[NESKY/ICE] - 02
Gli anni lo avevano trasformato in ciò che odiava maggiormente, pur
ricordandosi cosa significasse essere stato venduto dalla propria famiglia era
finito a rivendere le persone vive ed intere, o a pezzi poco importava. La
merda che c’era nella sua anima in cui aveva tentato di nuotare annaspando
faticosamente, ormai lo aveva sommerso e sarebbe annegato se non fosse stato
per una telefonata, una voce familiare, una voce che non riusciva a riconoscere
ma che scuoteva qualche bit di memoria nel suo cervello consumato. Era grazie a
quella telefonata che si era ritrovato in quell’angolo di strada il cui lezzo
era molto simile a quello della sua anima. I Neon fulminati gli davano
l’opportunità di sfruttare l’abilità di sparire alla vista. Poi i suoi suoi
pensieri vennero rotti dal fragore di un AV, una luce, due figure che corrono
in un vicolo, d’istinto estrasse la malorian collegandola alla cyberottica e
puntandola verso il vetro del mezzo. La vecchia cyberottica si riavviò mentre
tentava di accendere la visione termografica ed il mirino. “Se solo riuscissi a
vedere la sagoma del pilota”. Pensò mentre caricava il proiettile di grosso
calibro e si spostava per raggiungere il vicolo cercando di avere un migliore
angolo di fuoco. Poteva morire ad ogni passo, e questo pensiero gli fece
allargare un sorriso, uno dei pochi negli ultimi anni.
[Off]
E ributtiamoci nella mischia va!
Il giorno 17 mar 2016 alle 11:00, luca scaini <lscaini@xxxxxxxxxxxxxxxx> ha
scritto:
[CYB-3]
"bene ora datemi una buona ragione per essere tornato. SPARATE!" penso' il
vecchio rotolando nella merda, quando incrocio' gli occhi Pauline.
Non gli dicevano molto. ma riconobbe le tette che premevano sulle scapole.
l'AV cerco' di seguirli nel vicolo.
"Bel salavtaggio. Ora arriva la cavalleria? Per questa stronzata ti pago il 10% in
meno. non contrattabile."
Giovedì, 17/03/2016 alle 10:44 Renato M ha scritto:
[CYB] - 01
4 passi tra la Hong Feng rd e la Yamamoto Drive, dopo il venditore di tacos
c'e' un vicolo. Li' troverai il Cyberskizzo. Dicono che sia chiuso, ma certe
cose non chiudono mai, sono come le porte dell'Inferno. O come le cosce di tua
madre. Oh, anche della mia, se e' per questo
La notte sfrecciava trasportata dalle luci al neon, tra la pioggia pesante e i
rumori taglienti della citta'. La Hong Feng road tracciava brillando di mille
insegne il confine tra la zona Cinese a quella Giapponese, terminando come una
freccia tra le costole della Yamamoto Drive. Quella ferita, quell'incrocio
aperto come un proiettile al teflon tra le carni della zona cinese e di quella
giapponese era stato il suo regno. Una vita fa. Molti anni fa. Migliaia di
pioggie acide fa.
Era una creatura vivente, la citta'. Una creatura affamata di vita, della vita
dei 90 millioni di persone, arti cibernetici inclusi.
Affamata della sua vita.
Una volta, dietro i bidoni accatastati e i mutanti senzatetto che strisciavano
fuori tra le pozze di piscio e carburante c'era un locale.
C'era il suo locale.
C'era il cyberskizzo.
Ora travi di legno, pannelli di plastica e assi di legno -cosi' retro!- ne
sigillavano l'ingresso principale e l'insegna, morta come le palle di un
novantenne, era stata cannibalizzata, lasciando intravedere un improbabile
"_Y_E_ S_I_ _ _"
Il vecchio, le spalle copete di anni, di pioggia, di rancori sorrise
masticandosi un pezzo di labbro. Una goccia scivolo' sulla benda nera che
copriva l'occhio, l'aria calda mossa da una vettura a levitazione sposto' il
poncho bisunto che copriva il suo corpo malandato lasciando intravedere il
moncherino sinistro, senza cybernesi e la storpiatura alla gamba.
Due cinesi, probabilmente ragazzotti della Triade che controllava la Hong Feng
gli si avvicinarono, ridendo un po' fatti e aposrofandolo col loro accento
sbiascicato di Hong Kong.
Il vecchio giro' a mala pena l'occhio sano verso di loro, ed uno lo apostrofo' "hey
vecchio scemo, qui e' zona nostra!"
"Non fare la tigre se sei un gattino. Qui e' zona franca. Qui Triade e Yakuza fanno
affari!", rispose con la voce sferragliante come un vecchio treno... per chi si
ricordava i vecchoi treni.
