Ogni prima domenica del mese, torna La Piazza.
Tanti banchetti sorridenti e colorati, e giochi per i più piccoli.
E tanti argomenti seri e talvolta tristi per i più grandi.
Per portare i bambini, magari col gioco, e gli adulti, con la distribuzione di materiali e informazioni, ad interrogarsi sul mondo, a prendere consapevolezza dei suoi orrori. A non dimenticare che esistono le guerre, la fame, le torture, lo sfruttamento degli esseri umani, degli animali, delle piante, dei beni comuni, i disastri ambientali, le mutazioni climatiche.
E che di tutto questo tutti noi, anche in ragione del nostro (relativo) benessere, anche in ragione di scelte politiche che siamo chiamati a fare (opporsi o non opporsi ad un inceneritore, è una scelta politica; permettere o non permettere che il territorio sia invaso da basi militari o svenduto agli speculatori, è una scelta politica), portiamo responsabilità. A volte piccola a volte meno piccola.
Prendere consapevolezza di ciò, interrogarsi di come i nostri stili di vita, i nostri comportamenti (anche apparentemente ininfluenti), le nostre scelte, pesino sulla giustizia o ingiustizia universale, su cosa possiamo fare per alleviare la sofferenza del mondo, è l'enorme lontanissimo quasi irraggiungibile obiettivo che si pone, col suo lavoro di formichina paziente, nel suo piccolo, la Piazza della Solidarietà.