[Gas Campo dei Fiori] biologico?no grazie!

  • From: ernestina bagatella <ernygnele@xxxxxxxx>
  • To: lista gas <gascampodeifiori@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Fri, 26 Oct 2012 09:48:24 +0100 (BST)

Ciao! vi segnalo questa interessante iniziativa per sabato pomeriggio.... buon 
fine settimana!

Ernestina e Daniele


----- Messaggio inoltrato -----
Da: donatella.reggiori <donatella.reggiori@xxxxxxxxxxxxx>
A: pgs@xxxxxxxxxxxxx 
Inviato: Giovedà 25 Ottobre 2012 20:36
Oggetto: [pgs-va] Fw:Semi antichi
 



Da: "LazuccadiDeborah" lazuccadicenerentola@xxxxxxxxx
A: 
Cc: 
Data: Tue, 23 Oct 2012 16:40:10 +0200
Oggetto: Semi antichi

Ciao ragazzi,
Un tipo troppo giusto terrà un incontro che reputo molto
interessante dalle nostre parti come potete leggere sotto e poi Vi ho
copiato anche parte di un articolo che spiega bene chi à questo
genio...del resto segue la mia stessa ispirazione!!!
Fate girare anche ai Vostri amici.
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Il tipo si chiama Giuseppe Oglio della Cascina Casalina GambolÃ
(Pavia) cascina.casalina@xxxxxxxxx
http://www.cascinacasalina.it/
Â
Â
Â
Biologico? No grazie!
Sabato 27 ottobre a Cadorago
Allâinterno di Oltre lo sguardo à in programma per sabato 27 ottobre
alle ore 15 presso la Sala Civica in Piazza Zampiero a Cadorago
lâincontro Biologico? No Grazie! - con Giuseppe Oglio, Agricoltore
naturale in coltivazione selvatica. La rassegna Oltre lo Sguardo
Incontri à organizzata da: Coordinamento Comasco per la Pace,
Associazione Scelte Possibili Cadorago, Associazione In Viaggio
Menaggio, Xapuri' Lentate sul Seveso, Comune di Fino Mornasco,
Parrocchia di Rebbio, Missionari Saveriani, Anpi Rado Zuccon Uggiate
Trevano.
Per tutti gli appuntamenti di Oltre lo sguardo:
http://www.comopace.org/index.php/show/oltre-lo-sguardo.
Â
Per informazioni: Tel: 031.927644 - Email: info@xxxxxxxxxxxx
Â
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Il miglior futuro dai semi antichi
Â
âSe volete parlare di agricoltura, non parliamo qui. Andiamo nei campiââ
Â
Giuseppe Oglio à un agricoltore della Lomellina, una zona agricola
nella provincia pavese dove coltiva grano, riso e farro. Da giovane
era iscritto alla facoltà di agraria: voleva conoscere i metodi di
coltivazione chimici e biologici. Scoprà suo malgrado che lâunica
conoscenza sullâagricoltura rimasta nelle università era relativa
allâutilizzo dei prodotti chimici, anche nel biologico, e decise
quindi di lasciare lâateneo per provare a fare da sÃ.
Quando era iscritto allâuniversità infatti seguiva alla lettera le
indicazioni date dai tecnici ma non riusciva a far nascere niente nei
suoi campi: i trattamenti, costosissimi, si susseguivano senza
risultati e lui si ritrovà in breve senza soldi.
Per una questione di sopravvivenza decise di fare un ultimo
esperimento: piantare i semi che aveva senza ascoltare nessun altro
parere. Da li a qualche anno, il cambiamentoâ
Lasciando crescere le piante da sole queste si curavano e si
fortificavano col passare del tempo: il primo anno si ammalarono le
radici, lâanno successivo toccà al fusto, lâanno dopo alle foglie e
infine ai semi.
Lâanno successivoâ pià niente!
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La debolezza, secondo Oglio, creata dalle manipolazioni dellâuomo sui
semi e sullâambiente per avere una qualità che avesse maggior resa e
maggior profitto, era stata âcurata e ripulitaâ nel Dna dalle piante
stesse che erano ora pronte a dare nuovamente i frutti.
Â
La sua teoria era che interagendo col terreno e lâambiente in cui si
trovano le piante ne assumono le caratteristiche energetiche e gli
incroci ad opera dellâuomo, conferendo formazioni diverse
dallâimpronta genetica originaria, indeboliscono il chicco che cosÃ
manipolato perde tutta la sua forza non sapendo pià quale informazione
seguire e non riconoscendo facilmente il luogo in cui vive.
Gli agronomi di fronte alla perdita di energia dei semi avevano
trovato come unica soluzione la concimazione, sia organica che
chimica, ma questo non risolveva il problema alla base: da là lâidea
di âLaboratorio a cielo apertoâ.
Â
âHo capito che insieme, terra, piante e uomo, se fanno bene la loro
parte, diventano una potenzaâ.
Â
Con pochi soldi â e poche spese â andava avanti sperando che la sua
intuizione fosse giusta.
Con i metodi tradizionali inizialmente in un metro quadrato
crescevano 200 spighe e a fine anno rimanevano solo i debiti. Col
nuovo sistema invece â senza interventi chimici o biologici â nello
stesso metro quadrato câerano 100 spighe ma a fine anno rimanevano i
semi per lâanno dopo e qualche spicciolo. Come si faceva una volta.
Â
Nei suoi campi succedeva di tutto. I tecnici e suo padre sostenevano
che il riso non sarebbe mai cresciuto in mezzo allâerba ma lui
perseguiva la sua idea.
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Provando a piantare un ettaro di riso in permacultura â cioà seminando
a mano senza arare in mezzo allâerba e lasciandolo crescere â creà un
inselvatichimento della coltura che la rese forte e rigogliosa.
Era lâintegrazione fra i mondi della natura vegetale, minerale ed
animale: vermi, piccole alghe e ciuffi di riso verde chiaro tutti
insieme, senza disturbarsi lâun lâaltro.
Â
Forte dellâosservazione che negli anni gli ha dimostrato la veritÃ,
Giuseppe ha molta fiducia in cià che porta avanti e che applica nei
suoi campi. E qualcosa di vero ci deve essere dato che alcuni medici e
il CNR hanno avviato studi e sperimentazioni sui suoi risi per
accertarne il carattere curativo per talune malattie.
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Questo modo di fare agricoltura che va oltre il convenzionale, il
biologico e il biodinamico si sta espandendo: Oglio la chiama
AGRICOLTURA NATURALE.
Lâutilizzo di varietà di semi antiche, le meno manipolate dellâuomo,
che conservano intatto il loro patrimonio genetico â cià che rende le
colture pià forti â à quello che ci prospetta.
Semi antichi per un cibo sano e forte, coltivato con metodi naturali.
Naturali veramente.
Â
âSe volete parlare di agricoltura, non parliamo qui. Andiamo nei campiâ.
E nei suoi campi nessun odore di sostanze chimiche, piante belle e
rigogliose: un esempio di eco-sistema in equilibrio.
Â
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Â
Riassunto dellâintervista di Lorenzo Ferrante a Giuseppe Oglio
(di Valeria Ballarati)
Â
Speciale, Cover Story
Oltretutto â Anno III Numero 11
Settembre Ottobre Novembre 2005

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