Diario di Bordo 6

  • From: "Orphen" <dragoon10@xxxxxxxxx>
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  • Date: Mon, 26 May 2003 20:57:09 +0200

 DIARIO DI BORDO / Parte sesta -- Vi avverto...è mooooolto lunga ^_^

Settimo Giorno del mese di Marphenot
Anno della Magia Selvaggia
Collina del Cavallo Rosso, da qualche parte nel ramo ovest del bosco di
Chondal

Dopo alcune settimane questo è forse il mio primo momento di pace e
solitudine, proprio qui dove le colpe di un antico omicidio recano ancora
tristi tracce. Non sarò sola a lungo, i miei compagni sono nei dintorni a
occuparsi di una triste faccenda, anche se so che sono lontani anche per
darmi tempo, perchè si aspettano che operi su questo povero scheletro un
incantesimo che sono restia a fare. Non sono una necromante come il malvagio
incantatore che ci siamo lasciati alle spalle ormai più di una luna fa. Io
celebro la vita, l'amore e la danza; e la Vergine Oscura, tuttavia, mi ha
ispirato nel cuore la capacità di parlare con chi è morto da lungo tempo.
Non è una cosa adatta a me, anche se i miei amici mi incitano a usare questo
mio nuovo potere per capire qualcosa di più sulla piccola e strana avventura
che stiamo inaspettatamente vivendo in questo ramo del bosco di Chondal.
Già, dimentico di raccontare perchè siamo qui e come ci siamo arrivati.
Ho solcato le onde, sapete? Che esperienza inebriante è stato attraversare
il golfo di Vilhon, anche se le merci del mercantile probabilmente hanno
viaggiato più comode di noi. Contrariamente alle aspettative, nessun drago è
calato dal cielo in picchiata, nessun mostro marino è emerso dai flutti e
dopo pochi giorni siamo giunti serenamente al porto di Arrabar. Di lì
abbiamo riiniziato con quella che ormai è una nostra consuetudine: cavalcare
tutto il giorno incappucciati, evitare i centri abitati, dormire sotto le
stelle. Sempre con la strana sensazione di essere tallonati da una presenza
impalpabile. Chissà cosa ci aspettavamo, entrando nel bosco di Chondal?
Forse che il potente Antius si manifestasse immediatamente, magari
offrendoci un lauto banchetto in premio ai nostri sforzi? Anche se i miei
amici avrebbero decisamente apprezzato, credo che sia ormai chiaro a tutti
noi che da questa missione non potremo che aspettarci fatica, dolore ed
esperienza. Sul piano concreto. Perchè su un altro versante, più intimo e
nascosto, sento giorno dopo giorno che sto crescendo, che sto partecipando a
un'impresa importante che certo anche la mia dea noterà, dal suo lontano
piano di esistenza. Mi sto rendendo più degna di portare le tue sacre
insegne, divina Eilistraee: ne sono una prova i nuovi poteri che mi stai
concedendo, il mio atteggiamento più coraggioso, il legame con i miei nuovi
amici che ogni giorno diventa più saldo. Gentile con gli umili e spietata
con i malvagi: sto facendo tutto ciò che tu predichi e richiedi alle tue
sacerdotesse, dea. E tutto ciò che mi aspetto in cambio è continuare a
provare quest'immensa gratificazione data dal servirti al meglio delle mie
facoltà, come mai avrei potuto fare standomene in ritiro monacale nella mia
foresta. Pregare nei templi di roccia e cacciare al chiaro di
luna...bellissimi ricordi, ma in centoquarant'anni è la prima volta che mi
posso dire viva. Il mago e arpista non si è fatto vedere, dunque,
lasciandoci a cavalcare timidamente su una strada dall'aria antica, a tratti
intralciati dalla vegetazione incombente da ogni dove. Un luogo inquietante,
ma su cui non percepivo quell'alone stantio che troneggia laddove il male si
cela. Dovevo essermi ingannata, tuttavia.
Dopo poche miglia, infatti, un urlo lacerante ha percorso la strada e in
pochi secondi una tragedia si è consumata di fronte ai nostri occhi
impotenti. Un uomo disperato è giunto correndo da dietro una svolta della
strada. Ma era lento, troppo, troppo lento per sfuggire al destriero che lo
stava inseguendo. Chi lo montava era uno stranissimo cavaliere barricato in
un'enorme armatura di antica foggia. Sciocca, Shulystraee, già allora
avresti dovuto vedere il simbolo sacro scintillare fiocamente sul busto
...ma ciò che vidi, ciò che vedemmo tutti in preda allo sgomento, con le
armi a mezz'asta, è stata la testa del pover'uomo venir via come un frutto
troppo maturo, tagliata di netto dall'antica, grossa spada del cavaliere. Il
quale, compiuto il delitto, ha girato il suo destriero verso di noi,
caricandoci all'improvviso. Avete mai visto una freccia passare attraverso
un corpo e piantarsi in un albero, senza causare danni? E'questa la fine che
ha fatto la freccia di Rick nell'attaccare il nostro misterioso nemico. E
mentre ancora eravamo increduli e spaventati, il cavaliere e la cavalcatura
si sono volatilizzati. Non sono corsi via, sono spariti, da un istante
all'altro. Così. E dietro la curva da cui era venuto l'uomo abbiamo trovato
i resti di una piccola carovana di contadini, brutalmente uccisi. C'era
anche una ragazzina, con il volto ancora  contratto dal terrore. Abbiamo
dato ai poverini una più degna sepoltura.

