[Linuxtrent] In america la libertà di espressione conta più dei diritti di lucrare!

  • From: Mario Alexandro Santini <alexmario@xxxxxxx>
  • To: lt <linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sun, 19 May 2002 11:17:45 +0200

I DVD possono essere copiati.. legalmente di G. Montanari. Assolto il 
curatore di un sito denunciato per aver linkato il DeCSS, il programmillo che 
consente di leggere DVD in un modo poco gradito alle majors del cinema. I

17/05/02 - News - San Francisco (USA) - Usare internet per pubblicare il 
codice di un software che può essere usato per decriptare e copiare film 
digitali è un'attività inclusa nella libertà di espressione garantita dal 
Primo Emendamento. Lo ha deciso una corte Californiana.

Pochi giorni fa una sentenza di tale corte ha assolto Adrew Bunner, accusato 
di aver pubblicato sul suo sito dei link ad un'applicazione chiamata DeCss.

"Riguardo a chi ha composto il codice del programma, il DeCss è 
un'espresssione scritta dell'idea dell'autore e delle informazioni a sua 
conoscenza a proposito del criptaggio dei DVD", hanno scritto i tre giudici 
nella sentenza.

Il DeCss permette agli utilizzatori di sbloccare il codice di sicurezza dei 
DVD e poter conseguentemente trasferire i film sul proprio PC. La causa ai 
danni di Bunner (e di vari altri) fù intentata nel 1999 dalla DVD Copy 
Control Association , per aver violato e rivelato i "segreti" commerciali e 
industrali legati alla protezione del supporto DVD. Bunner e gli altri si 
sono subito difesi spiegando che inizialmente il DeCss era stato creato per 
permettere di poter vedere i DVD su Linux, per il quale non era ancora in 
commercio nessun decoder legale.

Una delle maggiori (e secondo la cronaca odierna: fondate!) paure 
dell'industria cinematografica era che una volta che il film fosse stato 
estratto dal DVD potesse essere scambiato e diffuso in rete alla maniera 
degli MP3. L'enorme dimensione dei files risultato del decriptaggio ha 
dapprima impedito il movie-sharing, ma adesso i molti programmi di 
compressione disponibili riducono drasticamente la grandezza del file. E in 
effetti non è una novità il fatto che agli MP3 si siano affiancate, 
scaricabili con i vari programmi P2P, intere videoteche.

La corte, quindi, pur ammettendo che l'utilizzo del DeCss può arrecare danni 
economici ed essere contrario agli interessi dell'industria cinematografica, 
sottolinea che tali interessi non possono in alcun modo prevalere sulla 
libertà di espressione.

La DVDCCA fa sapere che ricorrerà in appello.

-- 
Ciao,
        Mario.

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