[sitdsicilia] R: [sitdsicilia] Antabuse è anche un anticraving?

  • From: "eirkte@xxxxxx" <eirkte@xxxxxx>
  • To: <sitdsicilia@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Fri, 1 Mar 2013 18:56:59 +0100 (CET)

 
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Il Disulfiram, usato da decenni come avversivante per prevenire le recidive 
nell’alcolista,  da studi recenti  appare, fra i tanti
farmaci proposti nel trattamento del cocainismo, uno dei pochi di cui sia stata
dimostrata una reale efficacia clinicamente rilevante ( Pani PP,
Trogu E, Vacca R, Amato L, Vecchi S, Davoli M.” Disulfiram
for the treatment of cocaine dependence”. Cochrane Database Syst Rev. 2010 Jan 
20), essendo in grado di ridurre il
“craving” nei confronti della sostanza .

Il
disulfiram è essenzialmente un inibitore enzimatico, ma i meccanismi
che stanno alla base della sua efficacia nell'alcol e nella dipendenza
da cocaina sono nettamente distinti. Mentre il blocco dell’enzima aldeide
deidrogenasi è il meccanismo con cui agisce nell’alcolismo,
gli effetti positivi sulla dipendenza da cocaina poggiano sull’effetto inibente 
svolto dal Disulfiram sull’enzima
 Dopamina-ß-idrossilasi (DBH), enzima che
media la trasformazione della dopamina in noradrenalina. L’inibizione
operata dal disulfiram sull’enzima DBH si tradurrebbe in un aumento della
concentrazione di dopamina a discapito della formazione di noradrenalina.  

Questa
inibizione a carico dell’enzima DBH starebbe alla base della principali ipotesi
che spiega l’azione anticraving del farmaco; fra le tante proposte (Gaval-Cruz
and Weinshenker “Antabuse and
Cocaine Relapse” Mol Interv. 2009 Aug;9(4):175-87.)
 l’aumento della concentrazione di
Dopamina conseguente al blocco della sua trasformazione in noradrenalina , 
svolgerebbe
 un effetto di tipo dopamino-agonista
conportandosi come un “sostitutivo”
nei confronti della cocaina il cui meccanismo di azione si estrinseca 
essenzialmente
incrementando la concentrazione nello spazio sinaptico di dopamina attraverso 
l’inibizione
del reuptake. 

Ma dal
momento che tutte le sostanze d’abuso, alcol compreso, riconoscono come  via 
finale comune l’aumento del rilascio di
dopamina nel Nucleo Accumbens, si può ipotizzare che l’effetto “dopaminergico”,
e quindi anticraving, del Disulfiram sia estensibile a tutte le sostanze e non
solo alla cocaina.

 In realtà la faccenda non è così semplice dal
momento che pare che anche i dosaggi giochino una azione determinante negli
effetti anticraving, almeno per quanto riguarda la cocaina: a dosaggi inferiori
ai 250 mg/die  tale effetto anticraving
non solo non si evidenzia, ma avrebbe un effetto paradosso di tipo facilitante
sull’assunzione di cocaina; per dosaggi superiori ai 250 mg l’effetto
anticraving è invece dimostrato.( A. Oliveto e
coll. “Randomized,
Double Blind, Placebo-Controlled Trial of Disulfiram for the Treatment of
Cocaine Dependence in Methadone-Stabilized Patients” Drug Alcohol Depend. 2011 
January 15; 113(2-3): 184–191.) Tutti i lavori citati sono disponibili in rete 
come full-text
Ciao , e scusa il tono troppo scolastico.Giuseppe Filippone.




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----Messaggio originale----

Da: ernesto@xxxxxxxxxxxxxx

Data: 1-mar-2013 9.10

A: <sitdsicilia@xxxxxxxxxxxxx>

Ogg: [sitdsicilia] Antabuse è anche un anticraving?



Due lettere interessanti. Il disulfiram (Antabuse) può essere visto anche come 
farmaco anticraving, oltre che aversivo?
Ernesto de Bernardis

medico farmacologo

responsabile Sert Augusta




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