So che la sorte ha messo insieme un gruppetto di avventurieri tutto sommato
piuttosto temibili. Rick e Sebastian, con le loro molte spade affilate e
micidiali (quando Sebastian non trae dai suoi strani poteri la facoltà di
usare degli spaventosi artigli). Il piccolo Garret, che sgusciando non visto
da una parte all'altra trova sempre la freddezza di piantare i dardi della
sua balestra nei punti vitali degli avversari, o di lanciare piccoli e utili
incantesimi. Tio, che comincia a sembrarmi prossimo a un'altra strana
mutazione, robusto e fortissimo, che insieme beneficia dei poteri della
Trama e del favore della dea Mielikki, la Regina delle Foreste. E infine io,
forse meno potente, ma probabilmente indispensabile per mettere a nuovo gli
altri dopo ogni scontro. E fedele annotatrice delle nostre avventure. Dico
questo perchè, nonostante la nostra presunta potenza, vedendo le frecce
attraversare il cavaliere, le mani hanno iniziato a tremarmi tanto che mi è
caduta la freccia che avevo incoccato, e la consapevolezza di avere a che
fare con un nemico troppo forte mi ha percorso la schiena come un brivido.
Ignoro cosa ne abbiano  pensato gli altri, giovani maschi ansiosi di non
mostrare alcun timore, ma la strada ha cominciato a sembrarmi nemica, la
foresta minacciosa e pregna di misteri. Ho accolto con gioia la visione di
una piccola fattoria a un lato della strada, poco prima che le tenebre
scendessero. I miei occhi sapranno anche sondare l'oscurità più nera, ma a
che pro, se è solo per avvistare la nostra morte in anticipo? Avevamo tutti
un po' di paura, anche se i miei compagni hanno addotto a  giustificazione
tra di loro il fatto che dovessimo avvertire tutti i villici del pericolo, e
dunque era nostro dovere bussare. Tutti tranne Sebastian, che, cocciuto come
sempre, si è allontanato da solo delle tenebre. Non è quasi mai daccordo con
le decisioni del gruppo, sciocco giovane umano...il suo ardire e la sua
spacconeria lo uccideranno. O forse un giorno lo renderanno più saggio. La
fattoria ospitava una piccola famiglia contadina, composta da un uomo
anziano e da sua figlia, Tanasha Lu dai capelli di fiamma.

[Master (sfarfallando le ciglia): il mio nome è Tanasha Lu. Party:
Cooooooooosa, **Tanasha**? *esplosione di risate sgangherate*. Quando poi ha
iniziato a strusciarsi sul geomante è stato il culmine....]

