[inform_azione] Il buon medico non obietta! Campagna contro l'obiezione di coscienza in sanità

  • From: Diego Iracà <d_ego_1969@xxxxxxxx>
  • To: inform_azione@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Fri, 8 Jun 2012 01:19:46 +0200

From: Consulta di Bioetica

To: 

Sent: Tuesday, June 05, 2012 9:08 AM

Subject: Il buon medico non obietta! Campagna contro l'obiezione di coscienza 
in sanità

 


Data: 05-06-2012 08:38



 

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CONSULTA DI BIOETICA ONLUS

MANIFESTO CONTRO L’OBIEZIONE DI COSCIENZA

Nel dibattito sull’obiezione di coscienza non viene quasi mai messo in 
discussione il principio che gli operatori sanitari possano rivendicare un 
diritto all’obiezione di coscienza. La premessa è che una società liberale 
dovrebbe consentire ai propri cittadini di vivere in maniera conforme ai propri 
valori e di veder rispettata la propria autonomia. La conclusione è che un 
medico che non riconosce l’accettabilità morale dell’interruzione di gravidanza 
dovrebbe avere sempre il diritto di non praticarla. Tuttavia, il fatto di 
difendere il valore dell’autonomia e della libertà personale non comporta 
necessariamente l’accettazione del diritto all’obiezione di coscienza. 
Obiettivo di una società liberal-democratica è quello di fare in modo che ogni 
persona possa vivere il più possibile coerentemente con i propri valori e le 
proprie convinzioni. Questo significa che le persone non soltanto possono 
pretendere di non essere sottoposte a quei trattamenti che considerano 
gravemente lesivi della loro dignità, ma possono anche rivendicare il diritto 
di avere accesso a quegli interventi senza i quali verrebbe sicuramente 
minacciata sia la loro salute/benessere che la loro libertà. Per questa ragione 
il riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza per l’interruzione di 
gravidanza rappresenta una violazione gravissima e ormai ingiustificata del 
diritto fondamentale alla salute e all’autodeterminazione delle donne. Chi nega 
il diritto all’obiezione di coscienza in sanità non intende negare il valore 
dell’autonomia personale ma è impegnato nella difesa dei diritti civili 
fondamentali. Il diritto all’obiezione di coscienza poteva avere un senso 
quando la legge 194 è stata approvata perché andava a incidere sulla vita di 
quelle persone che avevano scelto di fare il medico quando l’interruzione di 
gravidanza non era permessa. Oggi non c’è più bisogno di riconoscere un diritto 
all’obiezione di coscienza in quanto chi contesta l’accettabilità morale 
dell’interruzione di gravidanza può sempre scegliere una professione o 
specializzazione non coinvolta in questa pratica. La Campagna promossa dalla 
Consulta di Bioetica Onlus intende richiamare l’attenzione sulla illegittimità 
morale e giuridica del diritto all’obiezione di coscienza a più di trent’anni 
dall’approvazione della legge sull’interruzione di gravidanza. Quello che la 
Consulta di Bioetica chiede è l’abrogazione dell’articolo 9 della legge 194.

Nel ringraziare coloro che con il loro impegno hanno determinato il successo 
dell’iniziativa, la Consulta di Bioetica Onlus invita le Associazioni che hanno 
sostenuto la Campagna ad aprire una nuova fase di lotta per il rispetto dei 
diritti civili e a promuovere insieme un coordinamento nazionale per definire 
le strategie da seguire affinché venga data piena attuazione alla legge 
sull’interruzione di gravidanza.    

 

 

 

Consulta di Bioetica
Via Cosimo del Fante, 13 � 20122 Milano
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