DIARIO DI BORDO / Parte sesta -- Vi avverto...è mooooolto lunga ^_^ Settimo Giorno del mese di Marphenot Anno della Magia Selvaggia Collina del Cavallo Rosso, da qualche parte nel ramo ovest del bosco di Chondal Dopo alcune settimane questo è forse il mio primo momento di pace e solitudine, proprio qui dove le colpe di un antico omicidio recano ancora tristi tracce. Non sarò sola a lungo, i miei compagni sono nei dintorni a occuparsi di una triste faccenda, anche se so che sono lontani anche per darmi tempo, perchè si aspettano che operi su questo povero scheletro un incantesimo che sono restia a fare. Non sono una necromante come il malvagio incantatore che ci siamo lasciati alle spalle ormai più di una luna fa. Io celebro la vita, l'amore e la danza; e la Vergine Oscura, tuttavia, mi ha ispirato nel cuore la capacità di parlare con chi è morto da lungo tempo. Non è una cosa adatta a me, anche se i miei amici mi incitano a usare questo mio nuovo potere per capire qualcosa di più sulla piccola e strana avventura che stiamo inaspettatamente vivendo in questo ramo del bosco di Chondal. Già, dimentico di raccontare perchè siamo qui e come ci siamo arrivati. Ho solcato le onde, sapete? Che esperienza inebriante è stato attraversare il golfo di Vilhon, anche se le merci del mercantile probabilmente hanno viaggiato più comode di noi. Contrariamente alle aspettative, nessun drago è calato dal cielo in picchiata, nessun mostro marino è emerso dai flutti e dopo pochi giorni siamo giunti serenamente al porto di Arrabar. Di lì abbiamo riiniziato con quella che ormai è una nostra consuetudine: cavalcare tutto il giorno incappucciati, evitare i centri abitati, dormire sotto le stelle. Sempre con la strana sensazione di essere tallonati da una presenza impalpabile. Chissà cosa ci aspettavamo, entrando nel bosco di Chondal? Forse che il potente Antius si manifestasse immediatamente, magari offrendoci un lauto banchetto in premio ai nostri sforzi? Anche se i miei amici avrebbero decisamente apprezzato, credo che sia ormai chiaro a tutti noi che da questa missione non potremo che aspettarci fatica, dolore ed esperienza. Sul piano concreto. Perchè su un altro versante, più intimo e nascosto, sento giorno dopo giorno che sto crescendo, che sto partecipando a un'impresa importante che certo anche la mia dea noterà, dal suo lontano piano di esistenza. Mi sto rendendo più degna di portare le tue sacre insegne, divina Eilistraee: ne sono una prova i nuovi poteri che mi stai concedendo, il mio atteggiamento più coraggioso, il legame con i miei nuovi amici che ogni giorno diventa più saldo. Gentile con gli umili e spietata con i malvagi: sto facendo tutto ciò che tu predichi e richiedi alle tue sacerdotesse, dea. E tutto ciò che mi aspetto in cambio è continuare a provare quest'immensa gratificazione data dal servirti al meglio delle mie facoltà, come mai avrei potuto fare standomene in ritiro monacale nella mia foresta. Pregare nei templi di roccia e cacciare al chiaro di luna...bellissimi ricordi, ma in centoquarant'anni è la prima volta che mi posso dire viva. Il mago e arpista non si è fatto vedere, dunque, lasciandoci a cavalcare timidamente su una strada dall'aria antica, a tratti intralciati dalla vegetazione incombente da ogni dove. Un luogo inquietante, ma su cui non percepivo quell'alone stantio che troneggia laddove il male si cela. Dovevo essermi ingannata, tuttavia. Dopo poche miglia, infatti, un urlo lacerante ha percorso la strada e in pochi secondi una tragedia si è consumata di fronte ai nostri occhi impotenti. Un uomo disperato è giunto correndo da dietro una svolta della strada. Ma era lento, troppo, troppo lento per sfuggire al destriero che lo stava inseguendo. Chi lo montava era uno stranissimo cavaliere barricato in un'enorme armatura di antica foggia. Sciocca, Shulystraee, già allora avresti dovuto vedere il simbolo sacro scintillare fiocamente sul busto ...ma ciò che vidi, ciò che vedemmo tutti in preda allo sgomento, con le armi a mezz'asta, è stata la testa del pover'uomo venir via come un frutto troppo maturo, tagliata di netto dall'antica, grossa spada del cavaliere. Il quale, compiuto il delitto, ha girato il suo destriero verso di