Corrado ottima osservazione,
sono pienamente d'accordo che lo studio e la messa a critica dei
comportamenti individuali siano fondamentali, un sentiero di trasformazione
e cambiamento assolutamente prioritario. Mi permetto però di aggiungere una
riflessione sul tema.
La metto giù sul semplice e senza dilungarmi. Dietro ogni comportamento
individuale e consumistico dell'uomo contemporaneo c'è una precisa
istituzione. Meglio, una serie di istituzioni. Poi un nodo di dispositivi
(e norme) che mette in moto il comportamento. Alla fine il consumatore
finale. Esempio: negli Stati Uniti e nell'Europa occidentale prima della
seconda guerra mondiale pochi avrebbero immaginato che l'automobile sarebbe
divenuta il principale mezzo di spostamento per milioni di persone. Chi
determinò la motorizzazione coatta delle società furono decisori politici,
imprenditori senza scrupoli e dopo di loro architetti urbanisti
pubblicitari psicologi...Venne de facto soppressa ogni altra possibilità.
Le società che gestivano le reti tranviarie vennero soppresse o fatte
fallire dagli stessi che proponevano la motorizzazione. Poi partì il
grande esercizio di addomesticamento psicologico dei cittadini. Dove
andrai a vivere con la tua famiglia se non nei sobborghi della città? Con
la tua villetta a schiera, il tuo albero, e le tue automobili.. E giù di
consumo di territorio e motorizzazione. In Italia non andò tanto
diversamente. Il Club dell'Automobile aveva schiere di rappresentanti in
ogni partito politico. O quasi. Le reti ferroviarie secondarie e terziare
vennerò interrate. Si costruirono autostrade e poi il boom economico. Oggi
a Roma vige il mito assoluto dell'automobile e provare a sfidarlo vi
assicuro che è durissima. Ma i quartieri dormitori e la periurbanizzazione
nascono dopo e non prima la motorizzazione forzata. Sono un prodotto di
petrolio e autovetture come vacche sacre, per citare il grande Andrè Gorz.
Il discorso di cui sopra lo possiamo applicare a tutto il campo del
quotidiano. Cibo e mobilità sono ciò su cui nel '900 si è investito di più.
Parliamo di una "incoscienza modernizzatrice" che viene da lontano e
costruita grazie a mezzi potentissimi, praticamente strumenti di guerra
(guerra e motorizzazione, guerra e chimica nell'agricoltura sono due facce
della stessa medaglia, un tema storico fondamentale). Ora di fronte ad uno
scenario come questo io credo che la sacrosanta scommessa per il
cambiamento degli stili di vita sia un pò spuntata se non accompagnata da
una critica ed una mobilitazione contro chi ha organizzato e organizza
tutt'oggi la distruzione ed il saccheggio. I centri di comando per quanto
molecolarizzati non sono spariti e le responsabilità non sono
indiffferenziate per tutta la specie *Homo sapiens*. Da questo punto di
vista Greta che dice non osate ai decisori (e potenti della terra) è tanto
ma tanto efficace. E potente. Molto più, secondo me ma posso sbagliarmi, di
mille campagne condotte sin qui sugli stili di vita. Il movimento dei
movimenti sul finire degli anni '90 e nei primi anni zero aveva colto nel
segno. Teneva, o provava a, insieme le cose. Il sottrarsi ad uno stile di
vita irresponsabile con la mobilitazione costante contro i potenti della
terra. Stava tutto in quelle straordinarie esperienze. Poi le cose andarono
come andarono ma per fortuna siamo ancora qui e non tutto è perduto!
Baci et abbracci
Il giorno gio 7 nov 2019 alle ore 16:07 Corrado Topi <corradotopi@xxxxxxxxx>
ha scritto:
Car@,
Bello il report di ieri, bellissimo il flyer. Pero` mi pare che si stia
spostando la messa a fuoco dal comportamento delle unita` famigliari,
individuali e comunità alla municipalità. Tutti i nostri studi mostrano che
una delle chiavi di volta nella trasformazione e` proprio il cambiamento
del comportamento individuale. Secondo me si dovrebbe puntare in quella
direzione, per esempio:
1) Quali sono gli impatti della scelte che faccio nella mia dieta
personale (onnivoro, carnivoro, pescatariano, vegetariano, vegano)
2) Come riduco gli impatti dei mie acquisti (cibo biologico, cibo
biodinamico, agricoltura agroecologica, scelte a filiera corta, cibo
stagionale, economia circolare)
3) Come controllo lo spreco, eccetera ....
Altrimenti facciamo una cosa teorica che non cambia i comportamenti
individuali!
Tra gli invitati, oltre Carlo di Agricoltura Nuova, assolutamente, si
potrebbe invitare per esempio qualcuno del gruppo di agro-ecologia della
scuola di studi avanzati sant'Anna a Pisa, magari Gary Haq di JRC, pero` il
suo Italiano e` un po' stentato.
Nel frattempo noi tutti al lavoro con le mascherine e inquinamento sopra i
166ppm.
A risentirci
On Thu, 7 Nov 2019 at 19:56, Francesca Zanza <dmarc-noreply@xxxxxxxxxxxxx>
wrote:
Cari,
il report di ieri. Ho già anticipato a Luciano la questione della
data/possibilità di organizzare la cena abbinata all'evento cibo in una
data che non sia per forza una domenica.
Per il 23/11, facciamo il punto domenica sera. Per la parte di racconto
storico su quella piazza, chi si può coinvolgere, per non partire proprio
da zero? D'Aguanno? Altre idee?
Daniele di Ape mi accennava che la sera del 10 verranno dei compagni di
Rete Roma Sud che stanno pensando di mettere in piedi progetti simili a
Forest'Azione in zona San Paolo.
Vi dico come viene la prova di stampa del depliant che ha fatto Lina ma
entro domani mandatemi versione def con eventi.
Baci baci.
Z