I poveretti sembravano emaciati e troppo magri, ma hanno voluto condividere
con noi la loro povera cena. Sembravano anche già informati del pericolo del
cavaliere, e deprecavano l'imprudenza di chi aveva voluto avventurarsi sulla
strada. Abbiamo scoperto che a breve distanza dalla fattoria si trovava il
centro abitato più grande, il villaggio di Ossington, attualmente vessato da
una lunga carestia, dalla minaccia del cavaliere nella Strada e da
misteriose incursioni di elfi dei boschi, che la ragazza ci ha descritto
senza averli visti come crudeli e spietati. Chiaramente era un'informazione
molto strana e poco credibile: a parte i miei "parenti" del sottosuolo,
siamo una razza pacifica e benevola....cosa può portare degli elfi ad
attaccare un villaggio di contadini poveri e affamati? Probabilmente i
contadini falciati dal cavaliere stavano tentando una fuga disperata da una
situazione insostenibile. Con la  raccomandazione di andare a parlare con il
capovillaggio l'indomani, Tanasha è sparita al piano di sopra, lasciandoci
dormire nella sua cucina. Non prima di aver lanciato, invano, l'ennesima
occhiata languida a Tio. A cui probabilmente i viticci che ha al posto dei
capelli hanno risucchiato parte del cervello. Anche Sebastian è ricomparso,
trascinato da Rick che dimostra ogni volta di avere più senno di lui.
All'alba del giorno dopo la paura del cavaliere sembrava un ricordo lontano,
i fiori freschi di brina si aprivano sotto la carezza del sole e il nostro
coraggio era rinnovato. Salutata la famigliola, siamo ripartiti e dopo pochi
minuti, quello che sembrava un piccolo volatile - un falchetto - è sceso
verso di noi planando in un volo circolare sino a posarsi sulla spalla di
Sebastian. Nell'interdizione generale, siamo stati immobili per alcuni
attimi, dopo i quali il falchetto ha ripreso il volo e Sebastian ci ha
dichiarato, a sua volta un po' incredulo, che aveva appena udito
dall'animale un messaggio telepatico di Antius. Notizia credibile, ormai
conosciamo i mezzi del vecchio. Pare che si presenterà non prima che tra
cinque giorni, trattenuto dai suoi misteriosi affari, dopo i quali si
manifesterà a noi per trovare il prossimo pezzo dell'artefatto. Che pare
trovarsi nei paraggi. La maggior parte del gruppo, me inclusa, ha ritenuto
che i cinque giorni andassero adoperati in modo produttivo, cosa non
difficile date le circostanze.
Sulla strada per Ossington abbiamo fatto una strana scoperta: un tempio
appartato, che sembra vecchio, vecchissimo persino. Ma la cosa più
sorprendente, anche per me, è stato vedere che sotto il basso soffitto della
costruzione circolare, ad un'equa distanza gli uni dagli altri, si trovavano
gli altari incensati di non una, ma di ben nove divinità. Non ho impiegato
molto tempo a capire di quali dei si trattasse, almeno per una certa parte
di loro. Come ogni sacerdotessa sono stata istruita a riconoscere gli altri
sacerdoti dai loro simboli sacri, senza contare che studiare le vicende
intricate delle divinità di Faerun è sempre stato, diciamo così, un mio
passatempo. Tuttavia la mescolanza apparentemente casuale di divinità tanto
diverse tra loro mi ha confusa, e mi ha ispirato un'inspiegabile aura di
blasfemia, di stranezza. Una cantilena portata avanti da una voce ormai roca
risuonava debolmente nel tempio. Era una donna a bisbigliare, da sotto
l'altare di Azuth l'Altissimo, il Signore degli incantesimi, senza dare gran
peso alla nostra presenza. Con un certo nostro stupore, la donna - ancora
giovane ma un po' ricurva - ha lasciato l'altare di Azuth e, sempre
cantilenando, si è avvicinata all'altare del Signore dei Morti Kelemvor, a
pregare anche lui. E non si è fermata: sotto il nostro sguardo la misteriosa
donna ha dedicato una preghiera a ciascuno dei suoi dei: alla Regina della
Foresta Mielikki, a Oghma il sapiente, e persino a Velsharoon, Signore delle
Cripte. Dopo la sosta davanti all'altare di Ubtao, venerato solo nelle
lontane terre del Sud a quanto ne so, con mio orrore ha rivolto le sue lodi
alla malvagia Signora della Notte Shar, i cui sacerdoti apparentemente ci
danno la caccia. Come se niente fosse, poi, si è rivolta alla Grande Madre
Chauntea. E ha ripreso il giro. Al che il solito Sebastian l'ha interrotta,
riportandola a uno stato semicosciente. Quando si è girata e ha rivelato di
avere sulla spalla un piccolo grottesco animale simile a una scimmia, non ho
più resistito all'empia stranezza del tempio e sono uscita lasciandomi alle
spalle quell'aria pesante d'incenso. Tanto meglio, comunque, perchè i miei
compagni, usciti pochi minuti dopo, mi hanno riportato solo sue deliranti
farneticazioni sulla salvezza dell'anima. Persino Tio, che venera Mielikki,
non sembrava compiaciuto.
Abbiamo proseguito lungo la strada sino ad arrivare al villaggio di
Ossington, la cui empia stranezza consiste nel trovarsi all'interno di due
cerchi di pietre dall'aria antica e dalla disposizione non casuale. Ad
occhio e croce un antico luogo di culto...al cui centro si trova una torre
su cui troneggia...un dolmen! Niente sembrava molto convincente, tutto
sommato. Il villaggio, però, ci ha accolti con il calore con cui si
accolgono gli eroi: contadini cenciosi e bambini denutriti, in uno
spettacolo penoso per il cuore, ci hanno acclamati in coro senza nemmeno
conoscerci. I disgraziati devono aver immaginato che li salveremo dalla fame
e dalla carestia. Fino a tre giorni fa, in effetti, prima che le cose si
complicassero in questo modo, era il mio unico scopo per far passare i
fatidici cinque giorni.

