[AssembleaMatematica] FW: Presidio CDF del 30 giugno ore 14 chimica

  • From: Federico Forla <doc278@xxxxxxxxxxx>
  • To: <assembleamatematica@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Tue, 29 Jun 2010 21:38:36 +0000









Ciao a tutti,

vi ricordiamo il PRESIDIO AL CONSIGLIO DI FACOLTA' DI DOMANI 30 GIUGNO, ORE 14, 
CHIMICA (via Pietro Giuria 7).

L'assemblea di Scienze ha ritenuto opportuno continuare a presidiare il cdf e 
richiedere nella giornata di domani il rinvio a settembre dell'approvazione del 
manifesto degli studi. Fino ad adesso abbiamo ottenuto solo piccole vittorie, 
mentre i docenti non si assumono nessuna responsabilità nei confronti della 
protesta dei ricercatori e dei carichi didattici/manifesto degli studi.

Visto il puntuale resoconto di Marco sull'inaccettabile comportamento di un 
senato accademico e di un rettore nei confronti degli studenti, dei 
rappresentanti e soprattutto dei ricercatori, si rende ancora più necessario 
prendere una posizione chiara e definitiva sia sul prossimo anno accademico ma 
anche sull'accaduto di oggi.

Cerchiamo di essere puntuali alle 14, anche per discutere ulteriori richieste 
da portare in cdf (leggi richiesta di dimissioni del preside o dei presidenti 
di ccl).

A DOMANI!!! SPAMMATE E DIFFONDETE!!!






_______________________________________________________________________________________________________________________________

Scienziati e Rettore,

indirizzo la mail anche al 
Magnifico, scoprirete in breve il perché.

Oggi in Senato 
Accademico è accaduto qualcosa che non ritenevo possibile. Vi prego 
perciò di leggere questo resoconto.


Come detto all'ultimo collettivo, era all'ordine del giorno 
l'approvazione di un "piano organico" ( = assunzioni di personale e 
passaggi di carriera previsti di qui al 2020) che per un milione di 
buone ragioni è pura e semplice fantasia. Per chi non ne sapesse nulla, 
lo allego, ma riservo ad altre occasioni un commento dettagliato su di 
esso. Studenti e ricercatori hanno organizzato un presidio per 
due ragioni:


1) contestare il piano organico, e chiedere che un documento di 
questa importanza venisse discusso con il coinvolgimento di studenti e 
ricercatori (che su questo punto non sono mai stati interpellati). 
Contestare la volontà del rettore di approvare un documento dei sogni 
per sgonfiare una protesta reale contro una riforma e una serie di tagli
 altrettanto reali.


2) chiedere la messa in votazione di una mozione che, in analogia a 
quanto già fatto a Pavia, sospendesse l'approvazione della 
programmazione didattica per il prossimo anno.

All'inizio della 
seduta, su proposta di noi senatori accademici dei collettivi, il 
rettore accetta che una delegazione del presidio parli in Senato, ma
 pretende che sia Ferretti a parlare. Per chi non lo sapesse, 
Alessandro Ferretti (che ci legge in copia) è uno dei rappresentanti 
torinesi dei ricercatori nella rete nazionale che sta portando avanti la
 protesta contro la riforma e i tagli, nonché una delle persone più 
limpide e coerenti che il movimento dall'Onda in poi abbia avuto.

I presidianti entrano nella sala, ma il rettore pretende ancora che 
restino solo Ferretti e un paio di testimoni, oltre ai senatori 
accademici. 
Ferretti fa un intervento assolutamente leale e 
corretto, in cui espone le ragioni del presidio.


Il rettore, che rappresenta la più alta carica dell'università in 
un'occasione ufficiale come un senato accademico, risponde in questo 
modo:

1- chiede a Ferretti in che anno sia entrato in ruolo, 
per poi fargli notare che dunque è entrato in ruolo grazie al piano 
organico precedente.