noi, caricandoci all'improvviso. Avete mai visto una freccia passare attraverso un corpo e piantarsi in un albero, senza causare danni? E'questa la fine che ha fatto la freccia di Rick nell'attaccare il nostro misterioso nemico. E mentre ancora eravamo increduli e spaventati, il cavaliere e la cavalcatura si sono volatilizzati. Non sono corsi via, sono spariti, da un istante all'altro. Così. E dietro la curva da cui era venuto l'uomo abbiamo trovato i resti di una piccola carovana di contadini, brutalmente uccisi. C'era anche una ragazzina, con il volto ancora contratto dal terrore. Abbiamo dato ai poverini una più degna sepoltura. So che la sorte ha messo insieme un gruppetto di avventurieri tutto sommato piuttosto temibili. Rick e Sebastian, con le loro molte spade affilate e micidiali (quando Sebastian non trae dai suoi strani poteri la facoltà di usare degli spaventosi artigli). Il piccolo Garret, che sgusciando non visto da una parte all'altra trova sempre la freddezza di piantare i dardi della sua balestra nei punti vitali degli avversari, o di lanciare piccoli e utili incantesimi. Tio, che comincia a sembrarmi prossimo a un'altra strana mutazione, robusto e fortissimo, che insieme beneficia dei poteri della Trama e del favore della dea Mielikki, la Regina delle Foreste. E infine io, forse meno potente, ma probabilmente indispensabile per mettere a nuovo gli altri dopo ogni scontro. E fedele annotatrice delle nostre avventure. Dico questo perchè, nonostante la nostra presunta potenza, vedendo le frecce attraversare il cavaliere, le mani hanno iniziato a tremarmi tanto che mi è caduta la freccia che avevo incoccato, e la consapevolezza di avere a che fare con un nemico troppo forte mi ha percorso la schiena come un brivido. Ignoro cosa ne abbiano pensato gli altri, giovani maschi ansiosi di non mostrare alcun timore, ma la strada ha cominciato a sembrarmi nemica, la foresta minacciosa e pregna di misteri. Ho accolto con gioia la visione di una piccola fattoria a un lato della strada, poco prima che le tenebre scendessero. I miei occhi sapranno anche sondare l'oscurità più nera, ma a che pro, se è solo per avvistare la nostra morte in anticipo? Avevamo tutti un po' di paura, anche se i miei compagni hanno addotto a giustificazione tra di loro il fatto che dovessimo avvertire tutti i villici del pericolo, e dunque era nostro dovere bussare. Tutti tranne Sebastian, che, cocciuto come sempre, si è allontanato da solo delle tenebre. Non è quasi mai daccordo con le decisioni del gruppo, sciocco giovane umano...il suo ardire e la sua spacconeria lo uccideranno. O forse un giorno lo renderanno più saggio. La fattoria ospitava una piccola famiglia contadina, composta da un uomo anziano e da sua figlia, Tanasha Lu dai capelli di fiamma. [Master (sfarfallando le ciglia): il mio nome è Tanasha Lu. Party: Cooooooooosa, **Tanasha**? *esplosione di risate sgangherate*. Quando poi ha iniziato a strusciarsi sul geomante è stato il culmine....] I poveretti sembravano emaciati e troppo magri, ma hanno voluto condividere con noi la loro povera cena. Sembravano anche già informati del pericolo del cavaliere, e deprecavano l'imprudenza di chi aveva voluto avventurarsi sulla strada. Abbiamo scoperto che a breve distanza dalla fattoria si trovava il centro abitato più grande, il villaggio di Ossington, attualmente vessato da una lunga carestia, dalla minaccia del cavaliere nella Strada e da misteriose incursioni di elfi dei boschi, che la ragazza ci ha descritto senza averli visti come crudeli e spietati. Chiaramente era un'informazione molto strana e poco credibile: a parte i miei "parenti" del sottosuolo, siamo una razza pacifica e benevola....cosa può portare degli elfi ad attaccare un villaggio di contadini poveri e affamati? Probabilmente i contadini falciati dal cavaliere stavano tentando una fuga disperata da una situazione insostenibile. Con la raccomandazione di andare a parlare con il capovillaggio l'indomani, Tanasha è sparita al piano di sopra, lasciandoci dormire nella sua cucina. Non prima di aver lanciato, invano, l'ennesima occhiata languida a Tio. A cui probabilmente i viticci che ha al posto dei capelli hanno risucchiato parte del cervello. Anche Sebastian