Lettera del vescovo della Florida al presidente Bush

  • From: "Frard" <frard@xxxxxxxx>
  • To: "Lano666" <lano666@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sat, 25 Jan 2003 20:02:20 +0100

Domenica, 29 dicembre 2002


Signor Presidente,

Noi  americani  siamo  bersaglio  del terrorismo perché sosteniamo tutte le
dittature. Racconti la verità al popolo, signor Presidente, sul terrorismo.
Se  le  illusioni  riguardo al terrorismo non saranno disfatte, la minaccia
continuerà fino a distruggerci completamente. La verità è che nessuna delle
nostre  migliaia di armi nucleari può proteggerci da queste minacce.
Nessun sistema  di  Guerre  Stellari  (non  importa  quanto siano
tecnologicamente avanzate  né quanti miliardi di dollari vengano buttati
via
con esse) potrà proteggerci  da  un'arma  nucleare  portata qui su una
barca, un aereo, una valigia  o  un'auto  affittata.  Nessuna  arma  del
nostro vasto arsenale, nemmeno  un  centesimo  dei  270  miliardi  di
dollari spesi ogni anno nel cosiddetto  "sistema  di difesa" può evitare
una bomba terrorista. Questo è un fatto militare.

Signor  Presidente, lei non ha raccontato al popolo americano la verità sul
perché  siamo  bersaglio  del  terrorismo quando ha spiegato perché avremmo
bombardato  l'Afganistan  e  il Sudan. Lei ha detto che siamo bersaglio del
terrorismo  perché  difendiamo  la democrazia, la libertà e i diritti umani
nel  mondo.  Che  assurdità,  Signor  Presidente!  Noi  siamo bersaglio
dei terroristi perché, nella maggior parte del mondo, il nostro governo
difende la  dittatura,  la  schiavitù  e lo sfruttamento umano. Siamo
bersaglio dei terroristi  perché siamo odiati. E siamo odiati perché il
nostro governo ha fatto cose odiose.

In  quanti  paesi  agenti del nostro governo hanno deposto dirigenti eletti
dal  popolo, sostituendoli con militari-dittatori, marionette desiderose di
vendere  il  loro  popolo  a corporazioni americane multinazionali?

Abbiamo fatto  questo  in  Iran quando i marines e la Cia deposero
Mussadegh perché aveva  intenzione di nazionalizzare il petrolio. Lo
sostituimmo con
lo scià Reza Pahlevi e armammo, allenammo e pagammo la sua odiata guardia
nazionale Savak,  che  schiavizzò  e  brutalizzò  il  popolo  iraniano per
proteggere l'interesse  finanziario  delle  nostre  compagnie di petrolio.
Dopo questo sarà difficile immaginare che in Iran ci siano persone che ci
odiano?

Abbiamo  fatto  questo  in  Cile.  Abbiamo  fatto  questo  in  Vietnam. Più
recentemente,  abbiamo  tentato di farlo in Iraq. E, è chiaro, quante volte
abbiamo  fatto  questo  in Nicaragua e nelle altre Repubbliche dell'America
Latina?  Una  volta dopo l'altra, abbiamo destituito dirigenti popolari che
volevano che le ricchezze della loro terra fossero divise tra il popolo che
le  ha  prodotte.  Noi  li  abbiamo  sostituiti  con  tiranni assassini che
avrebbero  venduto  il  proprio popolo per ingrassare i loro conti correnti
privati   attraverso  il  pagamento  di  abbondanti  tangenti  affinché la
ricchezza  della  loro terra potesse essere presa da imprese come la Sugar,
United  Fruits Company, Folgers e via dicendo. Di Paese in Paese, il nostro
governo  ha  ostruito  la  democrazia,  soffocato la libertà e calpestato i
diritti  umani.  È  per questo che siamo odiati in tutto il mondo. Ed è per
questo che siamo bersaglio dei terroristi.

Il  popolo canadese gode di democrazia, di libertà e di diritti umani, così
come  quello  della  Norvegia  e  Svezia.  Lei  ha  sentito  mai  dire che
un'ambasciata canadese, svedese o norvegese siano state bombardate? Noi non
siamo  odiati  perché  pratichiamo  la  democrazia,  la libertà e i diritti
umani. Noi siamo odiati perché il nostro governo nega queste cose ai popoli
dei  paesi  del  terzo  mondo,  le  cui  risorse  fanno  gola  alle nostre
corporazioni  multinazionali.  Quest'odio  che  abbiamo seminato si ritorce
contro  di  noi  per  spaventarci  sotto  forma di terrorismo e, in futuro,
terrorismo  nucleare.  Una  volta detta la verità sul perché dell'esistenza
della  minaccia  e  della sua comprensione, la soluzione diventa ovvia. Noi
dobbiamo   cambiare   le  nostre  pratiche.  Liberarci  delle  nostre armi
(unilateralmente, se necessario) migliorerà la nostra sicurezza.

Cambiare  in  modo  drastico  la  nostra politica estera la renderà sicura.
Invece di mandare i nostri figli e figlie in giro per il mondo per uccidere
arabi  in  modo  che  possiamo  avere  il petrolio che esiste sotto la loro
sabbia,  dovremmo  mandarli  a  ricostruire le loro infrastrutture, fornire
acqua pulita e alimentare bambini affamati. Invece di continuare a uccidere
migliaia  di  bambini  iracheni  tutti  i  giorni  con  le  nostre sanzioni
economiche,  dovremmo  aiutare  gli iracheni a ricostruire le loro centrali
elettriche, le stazioni di trattamento delle acque, i loro ospedali e tutte
le  altre  cose che abbiamo distrutto e abbiamo impedito di ricostruire con
le  sanzioni  economiche.  Invece  di allenare terroristi e squadroni della
morte,  dovremmo  chiudere  la  nostra  Scuola  delle  Americhe.  Invece di
sostenere  la  ribellione e la destabilizzazione, l'assassinio e il terrore
in  giro  per  il  mondo, dovremmo abolire la Cia e dare il denaro speso da
essa  ad  agenzie  di assistenza. Riassumendo, dovremmo essere buoni invece
che cattivi.

Chi  tenterebbe di trattenerci? Che ci odierebbe? Chi vorrebbe bombardarci?
Questa  è la verità, signor Presidente. È questo che il popolo americano ha
bisogno di ascoltare.

mons. Bowman, vescovo della Florida





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