LEXAMBIENTE NEWS
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Rifiuti.Rifiuti urbani, comuni e codice EER 191212: e’ traffico
illecito? Spunti per una indagine giudiziaria
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Rifiuti urbani, comuni e codice EER 191212: e’ traffico illecito? Spunti
per una indagine giudiziaria
di Gianfranco AMENDOLA
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Caccia e animali.Pratica denominata “chiusa”
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Cass. Sez. III n. 15453 del 13 aprile 2023 (UP 23 mar 2023)
Pres. Galterio Rel. Liberati Ric. Senestrali
Caccia e animali. Pratica denominata “chiusa”
Deve essere esclusa la sussistenza del reato di cui all’art. 727 cod.
pen. anziché di quello di cui all’art. 544 ter, comma 3, cod. pen. nel
caso in caso cui alcuni esemplari di uccelli siano custoditi al buio, in
gabbiette poggiate a terra e di dimensioni assai anguste, due di essi
privi della coda o delle piume della coda, o comunque con un piumaggio
che rendeva loro impossibile volare (a causa della provocata
compromissione delle penne remiganti e di quelle timoniere), tutti
dunque in condizioni tali da non poter volare e da compromettere la loro
stessa sopravvivenza, sottoposti alla pratica denominata “chiusa” (ossia
alla custodia al buio per lunghi mesi allo scopo di falsare il loro
ciclo annuale in modo che una volta portati all’aria aperta, in autunno
e in inverno, durante la stagione venatoria, convinti che fosse giunta
la primavera, richiamassero i loro simili, per essere poi abbattuti dai
cacciatori), così determinando uno stravolgimento completo della
fisiologia ed etologia degli uccelli e realizzando comportamenti
incompatibili con le caratteristiche etologiche della specie. È allora
evidente come tale condotta configuri il delitto di cui all'art. 544 ter
cod. pen., perché non solo "senza necessità" ma anche illecitamente
(perché strumentalmente alla pratica proibita dell'uccellagione), il
ricorrente ha sottoposto gli esemplari custoditi nelle gabbie a
comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche,
provocando in alcuni di esse l’avulsione delle piume, tra l’altro allo
scopo di utilizzarli come richiami vivi, pratica non consentita per la
peppola e il fringuello.
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Urbanistica.Permesso di costruire e decorrenza termine di
ultimazione lavori
<https://lexambiente.it/materie/urbanistica/64-consiglio-di-stato64/16852-urbanistica-permesso-di-costruire-e-decorrenza-termine-di-ultimazione-lavori.html>
Consiglio di Stato Sez. VII n. 3823 del 17 aprile 2023
Urbanistica.Permesso di costruire e decorrenza termine di ultimazione lavori
Il permesso di costruire ha natura ampliativa della sfera giuridica del
richiedente, per cui è idoneo a produrre i suoi effetti fin dal momento
dell'emanazione, indipendentemente dal fatto che sia comunicato
all'interessato e che questo abbia materialmente provveduto a ritirarlo;
solo limitatamente agli effetti pregiudizievoli che possono derivare dal
rilascio del titolo edilizio (ad esempio, decadenza per mancato inizio
dei lavori nel termine prescritto) può postularsi una natura recettizia
del medesimo. Di conseguenza non può ritenersi che la scadenza dei
termini per l’esecuzione dei lavori possa decorrere dalla data di
rilascio del titolo, in quanto l’effetto pregiudizievole derivante dalla
decadenza conseguente al mancato inizio dei lavori nel termine
prescritto dal titolo autorizzatorio, postula l’avvenuta conoscenza del
permesso di costruire nei confronti del destinatario, atteso che lo
stesso è idoneo a produrre i suoi effetti fin dal momento della sua
emanazione soltanto qualora risulti ampliativo della sfera giuridica del
richiedente
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Urbanistica.Articolo 34 comma 2 TU edilizia
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Cass. Sez. III n. 17422 del 27 aprile 2023 (UP 13 apr 2023)
Pres. Ramacci Rel. Liberati Ric. Varriale ed al.