è ricomparso, trascinato da Rick che dimostra ogni volta di avere più senno di lui. All'alba del giorno dopo la paura del cavaliere sembrava un ricordo lontano, i fiori freschi di brina si aprivano sotto la carezza del sole e il nostro coraggio era rinnovato. Salutata la famigliola, siamo ripartiti e dopo pochi minuti, quello che sembrava un piccolo volatile - un falchetto - è sceso verso di noi planando in un volo circolare sino a posarsi sulla spalla di Sebastian. Nell'interdizione generale, siamo stati immobili per alcuni attimi, dopo i quali il falchetto ha ripreso il volo e Sebastian ci ha dichiarato, a sua volta un po' incredulo, che aveva appena udito dall'animale un messaggio telepatico di Antius. Notizia credibile, ormai conosciamo i mezzi del vecchio. Pare che si presenterà non prima che tra cinque giorni, trattenuto dai suoi misteriosi affari, dopo i quali si manifesterà a noi per trovare il prossimo pezzo dell'artefatto. Che pare trovarsi nei paraggi. La maggior parte del gruppo, me inclusa, ha ritenuto che i cinque giorni andassero adoperati in modo produttivo, cosa non difficile date le circostanze. Sulla strada per Ossington abbiamo fatto una strana scoperta: un tempio appartato, che sembra vecchio, vecchissimo persino. Ma la cosa più sorprendente, anche per me, è stato vedere che sotto il basso soffitto della costruzione circolare, ad un'equa distanza gli uni dagli altri, si trovavano gli altari incensati di non una, ma di ben nove divinità. Non ho impiegato molto tempo a capire di quali dei si trattasse, almeno per una certa parte di loro. Come ogni sacerdotessa sono stata istruita a riconoscere gli altri sacerdoti dai loro simboli sacri, senza contare che studiare le vicende intricate delle divinità di Faerun è sempre stato, diciamo così, un mio passatempo. Tuttavia la mescolanza apparentemente casuale di divinità tanto diverse tra loro mi ha confusa, e mi ha ispirato un'inspiegabile aura di blasfemia, di stranezza. Una cantilena portata avanti da una voce ormai roca risuonava debolmente nel tempio. Era una donna a bisbigliare, da sotto l'altare di Azuth l'Altissimo, il Signore degli incantesimi, senza dare gran peso alla nostra presenza. Con un certo nostro stupore, la donna - ancora giovane ma un po' ricurva - ha lasciato l'altare di Azuth e, sempre cantilenando, si è avvicinata all'altare del Signore dei Morti Kelemvor, a pregare anche lui. E non si è fermata: sotto il nostro sguardo la misteriosa donna ha dedicato una preghiera a ciascuno dei suoi dei: alla Regina della Foresta Mielikki, a Oghma il sapiente, e persino a Velsharoon, Signore delle Cripte. Dopo la sosta davanti all'altare di Ubtao, venerato solo nelle lontane terre del Sud a quanto ne so, con mio orrore ha rivolto le sue lodi alla malvagia Signora della Notte Shar, i cui sacerdoti apparentemente ci danno la caccia. Come se niente fosse, poi, si è rivolta alla Grande Madre Chauntea. E ha ripreso il giro. Al che il solito Sebastian l'ha interrotta, riportandola a uno stato semicosciente. Quando si è girata e ha rivelato di avere sulla spalla un piccolo grottesco animale simile a una scimmia, non ho più resistito all'empia stranezza del tempio e sono uscita lasciandomi alle spalle quell'aria pesante d'incenso. Tanto meglio, comunque, perchè i miei compagni, usciti pochi minuti dopo, mi hanno riportato solo sue deliranti farneticazioni sulla salvezza dell'anima. Persino Tio, che venera Mielikki, non sembrava compiaciuto. Abbiamo proseguito lungo la strada sino ad arrivare al villaggio di Ossington, la cui empia stranezza consiste nel trovarsi all'interno di due cerchi di pietre dall'aria antica e dalla disposizione non casuale. Ad occhio e croce un antico luogo di culto...al cui centro si trova una torre su cui troneggia...un dolmen! Niente sembrava molto convincente, tutto sommato. Il villaggio, però, ci ha accolti con il calore con cui si accolgono gli eroi: contadini cenciosi e bambini denutriti, in uno spettacolo penoso per il cuore, ci hanno acclamati in coro senza nemmeno conoscerci. I disgraziati devono aver immaginato che li salveremo dalla fame e dalla carestia. Fino a tre giorni fa, in effetti, prima che le cose si complicassero in questo modo, era