[ubuntu-l10n-it] Complimenti + Traduzione "Misunderstanding free software"

  • From: Aquarius987 <aquarius987@xxxxxxxxx>
  • To: gruppo traduzione Ubuntu <ubuntu-l10n-it@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Thu, 08 Nov 2007 00:02:13 +0100

Ciao a tutti!
Dopo un paio di giorni di inattività qui in ML torno attivo... ;)
Innanzitutto volevo congratularmi con le new entry del gruppo
traduzione, bravi!! Vi siete meritati la membership!
Poi volevo scusarmi con Hattory perché non ho avuto il tempo di seguirlo
su getgnulinux come gli avevo detto, sorry...

Beh, adesso passo al punto principale dell'email: ecco la traduzione
della pagina
http://www.getgnulinux.org/linux/misunderstanding_free_software/ ,
date un occhiate e ditemi cosa posso sistemare e osa ho sbagliato:

/*Inizio*/

Come fraintendere il software libero

Cinque idee sbagliate riguardo il software libero, corrette.

1. L'industria del software non può andare avanti se i programmatori non
vengono pagati.

Incominciamo con una semplice considerazione: ai programmatori di
software libero sta bene essere pagati, e anche loro  a volte hanno
bisogno di comprarsi il cibo.

Quando diciamo software libero ci riferiamo alla libertà, non al prezzo.
In realtà voi potreste pagare per avere un software libero (o software
"open source [1]"), che potreste quindi studiare, cambiare e copiare a
volontà.

Come funziona tutto questo? Potreste immaginarlo nel seguente modo: il
software è solo codice, il codice è solo matematica. Una volta che
vedete il software come un'utile matematica, un linguaggio elaborato,
non come ordinaria proprietà, allora non c'è motivo di limitare agli
altri l'uso di esso.

Come nella matematica (dove nessuno rivendica la proprietà su di
un'equazione), il software richiede una conoscenza avanzata per essere
adattato, migliorato e applicato correttamente. Questo è il caso in cui
generalmente i programmatori guadagnano soldi: molti clienti,
specialmente le società sono disponibili a pagare per avere dei regolari
aggiornamenti di sicurezza e miglioramenti al software.

Le società di software libero beneficiano di un sistema di sviluppo
altamente decentralizzato con un grande numero di volontari. I guadagni
interni delle industrie del software libero potrebbero essere minori
della controparte proprietaria ma di sicuro non sono affatto
trascurabili. Infine, gli utenti individuali generalmente arrivano ad
usare un software libero senza pagare nulla.

Il software libero non "ucciderà" gli incentivi per i programmatori. È
per dare una visione della parola codice come conoscenza, la quale non
dovrebbe essere nascosta all'utente. Funziona come un diverso modello di
business, nel quale molte società già fanno bene.
[Soprattutto la prima parte della frase non mi piace molto]

2. L'innovazione viene "uccisa" nel software libero

Una comune percezione è che se chiunque potesse copiare le idee altrui,
le innovazioni verrebbero soffocate.

In realtà, la libertà è spesso la chiave per software innovativi e di
successo.
*A chiunque è permesso, anzi, è addirittura incoraggiato a lavorarci sopra;
*Molte persone sono disponibili a partecipare;
*Non c'è bisogno di re-inventare nulla, le idee possono essere
migliorate direttamente a partire da quelle precedenti.

I software non proprietari spiccano in molte aree: pensate a, giusto per
nominarne qualcuno:
- Applicazioni: Firefox(web browser), Inkscape(grafica vettoriale).
- Sistemi completi: Apache(web server), OpenBSD(sistema operativo) e,
ovviamente, GNU/Linux.
-Formati e protocolli: HTML(pagine web), BitTorrent(condivisione file),
ODF (documenti d'ufficio).
-Applicazioni per i server: Drupal(sistema di gestione dei contenuti),
Wordpress(blog).

3. Il software deve semplicemente funzionare e basta (a chi interessa il
codice sorgente?)

Chiunque dovrebbe preoccuparsi di sapere se il proprio software è libero.

