On 4/28/06, Luca Manini <manini.luca@xxxxxxxxxx> wrote: [...]
> Avrà probabilmente ragione ... ma io avrei detto che:
I brevetti sono dei piccoli monopoli temporanei sulla applicazione di una idea (innovativa e non banale) utilizzata in un "apparato" (costruito e mostrato) concessi per garantire un ritorno economico all'inventore
Nella regola giuridica l'aspetto declamatorio spesso à fuorviante. Dire che l'invenzione deve essere innovativa e poi garantire brevetti su scoperte (non invenzioni, come ad esempio molti principi attivi esistenti in natura), oppure dire non banale e poi rilasciare brevetti su doppi clic o deep link (percui stiamo parlando di modelli di buisiness e non già di invenzioni con applicazione industriale) ne à la conferma.
Da un punto di vista pratico Greve secondo me ha ragione. Anzi io toglierei l'aggettivo piccoli quando si riferisce a monopoli. I brevetti sono dei veri e propri monopoli di fatto e di diritto. Considerando poi le pratiche di ultrabrevettazione sulla stessa invenzione (ossia tentare di ottenere pià di un brevetto sulla stessa invenzione fornendone delle descrizione parziarie e differenti) contribuisce ad aumentare la portata del monopolio.
Infine, anche qualora il piccolo programmatore avesse ragione, sfidare in tribunale una grande compagnia à sempre un grosso rischio e un enorma investimento.......lo potremmo chiamare effetto deterrente. :-)