... Andrei rimane a bocca aperta, me nella sua testa.
La faccia non si è scomposta di una virgole, e anche se fosse la pioggia
l'avrebbe nascosta, la virgola.
Nella sua testa passano in un decimo di secondo una cinquantina di
possibili scenari in cui il chip passa da Faust a lui e da lui a uno dei
militari, foss'anche il capo, ma tutte le volte finisce che il tentativo di
corruzione, o la vista di tanti soldi facili ... bhé, finisce con lui o
Faust o entrambi morti... anche i militari, ma non gli frega più di tanto.
"Ottimo per lo spagnolo, non me l'hai detto in aereo.
Digli semplicemente che i documenti, le divise e i miei fottuti strumenti
sono all'aeroporto, bloccati dai rivoluzionari."
Quando si rivolge a Faust il sorriso scompare, cerca di dare un tono
discorsivo come tra due che hanno viaggiato 12 ore sullo stesso aereo e
hanno condiviso il disagio della rivoluzione, e, ma senza fingere,
sottolinea quel "fottuti strumenti" perché aveva veramente imbarcato un
bagaglio di attrezzi... ormai perduti.
Poi si rivolge al militare che sembra comandare e aggiunge in *** [ndg, in
che lingua parliamo? inglese?] come se il tempo stringesse:
" in aeroporto avremmo dovuto incontrare il nostro contatto, ma nulla...
impossibile, abbiamo cercato di contattare il centro di controllo a
"kitchen Isa", a malapena siamo riusciti a parlare con il nostro ufficio di
Night City!"
... pausa d'effetto...
" e quelli che ci dicono? '*bhè, cercate un mezzo e raggiungete il centro!'*
ci hanno detto! come se non sapessero di cosa sta succedendo qua!"
Si ferma, fissando lo stanco militare che ha davanti, con lo sguardo di uno
che chiede una soluzione a un problema più grande di lui...
[ndg: grandissimo Ceres!!! sempre sul filo del rasoio, assolutamente sul
filo!]