Uno dei due si fece avanti, estraendo un cyberartiglio che balugino' dei riflessi blu
dell'insegna lontana di un venditore di tacos:" qui non e' piu' zona franca dai
tempi del..."
Si fermo' come un tir contro un muro solido, duro e cattivo. E il muro era il sorriso
sghembo dietro le parole del vecchio: "Io sono Cyb-01. E non sono mai andato
via."
La mano in tasca strinse forte un microchip in titanio, con una chiave di
crepitazione logica di nono livello: qualunque cosa contenesse, sapeva che
anche Matsumoto la voleva. Gli aveva portato via un occhio, e una mano e il
Cyberskizzo, e la sua vita di trafficante di informazioni e tecnologia, e
l'onore e l'orgoglio... No, l'orgoglio no. Ed ora che ne era entrato in
possesso di quel chip, allora poteva vendicarsi. Di Matsumoto, della Yakuza,
della citta' e di tutto il fottuto genere umano. Doveva tornare in affarri. Gli
restava poco da vivere, ma l'avrebbe fatto nel suo stile, mordendo le palle a
un leone e dando calci in un culo al sole al tramonto.
"Mi servono i miei uomini. Mi serve una birra. E Mi serve una puttana vestita di
latex che mi stappa la bottiglia con la passera. Facciamo due birre. L'altra la voglio
bere."
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[PAULINE] - 01
"Sempre in gamba vedo" una voce che lui conosceva bene arrivò da dietro,
strisciando come un cobra assetato di sangue. Ironica al suo solito Pauline lo osservava
sorridendo. Quanto tempo era passato dal loro ultimo incontro. Non avrebbe mai
dimenticato quei momenti di fuoco passati con quel bel pezzo di maschio, bel pezzo
...insomma... Ok maschio si però, eccome!
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[RADIO RAIJM] - 01
A Little Tokyo le cose non erano cambiate. O meglio erano cambiate ma non come
si sarebbe aspettato, stesse luci al neon illumivano la Yamamoto Drive, mentre
altre luci, con un effetto piu brillante illuminavano l'area vicino il
venditore di Tacos. Era ancora li....insieme a molte cose che sembrava non si
erano mai fermate.
Pochi passi verso l'incrocio, il vicolo in stato d'abbandono, non più
illuminato come una volta, e quel vuoto che sarebbe stato dovuto essere
occupato da moto parcheggiate...ma la consapevolezza e sicurezza di essere a
casa.
I suoi sensi erano molto piu amplificati rispetto a una volta...la sua
percezione visiva era raddoppiata o forse di piu, e i riflessi, bhe quelli non
erano mai mancati...tutti regali venuti da quel posto, non solo quello...tutto
cio che aveva, e se era ancora vivo lo doveva a quel posto, e a quell'uomo.
Gli stivali affondavano nell'acqua nera ristagnante nel vicolo, i capelli
sudati e unti, sempre lunghi, a coprire parte del suo volto. Un amuleto al
collo....qualcosa di nuovo, un regalino del boss Tanaka, forse non avrebbe mai
rivisto piu sua sorella Cecil dopo quella storia del chip....ma sicuro Tanaka
non avrebbe piu aperto la sua bocca senza quell'oggetto bianco attaccato a una
cordicella penzolante dal suo collo.
Era in anticipo...lo vide arrivare, riconobbe la sua camminata ancor prima di
inquadrare il suo volto. Si, il vecchio, era tornato....e lui lo aveva sempre
saputo.
Due cinesi si avvicinarono e dissero qualcosa al vecchio, l'aria sembrava
minacciosa....poveri stupidi, non avrebbero potuto trovarsi nel posto peggiore
nel momento peggiore. Uno scatto, un riflesso, Radio era gia dietro ai
due....ma non c'era bisogno di andare oltre, il cinese si fermo' stupito e
impaurito, lo aveva riconosciuto...
"Mi servono i miei uomini. Mi serve una birra. E Mi serve una puttana vestita di
latex che mi stappa la bottiglia con la passera. Facciamo due birre. L'altra la voglio
bere." disse il vecchio...
"D'accordo su tutto, ma di birre ne servono di piu."
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[PANAMA SNAKE] - 01
[off]
Per giustificare l'assenza dal gioco, dalle liste, dal mondo di Kalifornia
City, mi sono messo in galera per due anni
in seguito all'ultima sessione gdr da tavolo, con Leao e Master, un bel
viaggetto in Belize, ricordate?
Panama Snake, il ricettatore è tornato. Aprite il portafogli amici.
[on]
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La puzza di strada bagnata saliva come di consueto verso le narici aperte, in
quel lungo respiro
fatto sotto la pioggia battente, tenendo alle spalle le porte della prigione.