Urbanistica.Articolo 34 comma 2 TU edilizia
La disciplina prevista dall'art. 34, comma 2, del d.P.R. 6 giugno 2001,
n. 380 trova applicazione, in via esclusiva, per gli interventi eseguiti
in parziale difformità dal permesso di costruire, e non equivale a una
"sanatoria" dell'abuso edilizio, in quanto non integra una
regolarizzazione dell'illecito e non autorizza il completamento delle
opere realizzate
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Rifiuti.Intersezioni coerenze intrecci tra i diversi regolamenti
comunali relativi ai rifiuti urbani: cenni
<https://lexambiente.it/materie/rifiuti/179-dottrina179/16905-rifiuti-intersezioni-coerenze-intrecci-tra-i-diversi-regolamenti-comunali-relativi-ai-rifiuti-urbani-cenni.html>
Intersezioni, coerenze, intrecci tra i diversi regolamenti comunali
relativi ai rifiuti urbani: cenni
di Alberto PIEROBON
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Rifiuti.Abbandono e responsabilità
<https://lexambiente.it/materie/rifiuti/83-giurisprudenza-amministrativa-tar83/16851-rifiuti-abbandono-e-responsabilità-2.html>
TAR Campania (NA) Sez. V n. 2298 del 14 aprile 2023
Rifiuti.Abbandono e responsabilità
La mera condizione di titolare dell’immobile sul quale sono stati
rinvenuti i rifiuti non è di per sé sufficiente ai fini della
irrogazione della misura riproistinatoria, occorrendo che la violazione
sia imputabile al proprietario a titolo di dolo o colpa, in base agli
accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati,
dagli organi ed enti preposti al controllo.
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Rifiuti.Gestione dei rifiuti e responsabilità del Sindaco
<https://lexambiente.it/materie/rifiuti/155-cassazione-penale155/16889-rifiuti-gestione-dei-rifiuti-e-responsabilità-del-sindaco.html>
Cass. Sez. III n. 18024 del 2 maggio 2023 (UP 30 mar 2023)
Pres. Ramacci Rel. Di Stasi Ric. Di Palma ed altro
Rifiuti.Gestione dei rifiuti e responsabilità del Sindaco
L'art. 107 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 «Testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali» stabilisce, al comma 1, che ai
dirigenti degli enti locali spetta la direzione degli uffici e dei
servizi secondo i criteri e le norme dettati dagli statuti e dai
regolamenti, che devono uniformarsi al principio per cui i poteri di
indirizzo e di controllo politico-amministrativo spettano agli organi di
governo, mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è
attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa, di
organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Sebbene
la disposizione in esame distingua tra i poteri di indirizzo e di
controllo politico-amministrativo, demandati agli organi di governo
degli enti locali e compiti di gestione amministrativa, finanziaria e
tecnica, attribuiti ai dirigenti, cui sono conferiti autonomi poteri di
organizzazione delle risorse, strumentali e di controllo, è evidente che
il sindaco, una volta esercitati i poteri attribuitigli dalla legge, non
può semplicemente disinteressarsi degli esiti di tale sua attività,
essendo necessario, da parte sua, anche il successivo controllo sulla
concreta attuazione delle scelte programmatiche effettuate; egli ha,
inoltre, il dovere di attivarsi quando gli siano note situazioni, non
derivanti da contingenti ed occasionali emergenze tecnico — operative,
che pongano in pericolo la salute delle persone o l'integrità dell'ambiente.
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Rifiuti.Registro di carico e scarico dei rifiuti.Sanzione per
irregolare tenuta
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Registro di carico e scarico dei rifiuti.Sanzione per irregolare tenuta
di Marcello FRANCO
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Rifiuti.Discarica e valutazione di compatibilità ambientale
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TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 326 del 11 aprile 2023
Rifiuti.Discarica e valutazione di compatibilità ambientale
La valutazione di compatibilità ambientale che sta alla base dell’intero
procedimento di autorizzazione di una discarica di rifiuti definisce i
limiti e i parametri tecnici nel rispetto dei quali l’impianto viene
ritenuto idoneo a non arrecare danno all’ambiente circostante; tra
questi, assumono un rilievo prioritario quelli afferenti alla capacità
produttiva dell’impianto, intesa come capacità volumetrica dell’invaso
destinato ad ospitare i rifiuti, e all’altezza massima raggiungibile dal
corpo rifiuti in vista della successiva rinaturalizzazione del sito alla
chiusura dell’impianto. Tali parametri sono fissati in termini numerici,
dal momento che deve trattarsi di soglie certe, non opinabili né rimesse
a future quantificazioni; e ciò sia al fine di consentire i periodici
controlli sulla corretta gestione dell’impianto da parte degli enti
competenti, sia al fine di stabilire quando l’impianto abbia raggiunto
la quantità massima di conferimenti ritenuti compatibili con l’ambiente
e con lo specifico contesto territoriale in cui l’impianto è inserito.