Immaginate di comprare una macchina della quale vi è proibito aprire il
cofano. Non importa che voi sappiate o no come funziona un auto - il
punto è che nessuno sarebbe capace di controllare il motore. Come ci si
può fidare della propria auto se a nessuno è permesso di accertarsi
della sua affidabilità, che non abbia delle perdite o che non sia
dannosa per la società o per l'ambiente?

L'idea è la stessa con il software - tranne per il fatto che il codice
fa molto di più che muovere auto. Il software gira su i nostri computer,
sui telefoni, le tv, i riproduttori multimediali ed altro, trasportando
l'informazione e la nostra cultura.

Il software libero è importante quanto la libertà di parola, il libero
mercato. Se il software è libero, le persone hanno il controllo e la
libertà su di esso.

La buona notizia è che anche il software libero funziona e basta. E in
realtà spesso "funziona e basta" meglio. Provate, senza installarlo, un
cd live di GNU/Linux all'avvio per provare un sistema pieno di
funzionalità e ben organizzato, così potrete giudicare voi stessi.


4. Il software libero non rispetta i software brevettati e i diritti
d'autore.

Per rispondere correttamente a questa affermazione, dobbiamo prima di
tutto fare una chiara distinzione tra brevetti e diritto d'autore. Il
diritto d'autore è un diritto garantito all'autore sulla sua creazione
(per esempio, il testo di un libro o il codice sorgente di un
programma). Un brevetto, d'altra parte è l'acquisto del controllo
esclusivo di un processo, l'applicazione di un'idea.

Il diritto d'autore è molto importante nel software libero. È il solo
meccanismo, centrale nella GNU General Public Licence, che assicura che
il software libero rimanga libero e che agli autori vengano attribuiti i
frutti del loro lavoro. I programmi hanno il diritto d'autore sia che
siano liberi che proprietari.
Qualsiasi autore di software proprietario può facilmente controllare che
i suoi diritti d'autore non siano stati violati da un software libero,
dato che il suo codice sorgente è facilmente disponibile.

I brevetti software, invece, sono un concetto molto controverso. Per
dirla brevemente: non esiste nessuna cosa come il "software brevettato".
Registrando un brevetto, qualcuno può reclamare la sua proprietà su di
un processo. Il brevetto quindi viene applicato a tutti i software che
fanno uso di questo processo, che sia proprietario o no.
I brevetti sui software:

*Sono costosi e sono concessi solo parecchi anni dopo la loro richiesta;
*Sono limitati geograficamente (un brevetto concesso negli Stati Uniti
non ha valore in Europa);
*Hanno una lunga durata (spesso 20 anni) in un industria sempre più in
movimento.
*Spesso sono completamente banali.

In quanto tali, essi vengono raramente usati a beneficio degli
innovatori (e infatti raramente vengono usati dagli innovatori stessi).

È lecito dire che, in parecchi paesi, qualsiasi porzione di software di
dimensione media viola i brevetti, sia che esso sia libero o no.
A seconda della capacità dell'azienda detentrice di farsi carico di
pesanti spese legali e ripetute azioni legali, i diritti e le
limitazioni possono essere applicati su quei brevetti.

[Leggete e guardate altro:

    * Domande poste frequentemente riguardo ai brevetti software, della FFII
    * Breve ed efficace video sulla "proprietà intellettuale" di Red Hat
]

5. Il software libero è come il comunismo.

I sostenitori di questa idea sostengono che non è possibile avere una
proprietà privata con il software libero (o "open source"[1]).
Rispondiamo a questo con una domanda.

Supponiamo che stiate usando, sia a casa che in azienda, un programma
che è software libero e supponiamo che abbiate trovato un modo per
migliorarlo: adesso con la vostra versione modificata il vostro computer
funziona meglio e le vostre fabbriche vanno veloci il doppio!