il mio unico scopo per far passare i fatidici cinque giorni. [Dopo tutto siamo i buoni. E che cazzo] Dal gruppo si è staccato un uomo che, presentatosi come il Cuckoo, ci ha condotti alla casa del vecchio capovillaggio, Murdows. Sulla strada ci siamo presentati e mentre camminavamo ho notato il grazioso liuto attaccato alla schiena dell'uomo. Un cantore, che cosa magnifica! Io adoro la musica e la danza....Quando ci ha lasciati davanti alla porta del vecchio, sono entrata per ultima per rivolgergli il mio particolare saluto con il piccolo flauto che tengo sempre a portata di mano. Forse c'era un po' di polvere dentro, comunque, e non ho fatto proprio un'ottima figura... [Master master ho tre punti in Intrattenere, cerco di impressionarlo con una performance di flauto!! Tiro il dado...1...mi cade il flauto di mano non prima di aver emesso il suono di una gallina strozzata. Ghu....Il party mi sfotte.bardo di merda.] Il venerabile capovillaggio sembrava aver visto più primavere di molti umani, e in un discorso molto sentito, ci ha spiegato la situazione in modo non molto diverso da come aveva fatto Tanasha. Elfi, sempre elfi nei loro discorsi.elfi crudeli e assassini, agguerriti e spietati. Elfi da una parte e Cavaliere oscuro dall'altra a rendere impossibile percorrere la strada del bosco per sfuggire a una carestia che si porta avanti ormai da troppo. E' da qualche mese che elfi e cavaliere tormentano il villaggio e i suoi dintorni.e a quanto ne sa il vecchio Murdows, non vi è alcun motivo. Comunque mi spiegai perché tra tutti noi i popolani si fossero tenuti a una certa distanza solo da me. [Sebastian, o meglio Stefano, intanto se ne era già uscito fuori con diecimila diverse teorie del complotto che spiegassero tutto a puntino, in un misto inquietante di "X-Files" e "Elementare, Topolino"..purtroppo un po' aveva anche ragione..intanto il giocatore di Garret è riapparso dopo una sessione di assenza e non si ricordava un tubo dell'ultima volta. E' bastato un nome e un'occhiata a fargli ricordare tutto. Tanasha Lu. *risate sgangherate* *master che schiuma* In questa occasione ci hanno anche chiesto come ci chiamavamo, come gruppo. Noi: "Ehmmmmm siamo la compagnia, la compagniaaa *guardandoci intorno* ecco la Compagnia della Torre. Ma a ogni villaggio cambiamo nome."] Per sapere di più sulla storia del villaggio, il vecchio ci ha indirizzati alla torre col menhir, dove abita il saggio studioso Dyson, che tanto avrebbe potuto rivelarci se avessimo deciso di aiutare i poveri ossingtoniani. Cosa che il capovillaggio, come non capirlo, sembrava dare fiduciosamente per scontata mentre ci apriva la porta. [cosa master, dobbiamo andare dal venerabile *Tyson*?? Da chi, da Byson? Ha ha ha ? risate imbecilli. Master che schiuma] Pochi secondi dopo Murdows non era più vivo, la gola trafitta da una freccia (elfica! per gli dei! elfica! come non distinguerla!) che lo inchiodava alla porta come un sinistro battente. Chi di noi era più all'esterno ha potuto solo vedere un elfo che si allontanava rapidissimo, prima che fossimo assaliti misteriosamente da due falchi e da un gufo enorme e stranamente innaturale. Senza cadere nel panico e nella sorpresa, Rick ha dimostrato la stranissima capacità di mandare via gli animali con le sue sole forze.mentre il gufo, ormai comincia a sembrarci normale, è sparito nel nulla. Evocato magicamente da un altro piano d'esistenza.anche la mia scarsa esperienza di evocatrice bastava per capirlo. La stranezza e l'orrore degli ultimi giorni cominciavano a turbarci un po' troppo per essere un semplice modo di ingannare il tempo.ma la cittadina, al contrario di noi, ha accolto la notizia con la freddezza tipica di chi ha già visto morire troppe persone per potersi crucciare troppo di ognuna. E io ho potuto vedere che davvero gli elfi attaccano il villaggio, e sono stupefatta. Era un triste imbrunire e il villaggio ci ha offerto per pernottare una delle tante case che la carestia ha svuotato del suo carico di vite umane. Era necessario fare come il vecchio aveva consigliato: visitare al più presto il saggio della torre e farci spiegare la situazione. Ma prima avrei dovuto fare qualcosa per i poveri contadini che la sterile e il destino