Io propongo che partendo dall’idea di burocrazia espressa da uno che pur la burocrazia non l’amava per niente o quasi per niente, come Max Weber, e riportata in testa alla nostra relazione per il Cantiere AFAM, rappresenti gli ideali di crescita, evoluzione e cambiamento che l’attuale fase di transizione verso la modernità (quale modernità? quella che sta anche a noi concorrere a creare) impone. Senza voler creare un istituto rappresentativo ed in attesa che il Coordinamento venga rinnovato o accantonato (su scelta della maggioranza) invito tutti i colleghi interessati a dire “CI STO” e ad aiutarmi a definire oggetto, scopo e statuto dell’associazione che poi presenteremo al ministro, al cantiere e alle istituzioni come un soggetto scientifico di ricerca e di intervento propositivo nel dibatti sul presente e sul futuro delle nostre Istituzioni. Il disagio che ho provato quando ho visto che il modello di audizione in cui il cantiere ci ha coinvolto era esattamente quello che avevo preconizzato e per il quale avevo chiesto i curriculum e le foto ai colleghi promotori, cioè un modello di relazione molto americano in cui la FORMA E’ SOSTANZA e predispone l’interlocutore verso un miglior ascolto. Possiamo criticare questo modello, ma da un bocconiano (nel miglio senso possibile del termine, vista l’intelligenza e la preparazione del Capo di Gabinetto, nonostante la giovane età) quale il Dott. Fusacchia, questo ci dovevamo attendere (Cavalierini con i nostri nomi compresi) Io penso che a questo punto sia necessario costituire un soggetto cui partecipino tutti coloro che sono interessati a porsi come stakeholder nel processo di riforma delle istituzioni, senza voler per questo scavalcare il processo di riforma della rappresentanza dei D.A. (Coordinamento o altro strumento) Se siamo d’accordo procederò a redigere uno statuto base su cui discutere Ciao Massimiliano