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Rumore.Esercizio di una attività o di un mestiere rumoroso
<https://lexambiente.it/materie/rumore/156-cassazione-penale156/16888-rumore-esercizio-di-una-attività-o-di-un-mestiere-rumoroso-2.html>
Cass. Sez. III n. 16570 del 19 aprile 2023 (UP 21 feb 2023)
Pres. Andreazza Rel. Corbo Ric. Aerochetto
Rumore.Esercizio di una attività o di un mestiere rumoroso
In tema di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone,
l'esercizio di una attività o di un mestiere rumoroso, integra: A)
l'illecito amministrativo di cui all'art. 10, comma 2, della legge 26
ottobre 1995, n. 447, qualora si verifichi esclusivamente il mero
superamento dei limiti di emissione del rumore fissati dalle
disposizioni normative in materia; B) il reato di cui al comma 1
dell'art. 659, cod. pen., qualora il mestiere o l’attività vengano
svolti eccedendo dalle normali modalità di esercizio, ponendo così in
essere una condotta idonea a turbare la pubblica quiete; C) il reato di
cui al comma 2 dell'art. 659 cod. pen., qualora siano violate specifiche
disposizioni di legge o prescrizioni della Autorità che regolano
l'esercizio del mestiere o della attività, diverse da quelle relativa ai
valori limite di emissione sonore stabiliti in applicazione dei criteri
di cui alla legge n. 447 del 1995
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Sviluppo sostenibile.Danno erariale, la produzione di energia da
serre fotovoltaiche deve essere a supporto dell’attività agricola.
<https://lexambiente.it/materie/sviluppo-sostenibile/182-dottrina182/16903-sviluppo-sostenibile-danno-erariale,-la-produzione-di-energia-da-serre-fotovoltaiche-deve-essere-a-supporto-dell’attività-agricola.html>
Danno erariale, la produzione di energia da serre fotovoltaiche deve
essere a supporto dell’attività agricola.
di Stefano DELIPERI
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Acque.Piani di bacino
<https://lexambiente.it/materie/acque/87-giurisprudenza-amministrativa-tar87/16849-acque-piani-di-bacino.html>
TAR Liguria Sez. II n. 398 del 5 aprile 2023
Acque.Piani di bacino
La materia degli atti pianificatori nel settore geologico riguardano la
tutela della salute umana e dell’integrità ambiente, sicché l’intera
normativa di settore dev’essere interpretata alla luce dei principi
generali di matrice europea di prevenzione e precauzione, recepiti anche
dal D.lgs n. 152/2006 e a tali canoni devono ovviamente conformarsi
anche i provvedimenti applicativi. In particolare il principio di
precauzione consente l’adozione di misure tempestive in presenza di
rischi per l’incolumità delle persone o l’integrità dell'ambiente, anche
nelle ipotesi in cui i dati scientifici non consentano una valutazione
completa del rischio sicché, con espresso riferimento all’approvazione
di varianti ai Piani di bacino il principio di precauzione impone di
dare assoluta prevalenza, nel bilanciamento degli interessi coinvolti,
alla protezione della salute e dell’ambiente, anche nelle ipotesi in cui
la situazione di rischio idrogeologico sia solo potenziale
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Rifiuti.Commercio ambulante
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Cass. Sez. III n. 17394 del 27 aprile 2023 (UP 24 gen 2023)
Pres. Ramacci Rel. Di Nicola Ric. Bevilacqua
Rifiuti.Commercio ambulante
In tema di rifiuti, per l'applicabilità della deroga di cui all'art.