[Dopo tutto siamo i buoni. E che cazzo]

Dal gruppo si è staccato un uomo che, presentatosi come il Cuckoo, ci ha
condotti alla casa del vecchio capovillaggio, Murdows. Sulla strada ci siamo
presentati e mentre camminavamo ho notato il grazioso liuto attaccato alla
schiena dell'uomo. Un cantore, che cosa magnifica! Io adoro la musica e la
danza....Quando ci ha lasciati davanti alla porta del vecchio, sono entrata
per ultima per rivolgergli il mio particolare saluto con il piccolo flauto
che tengo sempre a portata di mano. Forse c'era un po' di polvere dentro,
comunque, e non ho fatto proprio un'ottima figura...

[Master master ho tre punti in Intrattenere, cerco di impressionarlo con una
performance di  flauto!! Tiro il dado...1...mi cade il flauto di mano non
prima di aver emesso il suono di una gallina strozzata. Ghu....Il party mi
sfotte.bardo di merda.]

Il venerabile capovillaggio sembrava aver visto più primavere di molti
umani, e in un discorso molto sentito, ci ha spiegato la situazione in modo
non molto diverso da come aveva fatto Tanasha. Elfi, sempre elfi nei loro
discorsi.elfi crudeli e assassini, agguerriti e spietati. Elfi da una parte
e Cavaliere oscuro dall'altra a rendere impossibile percorrere la strada del
bosco per sfuggire a una carestia che si porta avanti ormai da troppo. E' da
qualche mese che elfi e cavaliere tormentano il villaggio e i suoi
dintorni.e a quanto ne sa il vecchio Murdows, non vi è alcun motivo.
Comunque mi spiegai perché tra tutti noi i popolani si fossero tenuti a una
certa distanza solo da me.

[Sebastian, o meglio Stefano, intanto se ne era già uscito fuori con
diecimila diverse teorie del complotto che spiegassero tutto a puntino, in
un misto inquietante di "X-Files" e "Elementare, Topolino"..purtroppo un po'
aveva anche ragione..intanto il giocatore di Garret è riapparso dopo una
sessione di assenza e non si ricordava un tubo dell'ultima volta. E' bastato
un nome e un'occhiata a fargli ricordare tutto. Tanasha Lu. *risate
sgangherate* *master che schiuma*
In questa occasione ci hanno anche chiesto come ci chiamavamo, come gruppo.
Noi: "Ehmmmmm siamo la compagnia, la compagniaaa *guardandoci intorno* ecco
la Compagnia della Torre. Ma a ogni villaggio cambiamo nome."]

Per sapere di più sulla storia del villaggio, il vecchio ci ha indirizzati
alla torre col menhir, dove abita il saggio studioso Dyson, che tanto
avrebbe potuto rivelarci se avessimo deciso di aiutare i poveri
ossingtoniani. Cosa che il capovillaggio, come non capirlo, sembrava dare
fiduciosamente per scontata mentre ci apriva la porta.

[cosa master, dobbiamo andare dal venerabile *Tyson*?? Da chi, da Byson? Ha
ha ha ? risate imbecilli. Master che schiuma]

Pochi secondi dopo Murdows non era più vivo, la gola trafitta da una freccia
(elfica! per gli dei! elfica! come non distinguerla!) che lo inchiodava alla
porta come un sinistro battente. Chi di noi era più all'esterno ha potuto
solo vedere un elfo che si allontanava rapidissimo, prima che fossimo
assaliti misteriosamente da due falchi e da un gufo enorme e stranamente
innaturale. Senza cadere nel panico e nella sorpresa, Rick ha dimostrato la
stranissima capacità di mandare via gli animali con le sue sole forze.mentre
il gufo, ormai comincia a sembrarci normale, è sparito nel nulla. Evocato
magicamente da un altro piano d'esistenza.anche la mia scarsa esperienza di
evocatrice bastava per capirlo. La stranezza e l'orrore degli ultimi giorni
cominciavano a turbarci un po' troppo per essere un semplice modo di
ingannare il tempo.ma la cittadina, al contrario di noi,  ha accolto la
notizia con la freddezza tipica di chi ha già visto morire troppe persone
per potersi crucciare troppo di ognuna. E io ho potuto vedere che davvero
gli elfi attaccano il villaggio, e sono stupefatta.
Era un triste imbrunire e il villaggio ci ha offerto per pernottare una
delle tante case che la carestia ha svuotato del suo carico di vite umane.
Era necessario fare come il vecchio aveva consigliato: visitare al più
presto il saggio della torre e farci spiegare la situazione. Ma prima avrei
dovuto fare qualcosa per i poveri contadini che la sterile e il destino
avevano condannato a una triste morte. E la Vergine Oscura, nelle mie
preghiere, mi ha misericordiosamente infuso la capacità di creare cibo e
bevande per una buona parte di loro. Cosa che avrei puntualmente fatto,
anche per far capire a quelle povere persone che gli elfi non sono creature
da temere. Se si ha il cuore puro.

Il saggio Dyson, il giorno dopo, ci ha rivelato di non essere di Ossington,
ma di avere un insolito passato di avventuriero, insieme al Cuckoo, a una
giovane guerriera che si aggira per la città e alla povera pazza del tempio
lungo la strada. Ha piantato le radici qui per potersi dedicare in pace ai
suoi studi sulla .sulla trensgenerificazione? Architetture magiche? Non ho
capito nulla dei suoi studi.forse Antius stesso avrebbe avuto dei problemi.
Tuttavia è anche un grande esperto di storia locale e ci ha raccontato, in
un lungo discorso di cui ricordo purtroppo solo frammenti del passato della
zona, un tempo popolata da misteriosi druidi,  distrutta da un potente drago
rosso che si stabilì nella regione sino a che il prode Lord Seithnar non lo
scacciò passando alla storia come un eroe. Confidando nel nostro aiuto, ci
ha donato - estraendola miracolosamente dalle sue molte scartoffie - una
mappa nel luogo con tutti i suoi siti principali: il Grande Tumulo di Lord
Seithnar, i cosiddetti Custodi del Silenzio, la Collina del Cavallo Rosso
che si trova dinanzi a me mentre sto scrivendo con il sospetto nel cuore.
Cavallo rosso rappresentato sulla roccia, che Tyson ritiene essere ciò che
resta della rappresentazione dell'antico drago che devastò la regione.

Notizie anche più dettagliate ci sono state rivelate, su cui spero la
memoria dei miei amici sia migliore..io stavo ascoltando con un orecchio,
perché ero piuttosto concentrata sul grosso incantesimo che avrei dovuto
fare quando fosse giunta l'ora di pranzo, ero già intenta ad incanalare i
poteri che poco dopo mi permisero di imbandire un grande banchetto di cibo
clericale a beneficio delle famiglie di Ossington.
Mi sentivo esausta, ma molto gratificata, tanto che non mi sono lamentata
quando i miei amici hanno deciso di partire subito dopo in direzione del
Grande Tumulo che dista mezza giornata dal villaggio. Rick, che può
camminare rapido e indisturbato anche sui terreni boschivi più impervi, ci
ha preceduti. Ma prima, sperimentando un mio nuovo potere, ho legato le
nostre menti telepaticamente per poter comunicare anche senza essere in
vista l'uno dell'altra. Credo che Sebastian ci abbia rivolto un'occhiata
vagamente interessata.
Dopo quasi un'ora di cammino tranquillo, la mente di Rick, prima di cadere
in uno stato di demenza, mi ha inviato questo solo messaggio: "Cavallo".
Cavaliere. Pericolo. L'aria si era riempita di un'aura malvagia e spaventosa
e prima ancora di avvistare il nemico, mi sono ritrovata sola in una piccola
radura mentre i miei amici erano già fuggiti in preda a un terrore
sovrannaturale. Dalla mente di Rick solo immagini confuse e incongrue.
Grazie Eilistraee, mia amata dea, per rendere la mia volontà salda e
inamovibile, talvolta contro ogni buonsenso..Quando ho stabilito che era
giusto fuggire, il cavaliere mi era già alle costole e quando mi sono girata
per fronteggiarlo con il mio simbolo d'argento sapevo già di venirti
incontro con le mani tremanti ma con l'animo puro, Vergine Oscura. "Può
bastare, Lord Seithnar!", gli ho urlato incongruamente, ormai pronta alla
morte. E invece l'oscura presenza si è volatilizzata appena un palmo prima
di terminare la sua folle carica contro la tua sacerdotessa. Temo non per il
mio disperato tentativo di scacciarlo via. Si è preso gioco di me.e io ero
ancora atterrita e tremante, accasciata contro un albero, quando i miei
amici sono tornati dai diversi angoli in cui si erano rifugiati all'arrivo
del cavaliere. La mia fiducia e i miei poteri si erano affievoliti per il
terrore e lo shock, ma siamo giunti indenni sino al Grande Tumulo, un grosso
monumento funerario dalla pianta circolare.
La sala che fungeva da atrio era costellata di strane decorazioni ed
iscrizioni, mentre una gigantesca pietra-altare che si ergeva in mezzo alla
stanza recava un'iscrizione che sembrava più un enigma. Ma neppure i più
forti del nostro gruppetto sono riusciti a smuoverla, come i versi
sembravano suggerire. La mia attenzione intanto era stata attirata da due
dettagli: uno scheletro umano accasciato nell'angolo più buio della stanza e
la netta sensazione che alla mia sinistra si trovasse un passaggio segreto.
Stimoli contrastanti: fuggire o esplorare? Il problema non si è posto,
perché appena ho indicato la parete sospetta Garret era già lì a trafficare
con i suoi attrezzi per capire se potevamo passare senza pericolo. Quando si
è sentito sicuro ha spalancato quella che effettivamente era una porta
segreta. Ed è stato preso in piena faccia da un'artigliata sferrata dalla
creatura che aspettava dall'altra parte, che si è disintegrata sotto la mia
benedizione prima di capire cosa stesse accadendo, lasciando il nostro
piccoletto parecchio malconcio. Quale esistenza più inutile di quella di un
abominio chiuso in una tomba a covare il male per secoli? Vincendo le
resistenze mie e di Rick, Sebastian e Garret, avidi di bottino
evidentemente, ci hanno trascinati in un'esplorazione completa del tumulo,
la cui geografia interna si è rivelata assurdamente contorta e irrazionale,
mentre ad ogni svolta ci attendeva un agguato di qualche orrenda creatura
troppo penosa per nuocerci davvero. In più di un'occasione sono scattate
trappole che Garret non aveva trovato e che hanno schiacciato alcuni di noi
e temporaneamente diviso il gruppo. Ma senza intimorirci troppo. Almeno non
quanto la due gigantesche paia di mani di roccia che sono sbucate dalle
pareti schiacciando Tio e mancando me per un pelo.chiarito subito che di
trappole non si trattava, abbiamo dovuto condurre in due metri di tunnel uno
scontro folle con creature provenienti dalla terra stessa. Intendo proprio
dal misterioso piano d'esistenza dove tutto è terra dura e compatta. Un
incubo solo a immaginarlo. Abbiamo avuto la meglio per un soffio, grazie a
un dardo magico sfuggito dalle dita di Garret proprio quando la situazione
si faceva disperata.
La nostra determinazione ci ha guidati avanti, sinchè il condotto non è
sceso di qualche metro sottoterra grazie a una scala avvitata su se stessa
che portava a una piccola camera mortuaria. La tomba di Lord Seithnar,
evidentemente, sormontata da due archi. Ignoro, anzi posso solo temere di
sapere quali fossero le intenzioni di Garret e Sebastian mentre si
accingevano a sollevare il coperchio della bara. Personalmente il mio
intento era solo omaggiare il ricordo di un eroe.ma siamo stati
interrotti.dall'eroe stesso, comparso nella sua armatura migliore da una
stanza nascosta dalla scala. Non ci siamo nemmeno chiesti perché un eroe
morto in un tempo lontanissimo infestasse ancora la propria tomba come
creatura non morta, perché l'antico eroe ci ha subito trattati come
profanatori, rifiutando di fornirci qualunque spiegazione se non dopo un
duello con uno di noi che avrebbe dovuto riscattare la nostra empietà con il
proprio valore soltanto, senza aiuti di nessun genere. Duello  a cui Rick si
è prestato immediatamente, senza esitare un attimo. Personalmente posso solo
riflettere che la presenza di Lord Seithnar non mi era sembrata di per sé
malvagia, al massimo triste di una disperazione secolare.ma la sua tempra
cavalleresca sparì a metà duello, quando capì che Tio, contrariamente alle
regole, aveva lanciato sul nostro amico la benedizione di Mielikki. Gesto
sciocco, a mio parere, ma ormai irreparabile: il duello cavalleresco si è
trasformato rapidamente in uno scontro violento tra noi, Lord Seithnar
infuriato e due suoi servitori non morti materializzatisi da sotto gli
archi. Ogni tentativo di parlamentare è svanito e Rick è finito falciato
dalla gigantesca spada dell'antico eroe. Mentre ognuno di noi era impegnato
a difendersi e ad attaccare e io cercavo disperatamente di colpire il nemico
dalla scala a cui i suoi rapidi e micidiali colpi mi avevano fatta
arretrare, ho guardato il valoroso Rick agonizzare prossimo alla morte senza
poter fare niente. Sinchè Tio, riempitosi di coraggio e conscio del suo
errore, seguito da uno stuolo di sue immagini create magicamente, è riuscito
a far si che il dolce soffio della vita non lo abbandonasse per sempre. E il
combattimento si è rovesciato, all'improvviso: i servitori sono stati
distrutti e Lord Seithnar è stato abbattuto al suolo dove è morto. Per la
seconda ed ultima volta, credo, senza averci potuto spiegare nulla. Sono
convinta che la colpa di tutto sia stata della piega che il caso ha fatto
prendere agli eventi. Mi rifiuto di credere che un antico e prode cavaliere
si sia potuto ridestare a una vita di tenebra solo per compiere il male.ma
non avremmo saputo niente dal suo corpo inerte, su cui il peso dei secoli di
tenebra appariva ora evidente. Certo, avrei potuto fare un tentativo di
parlargli invocando i misteriosi poteri di necromanzia che la dea concede in
caso di bisogno.idea che sembrava entusiasmare i miei giovani amici, mentre
inorridiva me. In ogni caso, avremmo avuto bisogno di curare le nostre
ferite e recuperare le forze..cosa che, visti i pericoli incombenti dal
tumulo, sembrava possibile fare solo in quella tomba stretta e dall'aria
stantia.

[Master: dietro la scala a chiocciola trovate la stanzetta 1 metro x 2 da
cui è sbucato Seithnar. Ovviamente ce la immaginiamo tutti col televisore,
il letto sfatto e i pornazzi in un angolo per ingannare il tempo]

L'odioso pernottamento (anche se in realtà non avevamo idea se fosse giorno
o notte) in quel luogo lugubre ha avuto l'unico vantaggio di predispormi nel
modo più adatto a effettuare l'incantesimo che aborrivo, sul corpo del
cavaliere riposto nel suo sarcofago. Sono stati almeno dieci minuti di
dubbio e di angoscia, di parole e gesti misteriosi che la stessa Eilistraee
mi sussurrava nel cuore. Ma il corpo non si è mosso, non ha detto niente, ci
ha lasciati con i nostri dubbi e sospetti. Lord Seithnar non avrebbe mai più
potuto parlare.forse era il prezzo per la sua oscura seconda vita. O forse
la necromanzia non è il mio forte, cosa di cui non mi rattristo.

[intanto avevamo già riunito nelle tre domande che potevo fare tutta una
serie di sottintesi e subordinate che avrebbero dovuto farci rivelare l'
intera storia. Non del bosco, di tutto il Faerun intendo.*_*]

Fallito l'esperimento, abbiamo deciso che quel buio tumulo ci aveva
trattenuti anche troppo a lungo. Fatto un ultimo tentativo di sollevare l'
altare di pietra nell'atrio, invano, ci siamo mossi verso sud in direzione
della Collina del Cavallo Rosso, che tanto ci aveva incuriositi, nella
solita disposizione con l'agile Rick davanti. Quando un alito gelido ci ha
fatti all'improvviso rabbrividire, ormai sapevamo che avremmo udito il
familiare rumore di zoccoli. Solo che il cavaliere è riuscito a stupirci
comunque, materializzandosi esattamente nello spazio tra noi e Rick,
lasciando il nostro fido guardaboschi a fuggire in preda al terrore ma
lasciando a noi altri il tempo e la freddezza di decidere sul da farsi.
Possibilità che Garret ha interpretato come un appostamento precipitoso
dietro un cespuglio, balestra alla mano, Tio come il tempo di convogliare i
suoi poteri e io per verificare una volta di più che il mio simbolo sacro da
solo nulla avrebbe potuto. Solo Sebastian si è mostrato relativamente calmo,
domandandogli semplicemente perché ci stesse attaccando. Il cavaliere ha
avuto un sussulto, a quando ho potuto capire,  e non ha attaccato il giovane
guerriero mentre, quasi prodigiosamente, ha risposto all'attacco di Tio
facendolo letteralmente volare lontano in alto e lasciandolo all'improvviso
cadere. Poi, con una voce che sembrava venire davvero dall'Oltretomba e che
parlava dritta al cuore di ognuno, ha parlato, chiedendoci a sua volta
perché stessimo con quegli "sporchi abitanti di Ossington". Al che ho
raccolto il mio coraggio e, uscendo dal mio nascondiglio, ho replicato che
non stiamo dalla parte di nessuno, solo la verità ci preme. Che strano
effetto hanno avuto le mie parole, e quanti dubbi ha suscitato in me la
reazione del cavaliere! Ha smesso di parlare ed è rimasto immobile per
alcuni attimi, quindi ha spronato il cavallo ed è sparito cavalcando in
direzione della collina. Comincia a sembrarmi chiaro che in un certo senso
niente è ciò che sembra, qui nel bosco.all'improvviso realizzo che il
cavaliere non ci ha mai attaccati, a meno che noi non lo attaccassimo.
Strani, strani enigmi.e gli abitanti di Ossington? Che torto possono aver
fatto a un cavaliere oscuro per destare a tal punto le sue ire? Stavo ancora
rimuginando quando la Collina del Cavallo Rosso è apparsa da dietro le
fronde, insieme al laghetto che giace ai suoi piedi.

