Normal 0 14 MicrosoftInternetExplorer4 Il Disulfiram, usato da decenni come avversivante per prevenire le recidive nell’alcolista, da studi recenti appare, fra i tanti farmaci proposti nel trattamento del cocainismo, uno dei pochi di cui sia stata dimostrata una reale efficacia clinicamente rilevante ( Pani PP, Trogu E, Vacca R, Amato L, Vecchi S, Davoli M.” Disulfiram for the treatment of cocaine dependence”. Cochrane Database Syst Rev. 2010 Jan 20), essendo in grado di ridurre il “craving” nei confronti della sostanza . Il disulfiram è essenzialmente un inibitore enzimatico, ma i meccanismi che stanno alla base della sua efficacia nell'alcol e nella dipendenza da cocaina sono nettamente distinti. Mentre il blocco dell’enzima aldeide deidrogenasi è il meccanismo con cui agisce nell’alcolismo, gli effetti positivi sulla dipendenza da cocaina poggiano sull’effetto inibente svolto dal Disulfiram sull’enzima Dopamina-ß-idrossilasi (DBH), enzima che media la trasformazione della dopamina in noradrenalina. L’inibizione operata dal disulfiram sull’enzima DBH si tradurrebbe in un aumento della concentrazione di dopamina a discapito della formazione di noradrenalina. Questa inibizione a carico dell’enzima DBH starebbe alla base della principali ipotesi che spiega l’azione anticraving del farmaco; fra le tante proposte (Gaval-Cruz and Weinshenker “Antabuse and Cocaine Relapse” Mol Interv. 2009 Aug;9(4):175-87.) l’aumento della concentrazione di Dopamina conseguente al blocco della sua trasformazione in noradrenalina , svolgerebbe un effetto di tipo dopamino-agonista conportandosi come un “sostitutivo” nei confronti della cocaina il cui meccanismo di azione si estrinseca essenzialmente incrementando la concentrazione nello spazio sinaptico di dopamina attraverso l’inibizione del reuptake. Ma dal momento che tutte le sostanze d’abuso, alcol compreso, riconoscono come via finale comune l’aumento del rilascio di dopamina nel Nucleo Accumbens, si può ipotizzare che l’effetto “dopaminergico”, e quindi anticraving, del Disulfiram sia estensibile a tutte le sostanze e non solo alla cocaina. In realtà la faccenda non è così semplice dal momento che pare che anche i dosaggi giochino una azione determinante negli effetti anticraving, almeno per quanto riguarda la cocaina: a dosaggi inferiori ai 250 mg/die tale effetto anticraving non solo non si evidenzia, ma avrebbe un effetto paradosso di tipo facilitante sull’assunzione di cocaina; per dosaggi superiori ai 250 mg l’effetto anticraving è invece dimostrato.( A. Oliveto e coll. “Randomized, Double Blind, Placebo-Controlled Trial of Disulfiram for the Treatment of Cocaine Dependence in Methadone-Stabilized Patients” Drug Alcohol Depend. 2011 January 15; 113(2-3): 184–191.) Tutti i lavori citati sono disponibili in rete come full-text Ciao , e scusa il tono troppo scolastico.Giuseppe Filippone. /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman";} ----Messaggio originale---- Da: ernesto@xxxxxxxxxxxxxx Data: 1-mar-2013 9.10 A: <sitdsicilia@xxxxxxxxxxxxx> Ogg: [sitdsicilia] Antabuse è anche un anticraving? Due lettere interessanti. Il disulfiram (Antabuse) può essere visto anche come farmaco anticraving, oltre che aversivo? Ernesto de Bernardis medico farmacologo responsabile Sert Augusta