Faust si trovò con il cervello incastrato nel culo, una di quelle cazzo di
situazioni che mai, porca troia, mai era arrivata prima di rincontrare
Pauline...o Radio. Il dubbio era chi dei due, in realtà, portasse veramente
sfiga e se possibile accopparlo il prima possibile.
<<Passi i ninja di merda>> disse scansando il braccio di una donna morta
accanto a lui. La testa aperta come un pacco di natale e rigurgitante di bruchi
verdi che sorridevano. <<Passi i bruchi verdi>>, si scastrò dal sedile e
schiacciando corpi vivi o morti, si dirisse verso l'uscita d'emergenza, <<ma il
fantasma di mia nonna, no, è troppo!>> La fiera delle allucinazioni era
cominciata, come un giro in calci in culo dietro uno con gli scarponi chiodati.
La vecchia megera, con sguardo truce, cercava di bastonarlo con un vecchio tubo
di pvc pieno di scotch telato.
E di certo l'inferno in terra non era quell'ammasso di corpi vivi o morti,
cartoni animati e peluche deformi che popolavano l'aereo. Crepitii e leggere
fiamme corrono lungo i cavi elettrici, misti a topolini a pois e serpentelli di
fumo con bombette.
<<E io che non ho mai provato neanche uno spinello>>, la fiancata dell'aereo è
aperta, l'ala non ancora in fiamme e poggiata di lato, mezza sfasciata sul
terreno. Sparpagliate per terra vaschette di cibo sintetico e posate in
plastica. Snack vari, borse, cellulari. E' veloce, è bastardo, è sopravvissuto.
Le mani afferrano uno zaino non meglio identificato e ci mette dentro cinque
razioni di cibo, tre bottigliette di acqua e tre portafogli sparsi vicino i
cadaveri di carote giganti.
Agilmente il grosso rosso si butta fuori dal portellone e si lascia scivolare
lungo la scivolo giallo vomito. Fuori dall'aereo, come la natura fa il suo
corso, l'inibitore di signali neuro-informatici viene sganciato in automatico,
permettendo al solitario di giocare con gli artigli nelle braccia. Anche i
canini, ritornano reattivi e la cyberottica zomma che è un amore, come
l'uccello di Cyb davanti a qualsiasi cosa si muova di sesso femminile, e non
sono, viste le inculate che rifila.
Prende il cellulare dalla tasca interna della giacca. Un cellulare vecchio come
solo quella cazzo di nonna che lo insegue può essere. Un nokia 3310, punta
della tecnologia di un'epoca morta e sepolta, non come la vecchia.
Indistruttibile, senza segnale gps, una specie di mattone di kevlar super
cazzuto e funzionale, l'unica pecca è la scelta dei giochi all'interno. <<Bene,
Radio o Pauline?>> Riflette mentre il telefono antidiluviano si accende, con i
suoi tempi <<Radio, sarà meno fatto spero>>. Scorre la lunghissima rubrica di
otto numeri. <<A cazzo, questo è morto, lo dovrei cancellare>> scende fino a
Radio e clicca la chiamata, correndo verso un hangar dalla porta aperta zaino
in spalla. Mettendo la mano in tasca, l'irlandese trova ancora le bacchette
cinesi e la pallottola. Squilla il telefono <<Dai cazzo, Radio, rispondi!
Rispondi o ti smonto la moto e te la metto per supposta!>>
OFF//
Scusate, la vita reale è stata più trasportante (?) di questo bel gioco, vi
voglio bene eh, ma mia moglie vince- è come fare 100 con 5d20