266, comma 5, d.lgs. n. 152 del 2006, a tenore del quale “le
disposizioni di cui agli articoli 189, 190, 193 e 212 non si applicano
alle attività di raccolta e trasporto di rifiuti effettuate dai soggetti
abilitati allo svolgimento delle attività medesime in forma ambulante,
limitatamente ai rifiuti che formano oggetto del loro commercio”,
occorre non solo che l’agente sia in possesso del titolo abilitativo
previsto per il commercio ambulante dal d.lgs. 31 marzo 1998, n. 114, ma
anche che si tratti di rifiuti che formano oggetto del suo commercio ma
non riconducibili, per le loro peculiarità, a categorie, come nella
specie, autonomamente disciplinate
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Ambiente in genere.Procedimento di valutazione ambientale
<https://lexambiente.it/materie/ambiente-in-genere/68-consiglio-di-stato68/16848-ambiente-in-genere-procedimento-di-valutazione-ambientale.html>
Consiglio di Stato Sez. IV n. 3683 del 12 aprile 2023
Ambiente in genere.Procedimento di valutazione ambientale
Con il procedimento di valutazione ambientale l’Amministrazione esercita
una forma di discrezionalità che non si esaurisce in un mero giudizio
tecnico, in quanto tale suscettibile di verificazione tout court sulla
base di oggettivi criteri di misurazione ma presenta al contempo profili
particolarmente intensi di discrezionalità amministrativa ed
istituzionale, in relazione all’apprezzamento degli interessi pubblici e
privati coinvolti. La natura schiettamente discrezionale della decisione
finale risente dunque dei suoi presupposti, sia sul versante tecnico che
amministrativo
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Beni culturali.Sui limiti al sindacato giurisdizionale in caso di
vincolo
<https://lexambiente.it/materie/beni-culturali/51-consiglio-di-stato51/16902-beni-culturali-sui-limiti-al-sindacato-giurisdizionale-in-caso-di-vincolo.html>
Consiglio di Stato Sez. VI n. 4686 del 9 maggio 2023
Beni culturali.Sui limiti al sindacato giurisdizionale in caso di vincolo
L’interesse culturale di un’opera viene preso in considerazione dalla
norma attributiva del potere, non nella dimensione oggettiva di fatto
‘storico’ - accertabile in via diretta dal giudice - bensì di fatto
‘mediato’ dalla valutazione affidata alla p.a.; ne consegue che il
giudice non è chiamato, sempre e comunque, a sostituire la sua decisione
a quella della p.a., dovendo di regola verificare se l’opzione prescelta
da quest’ultima rientri o meno nella ristretta gamma delle risposte
maggiormente plausibili e convincenti alla luce delle scienze rilevanti
e di tutti gli altri elementi del caso concreto
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<https://lexambiente.it/materie/beni-culturali/51-consiglio-di-stato51/16902-beni-culturali-sui-limiti-al-sindacato-giurisdizionale-in-caso-di-vincolo.html>
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Urbanistica.Interventi in deroga agli strumenti urbanistici
<https://lexambiente.it/materie/urbanistica/40-corte-costituzionale40/16901-urbanistica-interventi-in-deroga-agli-strumenti-urbanistici-4.html>
Corte costituzionale n.93 del 12 maggio 2023
Oggetto: Edilizia e urbanistica - Interventi in deroga agli strumenti
urbanistici - Norme della Regione Umbria - Recupero urbanistico-edilizio
- Censimento, per i Comuni di cui all'art. 1, c. 2, dell'ordinanza
ministeriale n. 2694 del 1997, nonché per tutti gli altri Comuni della
Regione, degli edifici non conformi agli strumenti urbanistici
realizzati prima del 31 dicembre 2000 e oggetto di sgombero totale a
seguito del sisma del 1997 - Previsione di una correlata estensione
della facoltà di adottare un'apposita variante allo strumento
urbanistico generale volta al recupero e alla riqualificazione delle
aree degli edifici interessati, prevedendone il raccordo con gli
insediamenti esistenti, per consentirne la sanatoria - Obbligo di
accertamento della conformità alle previsioni della variante approvata
ai sensi della medesima disciplina regionale.
Dispositivo: illegittimità costituzionale
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