Gli ultimi due anni erano stati una serie di fottuti morsi sul collo, una vita
affamata e piena di rabbia
si affacciava di nuovo col suo carico di veleno.
Panama Snake, avrebbe voluto una dannata sigaretta, almeno avrebbe migliorato
quel fottuto
istante. Di nuovo in strada, di nuovo in pista.
Un cazzo di tatuaggio in più, tanti contatti in meno e una trama da ricucire,
nell'anima, nella città, a Kalifornia City.
"ho bisogno di un cazzo di telefono", pensò, "devo recuperare tutto, chissà se il
vecchio bastardo ha fatto quello che ho detto".
Un passo dopo l'altro sotto la pioggia, ricordando tutti i frammenti sciolti
nel tempo, buttati dietro le spalle.
Il locale a Kingstone con l'attività da ricettatore, la vecchia Armalite .44
col cobra inciso. La moto, cazzo, la
Honda Holocaust 2200 comprata dal vecchio Ravén, chissà se quel fottuto sciogli
circuiti l'ha tenuta al sicuro.
Chissà.
La pioggia continua a cadere, e la prima cosa che gli viene in mente è tornare
indietro, a Kingstone, o meglio ancora
riprendere un po' di calore, magari con un paio di birre.
Qual'era quel fottuto locale dove si incontravano tutti? Ma si, quello dove ha
conosciuto, Mick Kane, Jekka, dove ha sentito parlare di Case...
se solo ricordasse il nome... "cazzo, devo davvero trovare una sigaretta".
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[CARLOS] - 01
Carlos aveva degli innesti in corpo in piu, gli unici progressi di questi mesi,
che lo facevano tra l'altro apparire piu massiccio, ma per lui la vita non era
cambiata: pochi soldi e tenere come al solito un profilo basso, non farsi
vedere. Lui camminava vicino al locale ma attento a non farsi vedere, i capelli
ormai lunghi gli ricadevano sul viso, la pistola in tasca, ma lui sapeva che
non sarebbe bastata.
Resta a guardare la scena nascosto in un vicolo, aspettando il suo momento per
poter passare senza essere visto.
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[CYB] - 02
Non sapeva di essere seguito. O non gli interessava. O forse era cio' che sperava
succedesse. "O forse dal cielo nn piove merda acida e per terra e' tutta
rugiada".
Il locale era chuso e sbarrato, ma era il suo locale e lui sapeva come fare.
piegandosi con enorme fatica sull'unico ginocchio sano afferro' con una chiave
a L il bullone di un tombino.
Che non fece nemmeno finta di miagolare sui cardini.
"merda...puffpuff... merda...!"
Ma poi cedette, e lui passandosi la mano sulla barbaccia unta di pioggia sghizzo' in chinglish
"e bravo il becchio. non c'e' buco ostruito che ti resista. Ah, come quella ragazza... quella
di Chiba... Ah, eh, me la ricordo bene... Aveva tre tette." Bofonchiava armeggiando e
finalmente riusci' a scivolare per meta' nel tunnel, quando un'impreazione venne coperta da un AV
in volo sospeso -e radente- sul vicolo. Non dovette nemeno alzare gli occhi per capire e per sapere
"Ma cazzo non sono ancora in attivita'! NON SONO PIU' IN ATTIVITA'!!!"
Un fascio allo xeno, luci blu, lo investi'. sapeva che il passaggio sucessivo sarebbe
stato il puntino rosso. Sbagliava. "Inguaribile ottimista!" esclamo'. Erano
tre, i puntini.
Urlo' al cielo, con la pioggia che brillava in mille cristalli azzurri sulle guance scarne coperte
di barba bianca ed ispida, fissando l'oscurita' buia come il culo di Satana "NON SONO PIU' IN
ATTIVITA' MALEDIZIONE!!!" e aspettando l'ennesimo proiettile strinse gli occhi "...non
ancora e proprio come tua madre"
---
OFF
QUAL'E' LA LISTA? DOV'E' LA BIRRA? E LA PUTTANA DI LATTICE? COME SI FACEVA,
COSI'? RAGAZZI IO NON VORREI ALLARMARE NESSUNO MA CI SONO COSE CHE DOVETE
SAPERE...
Io vivo a Shanghai da due anni (credo che sia Shanghai... insomma cmq sono 7
ore di fuso)
Tre o quattro anni fa a causa di un virus ho perso interi blocchi di memoria,
quindi non vi aspettate che mi ricordi chi diavolo siete (o chi diavolo sono
io... a parte Pauline... eh, quella notte sul volo da un posto all'altro, che
non ricordo, me la ricordo bene!). Pero' sembra che mi conosciate quindi tutto
ok.) ...E sono stato rapito dagli alieni che hanno voluto che abusassi
sessualmente di loro. Che sfiga erano tutti maschi.
