, inoltre, che i destinatari dell’ordinanza di rimozione dei rifiuti non possono addurre, a giustificazione, di non avere la diretta disponibilità dell’area su cui intervenire.

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   Urbanistica.Il rapporto tra parere ex art 32 della L. 47/1985 e la
   autorizzazione paesaggistica
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/urbanistica/dottrina184/parere31-paesaggio>


Il rapporto tra parere ex art 32 della L. 47/1985 e la autorizzazione paesaggistica

di Antonio VERDEROSA

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   Urbanistica.Differenza tra sagoma e prospetto
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/urbanistica/giurisprudenza-amministrativa-tar88/urbanistica-differenza-tra-sagoma-e-prospetto>


TAR Toscana Sez. III n. 163 del 6 febbraio 2024
Urbanistica.Differenza tra sagoma e prospetto

La sagoma riguarda la conformazione planivolumetrica della costruzione e il suo perimetro, considerato in senso verticale e orizzontale (ovvero il contorno che viene ad assumere l'edificio, ivi comprese le strutture perimetrali con gli oggetti e gli sporti), mentre il prospetto individua gli sviluppi in verticale dell'edificio e quindi la facciata dello stesso, rientrando nella fattispecie anche le aperture presenti sulle pareti esterne. Attengono quindi al prospetto gli interventi che modificano l'originaria conformazione estetico architettonica dell'edificio, realizzati o comunque incidenti sulla facciata o sulle pareti esterne del fabbricato, senza superfici sporgenti. Ciò significa che non ogni intervento edilizio realizzato sulla copertura dell’edificio implica modifica dei prospetti, ma occorre verificare, caso per caso, se lo stesso comporti anche una modifica della facciata o delle pareti esterne dell’immobile.

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   Rifiuti.Competenza per emanazione ordinanza di rimozione
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/rifiuti/cassazione-penale155/rifiuti-competenza-per-emanazione-ordinanza-di-rimozione>


Cass. Sez. III n. 9472 del 6 marzo 2024 (UP 15 feb 2024)
Pres. Ramacci Rel. Mengoni Ric. Guarnieri
Rifiuti.Competenza per emanazione ordinanza di rimozione

Il dirigente comunale non può considerarsi competente all’adozione di un’ordinanza adottata ai sensi dell’art. 192 dlv 152\06, e ciò in base al consolidato orientamento secondo cui l’ordinanza di rimozione dei rifiuti abbandonati può essere adottata esclusivamente dal Sindaco e non dal dirigente, poiché l’articolo 192 del decreto legislativo n. 152 del 2006 è una disposizione sopravvenuta, speciale e derogatoria rispetto all’articolo 107, comma 2 del decreto legislativo n. 267 del 2000 – il quale attribuisce in via generale ai dirigenti l’adozione di atti di natura gestionale e a rilevanza esterna.

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   Rifiuti.Minime e inattuali riflessioni sulla tariffa rifiuti
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/rifiuti/dottrina179/rifiuti-minime-e-inattuali-riflessioni-sulla-tariffa-rifiuti>


Minime e inattuali riflessioni sulla tariffa rifiuti

di Alberto PIEROBON

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   Urbanistica.Termine per impugnare il titolo edilizio a sanatoria
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/urbanistica/consiglio-di-stato64/urbanistica-termine-per-impugnare-il-titolo-edilizio-a-sanatoria>


Consiglio di Stato Sez. VI n. 1241 del 7 febbraio 2024
Urbanistica.Termine per impugnare il titolo edilizio a sanatoria

Nel caso di titolo edilizio assentito in sanatoria, il termine dell'impugnazione decorre dalla data in cui si abbia conoscenza che, per una determinata opera abusiva già esistente, sia stata rilasciata la concessione edilizia in sanatoria, circostanza che deve essere dimostrata in giudizio al fine di far valere la tardività dell'impugnazione. Infatti, in conformità alla natura ed alla modalità d'esecuzione delle opere, in materia occorre tenere separato il regime d'impugnazione del titolo edilizio "ordinario" da quello applicabile al titolo edilizio "in sanatoria". Nel primo caso, il termine di decadenza decorre dal completamento dei lavori, cioè dal momento in cui sia materialmente apprezzabile la reale portata dell'intervento in precedenza assentito. Nel secondo caso, il termine decorre dalla data in cui si abbia conoscenza che, per una determinata opera abusiva già esistente, è stata rilasciata la concessione edilizia in sanatoria.

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   Caccia e animali.Procedibilità di ufficio del furto venatorio
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/caccia-e-animali/giurisp-pen-merito124/caccia-e-animali-procedibilita-di-ufficio-del-furto-venatorio>


Corte di Appello di Trieste Sez. Pen. n. 360 del 22 febbraio 2024
Caccia e animali.Procedibilità di ufficio del furto venatorio

Il "furto venatorio" deve ritenersi tuttora procedibile di ufficio trattandosi di furto commesso non solo su animali esposti per necessità e destinazione alla pubblica fede, ma anche su beni destinati a pubblica utilità, come recita la parte finale dell’art. 625 n. 7 c.p., trattandosi di fauna selvatica autoctona destinata alla fruibilità collettiva, a tutela della conservazione dell’ambiente naturale in tutte le sue componenti, vegetale e animale in primis

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   Beni ambientali.Diniego di autorizzazione paesaggistica e
   motivazione
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/beni-ambientali/consiglio-di-stato49/beni-ambientali-diniego-di-autorizzazione-paesaggistica-e-motivazione>


Consiglio di Stato Sez. VI n. 1504 del 14 febbraio 2024
Beni ambientali.Diniego di autorizzazione paesaggistica e motivazione

In tema di determinazioni paesaggistiche l’amministrazione è tenuta ad esternare adeguatamente l'avvenuto apprezzamento comparativo, da un lato, del contenuto del vincolo e, dall'altro, di tutte le rilevanti circostanze di fatto relative al manufatto ed al suo inserimento nel contesto protetto. Conseguentemente, il diniego di autorizzazione paesaggistica non può limitarsi ad esprimere valutazioni apodittiche e stereotipate, dovendo specificare le ragioni del rigetto dell'istanza con riferimento concreto alla fattispecie coinvolta (sia in relazione al vincolo che ai caratteri del manufatto), ovvero - previo l’esame delle sue caratteristiche concrete e l’analitica individuazione degli elementi di contrasto con il vincolo da tutelare - esplicitare i motivi del contrasto tra le opere da realizzarsi e le ragioni di tutela dell'area interessata dall'apposizione del vincolo mediante l’esternazione delle specifiche ragioni per le quali si ritiene che un’opera non sia idonea a inserirsi nell’ambiente circostante.

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   Acqua.Protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati
   provenienti da fonti agricole
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/acque/giurisprudenza-comunitaria111/acqua-protezione-delle-acque-dallinquinamento-provocato-dai-nitrati-provenienti-da-fonti-agricole>


Corte di Giustizia (Sesta Sezione) 14 marzo 2024
«Inadempimento di uno Stato – Direttiva 91/676/CEE – Articolo 3, paragrafo 4 – Articolo 5, paragrafo 4 – Allegato II, A, punti 2 e 5 – Allegato II, B, punto 9 – Allegato III, paragrafo 1, punti 2 e 3, e paragrafo 2 – Articolo 5, paragrafo 5 – Protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole – Riesame della designazione delle zone vulnerabili ai nitrati – Misure vincolanti previste nei programmi d’azione – Misure aggiuntive o azioni rafforzate»

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   Ambiente in genere.Legge 28 febbraio 2024 n. 24
   
<https://lexambiente.it/index.php/materie/ambiente-in-genere/legislazione-nazionale212/ambiente-in-genere-legge-28-febbraio-2024-n-24>


LEGGE 28 febbraio 2024, n. 24
Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura.

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