[Linuxtrent] Re: Stallman a Trento

  • From: "Roberto A. Foglietta" <roberto.foglietta@xxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 24 Feb 2005 10:49:53 +0100

Mattia Pelli wrote:

Ciao a tutti,
per chi non avesse comprato ancora (!) l'Adige, di seguito l'articolo che ho scritto sulla presenza di Stallman a Trento ieri a sociologia. Aggiungo (non l'ho scritto perchà era un po' specialistico) che à stata convincente la spiegazione dei contrasti della Fsf con Linus Torvalds, tutt'altro che personalistici. La differenza sta nel fatto che mentre i primi sostengono il loro lavoro con un forte impianto filiosofico e etico, Linus evita di parlare di queste cose, preferendo buttarla sul tecnico (chi avesse letto la autobiografia di Linus sa cosa voglio dire...). Il paradosso sta tutto - dice Stallman - nel fatto che à proprio questa filosofia alla base di GNU, considerata nel migliore dei casi "idealistica", che ha reso possibile il risultato di avere un sistema operativo free, compreso il kernel... Torvalds non sarebbe potuto esistere senza il lavoro fatto prima. Sottolineo anche il fatto che Stallman non ha di certo taciuto i meriti di Linux, anzi, ma ha chiesto naturalmente che si parli di GNU/Linux. Non per una questione di nome, ma perchà anteporre la sigla GNU siginifica ricordare ance la filosofia del progetto. E questo non fa mai male. Che ne dite?

Che RMS fa bene ad essere coerente con la sua idea che sicuramente ha il merito di aver "sconvolto" il modo di fare software e di pensare al copyright. Che Linus (ho letto la sua biografia sia inglese e sia in italiano) fa bene a mantenersi neutrale perchà il software libero à stato fatto per essere usato da chiunque e non solo da coloro i quali condividono al 100% la filosofia di RMS.


Penso anche che la comunità dovrebbe trovare un compromesso fra la posizione di Linus e quella di Richard perchà il sucesso del software libero e di Linux non dipende solo dalla filosofia e dalla superiorità tecnica ma anche dalla possibilità di incontro con la società civile che à anche composta anche da realtà commerciali.

à passato un articolo su annunci-it che parla della decisione di grande consorzio per la ratifica degli standard informatici e un sentenza anti-trust contro microsoft che entrambe parlano di fair-licensing per gli standard. Queste fair-licensing sono spesso impraticabili per il software libero e lo tagliano completamente fuori. Ovviamente si alzano le proteste ma cerchiamo di vedere questi segnali da un punto di vista pià "alto" che non la solita battaglia contro il software libero

Perch� Perchà le realtà commerciali trovano che il diffondersi della filosofia RMS in modo integralista sia fondamentalmente un pericolo e quindi accettano il fair-licensing che tagli fuori il software libero.
Ci sono realtà commerciali SUN/IBM che sostengono lo sviluppo del software libero, IBM ha dimostrato liberando 500 brevetti la sua volontà di muoversi verso un regime pià pluralista della gestione delle proprietà intelettuali.


Queste due aspetti in realtà non sono opposti e neppure contradditori ma vanno entrambi nella stessa identica direzione, portano lo stesso identico messaggio: "siamo disposti a rivedere il sistema di proprietà intelettuali in maniera pià aperta ma se la comunità del software libero insiste a combattere con la sua intransigenza ed intolleranza le realtà commerciali allora noi ci possiamo tranquillamente mettere d'accordo di utlizzare sistemi di fair-licensing, spartirci fra di noi pià equamente la torta e togliervi di mezzo".

Riporto qua l'obbiezione che feci al senatore Cortiana la prima volta che mi capità di potergli parlare dalla platea: "Chi ci assicura che lei ed in generale il governo supporti il software libero perchà à realmente interessato a questo modello di sviluppo piuttosto che usarlo per poi ottenere un notevole sconto con Microsoft?". Ovviamente ad una tale domanda non vi puà essere una risposta, si tratta di una provocazione.
La provocazione perà non era tanto rivolta al senatore quanto alla comunità che voleva vedere in lui, finalmente, un paladino del software libero in veste di politico.


Analogamente potrei dire che IBM e SUN hanno sfruttato il software libero per ottenere un accordo di favore con Microsoft e SUN lo ha ottenuto, contro IBM la Microsoft ha scatenato SCO, ma SCO à uscita dal nasdaq una settimana fa e le sue azioni sono crollate da 4.4$ a 0.1$ nell'arco di poche ore. Percià à probabile che presto IBM acquisirà SCO e troverà un accordo con Microsoft, anch'essa.