avevano condannato a una triste morte. E la Vergine Oscura, nelle mie preghiere, mi ha misericordiosamente infuso la capacità di creare cibo e bevande per una buona parte di loro. Cosa che avrei puntualmente fatto, anche per far capire a quelle povere persone che gli elfi non sono creature da temere. Se si ha il cuore puro. Il saggio Dyson, il giorno dopo, ci ha rivelato di non essere di Ossington, ma di avere un insolito passato di avventuriero, insieme al Cuckoo, a una giovane guerriera che si aggira per la città e alla povera pazza del tempio lungo la strada. Ha piantato le radici qui per potersi dedicare in pace ai suoi studi sulla .sulla trensgenerificazione? Architetture magiche? Non ho capito nulla dei suoi studi.forse Antius stesso avrebbe avuto dei problemi. Tuttavia è anche un grande esperto di storia locale e ci ha raccontato, in un lungo discorso di cui ricordo purtroppo solo frammenti del passato della zona, un tempo popolata da misteriosi druidi, distrutta da un potente drago rosso che si stabilì nella regione sino a che il prode Lord Seithnar non lo scacciò passando alla storia come un eroe. Confidando nel nostro aiuto, ci ha donato - estraendola miracolosamente dalle sue molte scartoffie - una mappa nel luogo con tutti i suoi siti principali: il Grande Tumulo di Lord Seithnar, i cosiddetti Custodi del Silenzio, la Collina del Cavallo Rosso che si trova dinanzi a me mentre sto scrivendo con il sospetto nel cuore. Cavallo rosso rappresentato sulla roccia, che Tyson ritiene essere ciò che resta della rappresentazione dell'antico drago che devastò la regione. Notizie anche più dettagliate ci sono state rivelate, su cui spero la memoria dei miei amici sia migliore..io stavo ascoltando con un orecchio, perché ero piuttosto concentrata sul grosso incantesimo che avrei dovuto fare quando fosse giunta l'ora di pranzo, ero già intenta ad incanalare i poteri che poco dopo mi permisero di imbandire un grande banchetto di cibo clericale a beneficio delle famiglie di Ossington. Mi sentivo esausta, ma molto gratificata, tanto che non mi sono lamentata quando i miei amici hanno deciso di partire subito dopo in direzione del Grande Tumulo che dista mezza giornata dal villaggio. Rick, che può camminare rapido e indisturbato anche sui terreni boschivi più impervi, ci ha preceduti. Ma prima, sperimentando un mio nuovo potere, ho legato le nostre menti telepaticamente per poter comunicare anche senza essere in vista l'uno dell'altra. Credo che Sebastian ci abbia rivolto un'occhiata vagamente interessata. Dopo quasi un'ora di cammino tranquillo, la mente di Rick, prima di cadere in uno stato di demenza, mi ha inviato questo solo messaggio: "Cavallo". Cavaliere. Pericolo. L'aria si era riempita di un'aura malvagia e spaventosa e prima ancora di avvistare il nemico, mi sono ritrovata sola in una piccola radura mentre i miei amici erano già fuggiti in preda a un terrore sovrannaturale. Dalla mente di Rick solo immagini confuse e incongrue. Grazie Eilistraee, mia amata dea, per rendere la mia volontà salda e inamovibile, talvolta contro ogni buonsenso..Quando ho stabilito che era giusto fuggire, il cavaliere mi era già alle costole e quando mi sono girata per fronteggiarlo con il mio simbolo d'argento sapevo già di venirti incontro con le mani tremanti ma con l'animo puro, Vergine Oscura. "Può bastare, Lord Seithnar!", gli ho urlato incongruamente, ormai pronta alla morte. E invece l'oscura presenza si è volatilizzata appena un palmo prima di terminare la sua folle carica contro la tua sacerdotessa. Temo non per il mio disperato tentativo di scacciarlo via. Si è preso gioco di me.e io ero ancora atterrita e tremante, accasciata contro un albero, quando i miei amici sono tornati dai diversi angoli in cui si erano rifugiati all'arrivo del cavaliere. La mia fiducia e i miei poteri si erano affievoliti per il terrore e lo shock, ma siamo giunti indenni sino al Grande Tumulo, un grosso monumento funerario dalla pianta circolare. La sala che fungeva da atrio era costellata di strane decorazioni ed iscrizioni, mentre una gigantesca pietra-altare che si ergeva in mezzo alla stanza recava un'iscrizione che sembrava più un enigma. Ma neppure i più forti del nostro