Questa versione modificata è la vostra versione. Non è necessario dirlo
a nessuno e non dovete neanche dividere i profitti fatti con il suo uso.
State semplicemente esercitando la vostra libertà di usare e modificare
il software libero.

Quello che richiede il software libero è che se redistribuite questo
software allora dovete mantenerlo gratuito. Cioè, se vendete CD con il
vostro software oppure persone al di fuori di casa vostra o dall'azienda
cominciano ad usarlo allora dovete:

* Dare a tutti gli stessi diritti che avevate quando avete ottenuto il
software originale, quali la libertà di controllare, modificare e
redistribuire la vostra versione modificata;

* Oppure, fare in modo che il software originale e la vostra aggiunta
segreta restino separate (ovvero, la vostra aggiunta non deve contenere
niente del lavoro originale).

Quindi, in realtà, avete "maggiore proprietà" sul software libero
rispetto al software proprietario, dove i programmatori decidono cosa
potete e cosa non potete fare.

Il software non ha nulla a che fare con un sistema politico. Potete far
girare il software libero sopra del software proprietario e viceversa.
La licenza del software libero è semplicemente un contratto legale ed
etico tra il programmatore e l'utilizzatore finale.

Altro:

* Il software libero / "open-source" non può essere sicuro.
Generalmente, la questione nasce dalla supposizione che dato che il
codice sorgente del software libero è disponibile, allora è meno
probabile chei sia sicuro.

Risposta breve: La maggior parte dei server gira su software libero.
Essi sono i principali computer connessi alla rete che mantengono dai
sensitivi o informazioni confidenziali come i dati bancari o segreti
commerciali.

Una risposta più precisa consiste nel fatto che la disponibilità del
codice sorgente è una garanzia di sicurezza, non una debolezza. La
libertà del software assicura che possa essere controllato, testato e
migliorato da una comunità molto vasta. Un buon lucchetto è sicuro
perchè la tecnologia usata per progettarlo è aperta nonostante solo il
possessore della chiave possa aprirlo. Lo stesso vale per il software.

Servono esempi? Date un occhiata al browser Firefox o al server HTTP
Apache, il sistema di cifratura OpenPGP, o il sistema operativo OpenBSD.
E non ci sono spyware o virus sotto GNU/Linux.

* I'm on my own with free software. [E qui avrei dei dubbi]

Tutt'altro.

    * Se state cercando buona documentazione o forum di supporto per
assistervi, ce ne sono molti per il software libero ("open source").
    Ogni distribuzione GNU/Linux ha la propria comunità (ad esempio il
supporto Ubuntu o la documentazione Fedora), ma esistono anche comunità
generali d'aiuto per il software libero come Nuxified.org.
    * Se avete bisogno di qualcuno che possiate rintracciare al telefono
qualsiasi volta abbiate bisogno di assistenza, le aziende che stanno
dietro molte delle distribuzioni forniscono un supporto commerciale: ad
esempio consultate le pagine "Supporto commerciale Ubuntu" o "Red Hat
enterprise".

* Ulteriori letture sul web

    * Il progetto GNU

    Qui è dove è cominciato tutto riguardo al software libero. Troverete
un sacco di informazioni riguardo la filosofia del software libero, la
storia del progetto e le posizioni prese dalla Free Software Foundation
(l'organizzazione che sta dietro GNU).
   
    * Il libretto sul concetto FLOSS

    Il concetto di software libero / open source presentato in modo
molto leggibile ed amichevole. Una lettura obbligata.

    * La compagnia dell'OpenDocument

    Un semplice e chiaro sito web che mostra l'importanza della libertà
nei formati (non solo nelle applicazioni).
   
    * Software libero e libera conoscenza
    Un articolo scritto dal co fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, che
mostra la connessione tra la libertà nel software e la libera conoscenza.

[1] Quello che chiamiamo "software libero" qui viene anche spesso
chiamato "software open source". In pratica i requisiti sono gli stessi
sebbene, dato che il termine open non richiama in mente libertà, non
c'entra il punto.

/*Fine*/

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