Il 05 febbraio 2010 10.29, Stefano Bodrato <stefano_bodrato@xxxxxxxxxxx> ha scritto: > > Grazie per le informazioni, fantastico l'integrato dell'Atari ! > ...mi chiedo se questo smonti la mia ipotesi, ovvero che tra i '70 e gli '80 > (gli anni d'oro della Silicon Valley) gli americani (e a ruota i giapponesi) > puntassero molto sulla separazione dei compiti con IC diversi, mentre gli > europei tentassero di caricare la CPU di tutto. > Ci sono IC video di quel periodo prodotti in europa ? > Io tendo a credere che non si tratti di un discorso tecnologico, ma più che altro economico. Tecnologicamente parlando va da sè che una soluzione con integrati custom che scaricano la CPU e permettomo "meraviglie" col video è ottimale. Economicamente parlando però i mercati statunitense ed europeo erano molto diversi in quegli anni: il consumatore americano poteva permettersi il lusso di spendere molti dollari per un computer "colorato" e "veloce". Cosicchè i progettisti americani possono avventurarsi tranquillamente nell'onerosa progettazione di chip video dedicati (addirittura due nel caso dell'Atari 800!). L'europeo sicuramente molto meno. Quindi il modello "ZX Spectrum" è vincente in Europa, mentre non fa breccia negli USA. Il C64 è emblematico perchè è l'eccezione che conferma la regola: pur provenendo dagli States, contiene i costi risparmiando forse molto sul software di sistema e sulla CPU, ma investendo comunque sul chip video e sull'impatto visivo della grafica colorata, quindi sfonda anche in Europa pur essendo in media più costoso degli altri home europei. Quando anche in Europa si comincia ad investire su progetti con chip video dedicato (Amstrad CPC ad esempio), ormai è tardi. Il mercato è già saturo di Sinclair e di C64, e l'era dei 16 bit (Amiga, Atari ST e PC compatibili) è già alle porte. Ciao Paolo