gruppetto sono riusciti a smuoverla, come i versi sembravano suggerire. La mia attenzione intanto era stata attirata da due dettagli: uno scheletro umano accasciato nell'angolo più buio della stanza e la netta sensazione che alla mia sinistra si trovasse un passaggio segreto. Stimoli contrastanti: fuggire o esplorare? Il problema non si è posto, perché appena ho indicato la parete sospetta Garret era già lì a trafficare con i suoi attrezzi per capire se potevamo passare senza pericolo. Quando si è sentito sicuro ha spalancato quella che effettivamente era una porta segreta. Ed è stato preso in piena faccia da un'artigliata sferrata dalla creatura che aspettava dall'altra parte, che si è disintegrata sotto la mia benedizione prima di capire cosa stesse accadendo, lasciando il nostro piccoletto parecchio malconcio. Quale esistenza più inutile di quella di un abominio chiuso in una tomba a covare il male per secoli? Vincendo le resistenze mie e di Rick, Sebastian e Garret, avidi di bottino evidentemente, ci hanno trascinati in un'esplorazione completa del tumulo, la cui geografia interna si è rivelata assurdamente contorta e irrazionale, mentre ad ogni svolta ci attendeva un agguato di qualche orrenda creatura troppo penosa per nuocerci davvero. In più di un'occasione sono scattate trappole che Garret non aveva trovato e che hanno schiacciato alcuni di noi e temporaneamente diviso il gruppo. Ma senza intimorirci troppo. Almeno non quanto la due gigantesche paia di mani di roccia che sono sbucate dalle pareti schiacciando Tio e mancando me per un pelo.chiarito subito che di trappole non si trattava, abbiamo dovuto condurre in due metri di tunnel uno scontro folle con creature provenienti dalla terra stessa. Intendo proprio dal misterioso piano d'esistenza dove tutto è terra dura e compatta. Un incubo solo a immaginarlo. Abbiamo avuto la meglio per un soffio, grazie a un dardo magico sfuggito dalle dita di Garret proprio quando la situazione si faceva disperata. La nostra determinazione ci ha guidati avanti, sinchè il condotto non è sceso di qualche metro sottoterra grazie a una scala avvitata su se stessa che portava a una piccola camera mortuaria. La tomba di Lord Seithnar, evidentemente, sormontata da due archi. Ignoro, anzi posso solo temere di sapere quali fossero le intenzioni di Garret e Sebastian mentre si accingevano a sollevare il coperchio della bara. Personalmente il mio intento era solo omaggiare il ricordo di un eroe.ma siamo stati interrotti.dall'eroe stesso, comparso nella sua armatura migliore da una stanza nascosta dalla scala. Non ci siamo nemmeno chiesti perché un eroe morto in un tempo lontanissimo infestasse ancora la propria tomba come creatura non morta, perché l'antico eroe ci ha subito trattati come profanatori, rifiutando di fornirci qualunque spiegazione se non dopo un duello con uno di noi che avrebbe dovuto riscattare la nostra empietà con il proprio valore soltanto, senza aiuti di nessun genere. Duello a cui Rick si è prestato immediatamente, senza esitare un attimo. Personalmente posso solo riflettere che la presenza di Lord Seithnar non mi era sembrata di per sé malvagia, al massimo triste di una disperazione secolare.ma la sua tempra cavalleresca sparì a metà duello, quando capì che Tio, contrariamente alle regole, aveva lanciato sul nostro amico la benedizione di Mielikki. Gesto sciocco, a mio parere, ma ormai irreparabile: il duello cavalleresco si è trasformato rapidamente in uno scontro violento tra noi, Lord Seithnar infuriato e due suoi servitori non morti materializzatisi da sotto gli archi. Ogni tentativo di parlamentare è svanito e Rick è finito falciato dalla gigantesca spada dell'antico eroe. Mentre ognuno di noi era impegnato a difendersi e ad attaccare e io cercavo disperatamente di colpire il nemico dalla scala a cui i suoi rapidi e micidiali colpi mi avevano fatta arretrare, ho guardato il valoroso Rick agonizzare prossimo alla morte senza poter fare niente. Sinchè Tio, riempitosi di coraggio e conscio del suo errore, seguito da uno stuolo di sue immagini create magicamente, è riuscito a far si che il dolce soffio della vita non lo abbandonasse per sempre. E il combattimento si è rovesciato, all'improvviso: i servitori sono stati distrutti e Lord Seithnar è stato abbattuto al suolo dove è morto. Per la seconda ed ultima volta, credo, senza averci potuto spiegare nulla. Sono convinta che la colpa di tutto sia stata della piega che il caso ha fatto prendere agli eventi. Mi rifiuto di credere che un antico e prode cavaliere si sia potuto ridestare a una vita di tenebra solo per compiere il male.ma non avremmo saputo niente dal suo corpo inerte, su cui il peso dei secoli di tenebra appariva ora evidente. Certo, avrei potuto fare un tentativo di parlargli invocando i misteriosi poteri di necromanzia che la dea concede in caso di bisogno.idea che sembrava entusiasmare i miei giovani amici, mentre inorridiva me. In ogni caso, avremmo avuto bisogno di curare le nostre ferite e recuperare le forze..cosa che, visti i pericoli incombenti dal tumulo, sembrava possibile fare solo in quella tomba stretta e dall'aria stantia. [Master: dietro la scala a chiocciola trovate la stanzetta 1 metro x 2 da cui è sbucato Seithnar. Ovviamente ce la immaginiamo tutti col televisore, il letto sfatto e i pornazzi in un angolo per ingannare il tempo] L'odioso pernottamento (anche se in realtà non avevamo idea se fosse giorno o notte) in quel luogo lugubre ha avuto l'unico vantaggio di predispormi nel modo più adatto a effettuare l'incantesimo che aborrivo, sul corpo del cavaliere riposto nel suo sarcofago. Sono stati almeno dieci minuti di dubbio e di angoscia, di parole e gesti misteriosi che la stessa Eilistraee mi sussurrava nel cuore. Ma il corpo non si è mosso, non ha detto niente, ci ha lasciati con i nostri dubbi e sospetti. Lord Seithnar non avrebbe mai più potuto parlare.forse era il prezzo per la sua oscura seconda vita. O forse la necromanzia non è il mio forte, cosa di cui non mi rattristo. [intanto avevamo già riunito nelle tre domande che potevo fare tutta una serie di sottintesi e subordinate che avrebbero dovuto farci rivelare l' intera storia. Non del bosco, di tutto il Faerun intendo.*_*] Fallito l'esperimento, abbiamo deciso che quel buio tumulo ci aveva trattenuti anche troppo a lungo. Fatto un ultimo tentativo di sollevare l' altare di pietra nell'atrio, invano, ci siamo mossi verso sud in direzione della Collina del Cavallo Rosso, che tanto ci aveva incuriositi, nella solita disposizione con l'agile Rick davanti. Quando un alito gelido ci ha fatti all'improvviso rabbrividire, ormai sapevamo che avremmo udito il familiare rumore di zoccoli. Solo che il cavaliere è riuscito a stupirci comunque, materializzandosi esattamente nello spazio tra noi e Rick, lasciando il nostro fido guardaboschi a fuggire in preda al terrore ma lasciando a noi altri il tempo e la freddezza di decidere sul da farsi. Possibilità che Garret ha interpretato come un appostamento precipitoso dietro un cespuglio, balestra alla mano, Tio come il tempo di convogliare i suoi poteri e io per verificare una volta di più che il mio simbolo sacro da solo nulla avrebbe potuto. Solo Sebastian si è mostrato relativamente calmo, domandandogli semplicemente perché ci stesse attaccando. Il cavaliere ha avuto un sussulto, a quando ho potuto capire, e non ha attaccato il giovane guerriero mentre, quasi prodigiosamente, ha risposto all'attacco di Tio facendolo letteralmente volare lontano in alto e lasciandolo all'improvviso cadere. Poi, con una voce che sembrava venire davvero dall'Oltretomba e che parlava dritta al cuore di ognuno, ha parlato, chiedendoci a sua volta perché stessimo con quegli "sporchi abitanti di Ossington". Al che ho raccolto il mio coraggio e, uscendo dal mio nascondiglio, ho replicato che non stiamo dalla parte di nessuno, solo la verità ci preme. Che strano effetto hanno avuto le mie parole, e quanti dubbi ha suscitato in me la reazione del cavaliere! Ha smesso di parlare ed è rimasto immobile per alcuni attimi, quindi ha spronato il cavallo ed è sparito cavalcando in direzione della collina. Comincia a sembrarmi chiaro che in un certo senso niente è ciò che sembra, qui nel bosco.all'improvviso realizzo che il cavaliere non ci ha mai attaccati, a meno che noi non lo attaccassimo. Strani, strani enigmi.e gli abitanti di Ossington? Che torto possono aver fatto a un cavaliere oscuro per destare a tal punto le sue ire? Stavo ancora rimuginando quando la Collina del Cavallo Rosso è apparsa da dietro le fronde, insieme al laghetto che giace ai suoi piedi. [momento ilare: il Master ci inizia a parlare del "laghetto" e prima che finisca Rick attacca con "Ooooh, la natura, gli uccellini, i pesci, questa è Mielikki, questa è la vera." poi il master, con un ghigno maligno, precisa che il "laghetto" è una specie di orrenda pozza sanguinolenta.^_^] La prima cosa che ci ha stupiti è stato vedere l'innaturale color rossastro di quelle acque stagnanti, l'aria maledetta e malinconica che aleggiava sul luogo come una nebbia.la seconda è stata sentire alle nostre spalle l'ormai familiare scalpiccio di zoccoli e vedere apparire alla carica il cavaliere. Che però non ha nemmeno tentato di attaccarci, né di terrorizzarci: ha semplicemente proseguito la sua carica verso le acque del lago. Il suo destriero ha cavalcato per qualche metro sulla superficie stessa delle acque, poi il cavaliere si è girato verso di noi e ha fatto una cosa stranissima. Eppure familiare. Un gesto con la mano che avevo già visto da qualche parte.ricordai: il sorriso gentile, il coraggio da eroe, la triste fine di un prode paladino. Manric, cavaliere del dio Thorm, si era presentato rivolgendoci quel gesto rituale per i fedeli del Giusto. Come poteva conoscere quel gesto senza essere a sua volta. Mentre fissavamo il cavaliere, lui e la sua cavalcatura si sono rapidamente inabissati nelle acque colore sangue, scomparendo alla vista. Mentre mi coglieva un piccolo moto di dubbio e di vago orrore, Sebastian non ha perso tempo e il sospetto che covava da un po' lo ha portato a gettarsi senza timore né disgusto nelle acque purpuree, seguito da Rick. Tutto stava prendendo forma sin troppo chiaramente. Quasi non ho sussultato quando i miei due amici sono riemersi dalle acque recando tra le braccia un antico scheletro in armatura. Privo della testa. [Stefano, che aveva immaginato tutto esattamente così, ha iniziato a prendere a testate il tavolo per la disperazione di aver avuto la stessa pensata di un team di americani.^_^] Parzialmente coperto dalle alghe, ma ancora riconoscibile, sul busto dell' antica armatura figurava il guanto d'arme che i fedeli di Thorm adoperano come simbolo. Sacrilegio e orrore: un paladino, un cavaliere votato al bene e alla giustizia era stato trucidato orrendamente in chissà quale modo e quale tempo lontano e le sue spoglie, non onorate da un rito sacro e commosso, erano state lasciate a marcire sul fondo di un lago. Forse la natura stessa si era ribellata all'empietà, trasformando il lago in quel luogo sinistro che anche ora mi fa rabbrividire se alzo lo sguardo dalle sue rive. Non poteva che essere stato così.ecco perché lo spettro del cavaliere non ci aveva attaccati: voleva guidarci, mostrarci, far sì che facessimo giustizia e permettessimo alla sua anima di raggiungere il piano d'esistenza dove dimora il suo dio. Non ci resta che dare a questo povero corpo un rito di sepoltura degno della migliore sacerdotessa, mi impegnerò al massimo e non profanerò questi stanchi resti con un altro abominio da necromante, come vorrebbero i miei amici che ora sono nei dintorni a scavare una fossa e a raccogliere fiori mentre io mi preparo. Il cavaliere ci ha già fatto sapere abbastanza e non merita di restare insepolto un minuto di più del necessario. Tuttavia, mentre i miei amici se ne andavano, una certa curiosità di sapere ha colto anche me. Ma non ho sfruttato i miei poteri: la mia voce e la mia volontà devono essere stati sufficienti, perché dopo alcuni richiami appassionati, il cavaliere è riapparso a pochi metri da me e ha risposto a tutte le mie domande con pochi semplici gesti. Ha indicato il proprio cadavere. Quindi dietro di me, nella direzione di Ossington. Poi si è dissolto. E questa volta credo che non lo rivedrò più. Che la sua anima giunga dove vuole arrivare. Sento il solito frastuono che precede l'arrivo dei miei amici.avranno finito di fare ciò che dovevano e ora sia aspettano che compia il rito per parlare con i morti. Ma ho altro da fare, altro da raccontare. Ossington. Dobbiamo tornare ad Ossington Shulystraee della Grande Foresta