Ciao vecchi pezzi maleassemblati di teflon, alluminio e sentimenti bello
leggervi. Non so come e' cominciata, ne' come andra' a finire. Ma una cosa e'
certa: notti in bianco, birra a fiotti e pallottole a sorpresa.
Sono il Direttore Accademico di una Universita' (
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[ANDREI] - 01
Sullo stesso lato della stada, parcheggiato a fari spenti, c'é il piccolo van bianco del
negozio di riparazioni "da Toni".
Le fitte gocce di pioggia disegnano psichedelici serpenti sui vetri.
Sarà per la pioggia o perché uno ogni due non funziona, ma i vecchi neon della
strada non riescono a illuminare il volto di Andrei che osserva, seduto al
posto di guida.
"Chissà, se riuscissimo a farci assegnare il bi-sub-appalto per la manutenzione di
'sti lampioni... sarebbero soldi facili, una volta tanto..."
i pensieri volgono facilmente verso tranquille baie, ma i fari accecanti e il
rumore dei rotori blindati dell'AV riportano subito alla realtà.
"Ma che cazz... Sapevo che non era una buona idea rispondere a una richiesta di
intervento così assurda!"
il tecnico butta l'occhio sul display, dove è mostrato il dettaglio della
chiamata: la via è giusta, il posto è quello, di fronte al Cyber Skizzo, e
anche il prezzo è quello: 500€$ per un lavoro a domicilio su impianto Domotic
1500...
Ancora una volta la regola é verificata: se ti offrono tanto e il lavoro è
poco, c'è sotto qualcosa che non ti dicono!
Ora la scelta é: accendere il motore e mollare tutto o rischiare e vedere come
si mettono le cose?
La mano di Andrei trema leggermente accarezzando la chiave di accensione,
l'adrenalina comincia rapida a scorrere nelle vene.
Andrei attiva l'ottica per il riconoscimento automatico di oggetti e componenti
sperando che basti a individuare un'arma prima che possa fare fuoco...
... e aspetta.
Per 500€$ in una notte si può aspettare qualche minuto.
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[CARLOS] - 02
Che non sarbbe mai diventato uno bravo Carlos lo aveva capito gia da molto
tempo, e gli innesti che e' riuscito a procurarsi non bastano a farlo sentire
sicuro, lui sa che deve solo riuscire a stare nascosto, non farsi riconoscere
per nessn motivo e quando potra' fuggire via, senza farsi riconoscere: solo
questo puo fare..
Resta quindi ben nascosto nel suo vicolo, con il cappuccio e i capelli che
nascondono il suo volto, mentre vede arrivare l'AV, pronto ad andarsene o
fuggire appena possibile: di certo non vuole sapoere cosa succede, son cose che
e' emglio non sapere, se vuoi sopravvivere, e lui lo sa
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[PAULINE] - 02
"Tranquillo sono solo di passaggio, hanno visto una sorta di topone di fogna
infilarsi in quel buco e hanno chiamato i disinfestatori!" gli urlò dietro Pauline
mentre con un balzo felino lo placcò stile giocatrice di rugby super bombata per
scostarlo dalle lucine rosse. Da dietro aveva visto spuntare Radio, il suo mitico Radio,
quanti anni, lui era colui che gli procurava il lavoro, sporco o no, ma pur sempre lavoro.
Ormai aveva cambiato vita, non era più una nettie, troppo cellule bruciate,
troppo vecchia e troppo lenta. Se fosse entrata nel cyberspazio l'avrebbero
bruciata in due nanosecondi.
Era diventata una reporter e la sua fedele Nikon sempre attaccata al collo, e
alle sue ottiche zeiss, non l'abbandonava mai.
Mentre rotolava sull'asfalto sporco di qualsiasi sostanza nociva e no, cercando
di portarsi dietro quel pezzo di maschio , le sue labbra si erano increspate
all'insù, sorrideva, come amava quella vita!
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[NESKY/ICE] - 01
Il tempo passa e le persone mettono la testa posto. È proprio quello che ho
fatto in questi anni, mettere le teste degli altri sul giusto scaffale in una
body bank. Tenere un basso profilo nello sprawl serve a mantenerti in vita, ma
solo guardare dritto negli occhi i vecchi compagni, richiamare dai vecchi chip
di memoria i loro particolari e vedere che i chip sono corrotti, ti fa
incazzare tanto da farti rimettere in strada. L'unico modo per ricordare è
rimettersi a correre su filo del rasoio.