[momento ilare: il Master ci inizia a parlare del "laghetto" e prima che
finisca Rick attacca con "Ooooh, la natura, gli uccellini, i pesci, questa è
Mielikki, questa è la vera." poi il master, con un ghigno maligno,  precisa
che il "laghetto" è una specie di orrenda pozza sanguinolenta.^_^]

La prima cosa che ci ha stupiti è stato vedere l'innaturale color rossastro
di quelle acque stagnanti, l'aria maledetta e malinconica che aleggiava sul
luogo come una nebbia.la seconda è stata sentire alle nostre spalle l'ormai
familiare scalpiccio di zoccoli e vedere apparire alla carica il cavaliere.
Che però non ha nemmeno tentato di attaccarci, né di terrorizzarci: ha
semplicemente proseguito la sua carica verso le acque del lago. Il suo
destriero ha cavalcato per qualche metro sulla superficie stessa delle
acque, poi il cavaliere si è girato verso di noi e ha fatto una cosa
stranissima. Eppure familiare. Un gesto con la mano che avevo già visto da
qualche parte.ricordai: il sorriso gentile, il coraggio da eroe, la triste
fine di un prode paladino. Manric, cavaliere del dio Thorm, si era
presentato rivolgendoci quel gesto rituale per i fedeli del Giusto. Come
poteva conoscere quel gesto senza essere a sua volta. Mentre fissavamo il
cavaliere, lui e la sua cavalcatura si sono rapidamente inabissati nelle
acque colore sangue, scomparendo alla vista.
Mentre mi coglieva un piccolo moto di dubbio e di vago orrore, Sebastian non
ha perso tempo e il sospetto che covava da un po' lo ha portato a gettarsi
senza timore né disgusto nelle acque purpuree, seguito da Rick. Tutto stava
prendendo forma sin troppo chiaramente. Quasi non ho sussultato quando i
miei due amici sono riemersi dalle acque recando tra le braccia un antico
scheletro in armatura. Privo della testa.

[Stefano, che aveva immaginato tutto esattamente così, ha iniziato a
prendere a testate il tavolo per la disperazione di aver avuto la stessa
pensata di un team di americani.^_^]

Parzialmente coperto dalle alghe, ma ancora riconoscibile, sul busto dell'
antica armatura figurava il guanto d'arme che i fedeli di Thorm adoperano
come simbolo. Sacrilegio e orrore: un paladino, un cavaliere votato al bene
e alla giustizia era stato trucidato orrendamente in chissà quale modo e
quale tempo lontano e le sue spoglie, non onorate da un rito sacro e
commosso, erano state lasciate a marcire sul fondo di un lago. Forse la
natura stessa si era ribellata all'empietà, trasformando il lago in quel
luogo sinistro che anche ora mi fa rabbrividire se alzo lo sguardo dalle sue
rive. Non poteva che essere stato così.ecco perché lo spettro del cavaliere
non ci aveva attaccati: voleva guidarci, mostrarci, far sì che facessimo
giustizia e permettessimo alla sua anima di raggiungere il piano d'esistenza
dove dimora il suo dio.
Non ci resta che dare a questo povero corpo un rito di sepoltura degno della
migliore sacerdotessa, mi impegnerò al massimo e non profanerò questi
stanchi resti con un altro abominio da necromante, come vorrebbero i miei
amici che ora sono nei dintorni a scavare una fossa e a raccogliere fiori
mentre io mi preparo. Il cavaliere ci ha già fatto sapere abbastanza e non
merita di restare insepolto un minuto di più del necessario.
Tuttavia, mentre i miei amici se ne andavano, una certa curiosità di sapere
ha colto anche me. Ma non ho sfruttato i miei poteri: la mia voce e la mia
volontà devono essere stati sufficienti, perché dopo alcuni richiami
appassionati, il cavaliere è riapparso a pochi metri da me e ha risposto a
tutte le mie domande con pochi semplici gesti. Ha indicato il proprio
cadavere. Quindi dietro di me, nella direzione di Ossington. Poi si è
dissolto. E questa volta credo che non lo rivedrò più. Che la sua anima
giunga dove vuole arrivare.
Sento il solito frastuono che precede l'arrivo dei miei amici.avranno finito
di fare ciò che dovevano e ora sia aspettano che compia il rito per parlare
con i morti. Ma ho altro da fare, altro da raccontare.
Ossington. Dobbiamo tornare ad Ossington

Shulystraee della Grande Foresta









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