Salvatore Schirone ha scritto: > 1. La Parola di Dio deve essere divulgata e non incatenata, il > Vaticano ha incoragiato le traduzioni nelle lingue correnti per > diffonderla! E gli operatiri del vangelo devono seguire il mandato di > Mt 28. Su questo sono completamente d'accordo. Il paragone è con una strada: lo stato la costruisce basandosi, ovviamente, sulle risorse economiche che gli vengono dai cittadini tramite le tasse, ma poi la fruizione è libera da parte di tutti: la strada non è costruita per costituire un guadagno per chi l'ha realizzata. Analogamente, secondo me la CEI dovrebbe (come effettivamente fa) curare la traduzione e la pubblicazione della Bibbia, basandosi sulle risorse economiche che le arrivano anche dai fedeli (offerte, 8x1000, ...), ma poi cedere alla Chiesa (intesa in senso lato) i diritti di impiegare in modo più ampio possibile il testo che ne salta fuori. > 2. La traduzione non è originale, ma si base per gran parte sul lavoro > altrui, i cui diritto sono ormai scaduti > 3. Bisognerebbe individuare tutte le specifiche parti tradotte (in > modo originale) e da chi (una per una). Su questi due punti sono meno d'accordo: i traduttori comunque devono fare un grosso lavoro. È ovvio che nessuno parte da zero quando compone un'opera, ma questo è un elemento già preso in considerazione nel sistema diritto d'autore. La Bibbia è comunque nel suo complesso sotto il diritto d'autore dei suoi autori (o di chiunque abbia da essi ricevuto i diritti patrimoniali associati). Giovanni. -- Giovanni Mascellani <g.mascellani@xxxxxxxxx> Pisa, Italy Web: http://poisson.phc.unipi.it/~mascellani Jabber: g.mascellani@xxxxxxxxxx / giovanni@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx GPG: 0x5F1FBF70 (FP: 1EB6 3D43 E201 4DDF 67BD 003F FCB0 BB5C 5F1F BF70)