2- cita un articolo apparso su un giornale locale in cui si invitano gli
 studenti a iscriversi al corso di laurea in scienze della formazione. 
Un normale articolo di orientamento, anche se il rettore non ha 
accennato a leggerlo. In calce compare anche la firma di Ferretti, che 
però smentisce di averla apposta: evidentemente, facendo parte della 
commissione orientamento per Scienze dei Materiali, è stata messa anche 
la sua firma senza che lui ne fosse adeguatamente informato. Il 
rettore lo accusa perciò di fare orientamento per il proprio corso di 
laurea (nel quale l'anno prossimo non farà didattica come segno di 
protesta, giova ricordarlo), pur avendo proposto al Senato di non far 
partire l'Anno Accademico.

3- cita una mail inviata a una lista privata di precari, in cui 
Ferretti convoca il presidio di oggi invitando la gente a partecipare 
per affossare un piano organico fasullo che irresponsabilmente il senato
 si appresta ad approvare. Non si capisce come la mail sia finita 
nelle mani del rettore, e peraltro questi si rifiuta di leggerla o 
di mostrare a Ferretti la copia che aveva sotto mano, evidentemente per 
non tradire la sua fonte. Ferretti deve cercare su pc la mail e leggerla
 lui al senato. Nella mail non appare comunque traccia di alcuna offesa 
nei confronti di nessuno, al contrario di quanto afferma il rettore.


Insomma, il Magnifico rettore si è informato sul 
conto di uno dei rappresentanti del movimento, lo ha fatto entrare in 
senato e ha usato informazioni private o fasulle per intimidirlo e 
attaccarlo personalmente, quando il suo interlocutore si è sempre 
proposto come portavoce leale di istanze condivise da moltissime 
persone.


Questo comportamento può variamente 
essere definito come fascista o mafioso, ma è senz'altro indegno di 
un'istituzione come l'Università di Torino, che ne risulta 
irrimediabilmente screditata.


Personalmente, sono uscito dal Senato dopo aver dichiarato che dopo 
un episodio del genere esso non avrebbe neppure dovuto svolgersi. Capite
 ora perché io indirizzi la mail anche al rettore: poiché gode di buoni 
informatori nelle liste di studenti e precari, forse leggerà anche 
questa mail, dunque mi sembra corretto salutarlo.


Il rettore, con buona strategia, ha poi messo in approvazione la 
mozione alla fine del Senato, in modo da poter garantire che questo non 
sarebbe stato interrotto durante l'approvazione del piano organico. Il 
presidio ha interrotto il senato prima che si votasse sulla mozione. In 
tutta risposta, il rettore ha convocato il successivo Consiglio 
d'Amministrazione nel suo ufficio, in cui si è letteralmente barricato 
lasciando la Digos a fare la guardia, e impedendo ai nostri 
rappresentanti in CDA di uscire, per un certo periodo.


Io credo che di fronte a un colpo di mano di questo 
tipo, il Consiglio di Facoltà di domani non possa restare in silenzio. 
Credo
 che gli studenti di Scienze non possano restare in silenzio.
Credo 
che il Consiglio di Facoltà debba censurare il comportamento del 
rettore, difendere un suo membro, rifiutarsi di adeguarsi alle 
disposizioni di un Senato Accademico completamente privo non solo di 
legittimità, ma della minima correttezza e deontologia istituzionale.

Credo che non si debba in alcun caso consentire che il piano di questo 
rettore, disposto ai comportamenti più deplorevoli pur di ottenere i 
suoi scopi, possa essere coronato da successo.

Se siete sensibili al futuro dell'università pubblica, al 
futuro e alla credibilità di questa università, ai presupposti minimi 
della convivenza democratica, venite domani alle 14 a presidiare il 
Consiglio di Facoltà, a Chimica.

Non lasciamo che l'arroganza prevalga.

Marco.

                                          
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