[dumbo] Re: [Fwd: Noi consumatori...]

  • From: "Luca Magnaguagno" <magnaguagno@xxxxxxxx>
  • To: <dumbo@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Thu, 23 Jan 2003 17:59:51 +0100

vi copio la catena che è arrivata a me
e sotto la risposta ricevuta da UfficioStampa,Remailer,MILANO,ITALIA
<UfficioStampa@xxxxxxxxxxxxx>


Subject: Lettera a Nestle' per indennizzo richiesto all'Etiopia

Avete mangiato il panettone Motta per natale?
Bevuto l'acqua San Pellegrino?
Scartato i Baci Perugina?
La Nestlé, titolare dei marchi citati, ha richiesto all'Etiopia , il paese
più povero del mondo, 6 milioni di dollari.
Si tratta di un indennizzo per l'esproprio di 30 anni fa verso
un'azienda tedesca, diventata proprietà Nestlè proprio come Motta,
Buitoni e Perugina in Italia.
Sarebbereo tra gli 11 e i 15 milioni, gli Etiopi che rischiano di morire
di fame nei prossimi mesi e la Nestlé che è la multinazionale leader
del settore alimentare, già più volte sotto i riflettori per cause poco
nobili, chiede i "suoi" soldi.
Dopo le proteste dei consumatori di mezzo mondo il credito è stato
ridotto a 1.5 milioni di dollari, ma non può bastare.
Il giornale mensile *Tra Terra e Cielo* e la newsletter L'APPUNTALAPIS
hanno lanciato la Campagna "Nestlè Cancella il Debito dell'Etiopia"
ci chiedono di inviare la seguente lettera alla Nestlè all'indirizzo:
ufficiostampa@xxxxxxxxxxxxx
e di trasmettere copia di carta anche al tuo negozio/supermercato
alimentare di fiducia perché la trasmetta ai propri fornitori.
N.B. Dall'elenco è stato tolto l'Olio Sasso, ceduto in questi giorni
da Nestlè.

LETTERA:
c.a. ufficiostampa@xxxxxxxxxxxxx
c.c. lettera@xxxxxxxxxxxxxxxxx
Oggetto: ==Nestlè=Cancella=il=Debito=dell'Etiopia===

Spett. Società Nestlè,
L'Etiopia sta letteralmente morendo di fame per una carestia in atto.
Nell'ultimo anno è piovuto due volte. Secondo il premier etiope Zenawi
sarebbero tra gli 11 e i 15 milioni gli Etiopi che rischiano di morire
di fame nei prossimi mesi.
Sono lieto/a che, in seguito alle proteste dell'opinione pubblica
mondiale, la vostra società abbia ridotto le richieste nei confronti
dell'Etiopia da 6 a 1,5 milioni di dollari il credito di 30 anni fa, è
stato acquistato da Nestlè insieme ad una società tedesca.
Chiedo la riduzione a zero del vecchio debito.
Fino a quando non avrò notizia della cancellazione integrale del
debito dell'Etiopia, non comprerò più i seguenti generi alimentari
prodotti o distribuiti dalla vostra società e di altri eventuali di cui
verrò a conoscenza.
Acque minerali: Fiuggi, Levissima, Limpia, Panna, Pejo, Perrier,
                          San Bernardo, Recoaro, San Pellegrino, Vera
Alemagna
After Eight
Al 1110
Alfaré
Alsoy
Antica Gelateria del Corso
Baci
Beltè
Berni
Buitoni
Cereali Nestlé
Cheerios
Chino'
Friskies
Fruit Joy
Fruttolo
Galak
Gran Dessert
Guigoz
KitKat
King
Kneipp
La Cremeria
LC1
Le Ore Liete
Lion
Locatelli
Maggi
Mio
Motta
Nativa
Nescafé
Nesquik
Nestea
Nestlé
Nidina
Orzoro
Perugina
Polo
Quality Street
Smarties
Spumador
Surgela
Vismara

Vi prego di comunicarmi eventuali vostre decisioni in merito tramite
email, i vostri negozi o la stampa.
Cordialità,

Nome, cognome, indirizzo e-mail



Subject: Risposta Nestlé al caso Etiopia


Grazie per averci contattato,

in risposta al suo messaggio le inoltriamo la posizione di Nestlé in
relazione al caso Etiopia.






NESTLÉ DESTINA I PROVENTI DEL RISARCIMENTO
IN SOCCORSO DELLA CARESTIA IN ETIOPIA



Vevey, 22 gennaio 2003 - Le trattative di risarcimento tra le autorità
etiopi e Nestlé Germania, sotto l'auspicio di MIGA (Multilateral Investment
Guarantee Agency) della Banca Mondiale, sono in via di risoluzione.

Il 15 gennaio Nestlé Germania ha comunicato a MIGA l'approvazione
dell'offerta di circa 1,5 milioni di dollari a titolo di risarcimento per
l'azienda di sua proprietà, confiscata da un precedente regime e venduta
successivamente dal Governo ad un investitore privato nel 1998.

Come preannunciato dal CEO Peter Brabeck-Letmathe, Nestlé non è interessata
a riscuotere denaro da un Paese che si trova ad affrontare un periodo di
carestia; ha deciso, quindi, di destinare immediatamente i proventi del
risarcimento all'obiettivo di alleviare la fame della popolazione etiope.

Indipendentemente dalla richiesta, Nestlé sta esplorando altri modi per
fornire assistenza alla soluzione del problema della carestia in Etiopia.
Infatti, una delegazione di alti dirigenti Nestlé si trova in questi giorni
in Etiopia per individuare, insieme con il Governo e le organizzazioni
umanitarie, altre possibili modalità di aiuto.


  Nel 1975, il Governo etiope in carica espropriò tutte le aziende a
partecipazione straniera. Tra queste era annoverata ELIDCO (Ethiopian
Livestock Development Company), di cui il Gruppo Schweisfurth (Germania)
possedeva la partecipazione di maggioranza. Le trattative con la Commissione
etiope per l'Indennizzo iniziarono nel 1978. Nell'agosto del 1998, ELIDCO fu
venduta dal Governo etiope a una società locale privata per l'importo di
8,73 milioni di dollari.
Nestlé acquisì il Gruppo Schweisfurth nel 1986 e, in qualità di successore
legale, ereditò anche la richiesta di risarcimento nei confronti del Governo
etiope. Nel 2001, le autorità locali decisero di risolvere la controversia
con l'aiuto di MIGA, al fine di trovare il modo di attirare in Etiopia nuovi
investimenti stranieri.

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