Mentre raccoglieva quei fiori d'acciaio Pauline inconsciamente ascoltava anche
le voce che uscivano da quegli ammassi di carne, organi e tutto il resto. Si
bloccò di colpo. Sollevò la testa. Gli occhi un tempo azzurri avevano assunto
una bellissima sfumatura venata di rosso. Le labbra un tempo rosee tendevano al
grigio. Le gote pallide come la morte.
"Chichen Itza!" uscì dalla sua gola un suono gutturale che indicava quel nome
"Se non andiamo subito la siamo spacciati!" e a quel punto uno splendido
sorriso diabolico spuntò su quel volto trasformato dalla polverina gialla.
Povera Nettie.