Abbiamo perà un'oppotunità epocale, che probabilmente non si riproporrà mai piÃ: hanno assaggiato il software libero e sicuramente lo hanno apprezzato perchà lo hanno diffuso anche all'interno delle loro strutture. Ma lungi da noi l'idea di aver vinto la guerra, poichà alcune battaglie sono state vinte: gratis, superiorità tecnica, un po' di notorietÃ. Ma la guerra definitivamente non à stata vinta e potrebbe capovolgersi facilmente la situazione se il sistema di fair-licensing trovasse piede tagliando fuori linux ma inserendo dentro BSD magari con il compilatore Intel che vi ricodo puà tranquillamente prendere il posto di Linux/GNU.

Il mio avvocato mi portà un esempio interessante, mi disse: "tu vinci, e questo non à male. Il problema à che tu vinci troppo. Devi prendere esempio dal grande Giulio Cesare. Quando vinci devi trovare un compromesso con i vinti". Ecco noi dobbiamo trovare un compromesso con i vinti. Non Richard che à giusto continui a fare la sua opera di sensibilizzazione ed à giusto che rimanga coerente. Noi.

Una filosofia ci ispira dei principi ma il mondo reale ci pone delle sfide di fronte alle quali à ingenuo pensare di poter vincere. Dobbiamo quindi avere il coraggio di non essere un greggie che segue la linea tracciata ma essere uomini consapevoli delle loro capacità ma anche dei nostri limiti e quindi trovare un compromesso con le realtà commerciali pià vicine a noi. Loro hanno fatto un passo verso di noi, hanno un piende nel nostro giardino e tengono l'altro dentro il neo-nato sistema di fair-licensing. à come un ballo, stanno aspettando che anche noi facciamo il nostro passo.

Dobbiamo perciÃ, a livello di comunitÃ, iniziare un processo di discussione, che includa in modo aperto anche realtà che differiscono dalla nostra filosofia di fondo e cercare di trovare un buon compromesso che permetta alle realtà commerciali di togliere il piede dal fair-licensing e ovviamente, noi, dovremo togliere il piede dall'integralismo Stallmaniano. Senza perà disconoscere i meriti di GNU e Richard. Loro rappresentano e divulgano l'ideale, ma l'ideale, quando scende sulla terra diventa un compromesso "dignitoso". Un compromesso dignitoso non à una sconfitta à la vittoria del pragamtismo sull'ideologia astratta.

Richard ha fatto la sua parte, Linus ha fatto la sua parte, molti hanno fatto la loro. Noi dobbiamo fare la nostra: vestire il giovane e ribelle software libero di un vestito pià elegante, di maniere pià conformiste, e di assumerlo, non (s)venderlo, _assumerlo_ nel mondo reale.
Pochissimi di noi vanno al lavoro vestiti come Stallman, pochissimi di noi fanno al lavoro sermoni come Stallman. Non per questo perà non alberga in noi lo spirito del software libero.
Il fatto che si faccia con le pistole o con la licenza GPL pur sempre à guerra. Vi puà indignare tale paragone ma quella di Stallman à una guerra per non dire una crociata. Ci sono guerre senza pistole ma non ci sono guerre pacifiche. Inutile nasconderselo!
Richard à uno e la società permette ad uno di essere un rivoluzionario, di essere un riferimento, un ispiratore. Noi siamo tanti e la società ci chiede di essere moderati, perchà nella moderazione si trova la pace sociale e commerciale.


"L'Italia à una repubblica fondata sul lavoro e ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie"

C'à scritto: "ripudia la guerra" non c'à scritto che ripudia le armi. Perchà chi ha scritto quel testo ben sapeva che non servono le armi per fare le guerre. Lo sapeva bene, essendoci uscito dalla guerra, sapeva che essa prima di tutto trae la sua forza distruttrice dall'odio.
Molti nella comunità del software libero ODIANO il software proprietario e commerciale. Il loro ODIO deve essere isolato, il loro odio non deve intralciare il nostro cammino di consapevolezza. Perchà noi portiamo avanti un movimento d'opinione che desidera trovare un equilibrio con la società civile NON UNA GUERRA di prevaricazione ideologica.


Se cià che vi ho scritto vi ha convinto diffondete questo messaggio: "la guerra à finita, à venuto il tempo della trattativa e la trattativa presuppone apertura mentale e in caso di successo, necessariamente, converge verso una posizione comune e moderata. Un accordo dignitoso non à una sconfitta à un vittoria pacifica!".

 Ciao,
--
Roberto A. Foglietta
Analista Programmatore GNU/Linux
SAD Trasporto Locale S.p.a.
Corso Italia 13/N
39100 BOLZANO (I)

Tel.    +39/0471-450.261
Fax     +39/0471-450.253
--
Per iscriversi  (o disiscriversi), basta spedire un  messaggio con OGGETTO
"subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx


Other related posts: