Ciao! vi segnalo questa interessante iniziativa per sabato pomeriggio.... buon fine settimana! Ernestina e Daniele ----- Messaggio inoltrato ----- Da: donatella.reggiori <donatella.reggiori@xxxxxxxxxxxxx> A: pgs@xxxxxxxxxxxxx Inviato: Giovedà 25 Ottobre 2012 20:36 Oggetto: [pgs-va] Fw:Semi antichi Da: "LazuccadiDeborah" lazuccadicenerentola@xxxxxxxxx A: Cc: Data: Tue, 23 Oct 2012 16:40:10 +0200 Oggetto: Semi antichi Ciao ragazzi, Un tipo troppo giusto terrà un incontro che reputo molto interessante dalle nostre parti come potete leggere sotto e poi Vi ho copiato anche parte di un articolo che spiega bene chi à questo genio...del resto segue la mia stessa ispirazione!!! Fate girare anche ai Vostri amici.  Il tipo si chiama Giuseppe Oglio della Cascina Casalina Gambolà (Pavia) cascina.casalina@xxxxxxxxx http://www.cascinacasalina.it/    Biologico? No grazie! Sabato 27 ottobre a Cadorago Allâinterno di Oltre lo sguardo à in programma per sabato 27 ottobre alle ore 15 presso la Sala Civica in Piazza Zampiero a Cadorago lâincontro Biologico? No Grazie! - con Giuseppe Oglio, Agricoltore naturale in coltivazione selvatica. La rassegna Oltre lo Sguardo Incontri à organizzata da: Coordinamento Comasco per la Pace, Associazione Scelte Possibili Cadorago, Associazione In Viaggio Menaggio, Xapuri' Lentate sul Seveso, Comune di Fino Mornasco, Parrocchia di Rebbio, Missionari Saveriani, Anpi Rado Zuccon Uggiate Trevano. Per tutti gli appuntamenti di Oltre lo sguardo: http://www.comopace.org/index.php/show/oltre-lo-sguardo.  Per informazioni: Tel: 031.927644 - Email: info@xxxxxxxxxxxx   Il miglior futuro dai semi antichi  âSe volete parlare di agricoltura, non parliamo qui. Andiamo nei campiââ  Giuseppe Oglio à un agricoltore della Lomellina, una zona agricola nella provincia pavese dove coltiva grano, riso e farro. Da giovane era iscritto alla facoltà di agraria: voleva conoscere i metodi di coltivazione chimici e biologici. Scoprà suo malgrado che lâunica conoscenza sullâagricoltura rimasta nelle università era relativa allâutilizzo dei prodotti chimici, anche nel biologico, e decise quindi di lasciare lâateneo per provare a fare da sÃ. Quando era iscritto allâuniversità infatti seguiva alla lettera le indicazioni date dai tecnici ma non riusciva a far nascere niente nei suoi campi: i trattamenti, costosissimi, si susseguivano senza risultati e lui si ritrovà in breve senza soldi. Per una questione di sopravvivenza decise di fare un ultimo esperimento: piantare i semi che aveva senza ascoltare nessun altro parere. Da li a qualche anno, il cambiamentoâ Lasciando crescere le piante da sole queste si curavano e si fortificavano col passare del tempo: il primo anno si ammalarono le radici, lâanno successivo toccà al fusto, lâanno dopo alle foglie e infine ai semi. Lâanno successivoâ pià niente!  La debolezza, secondo Oglio, creata dalle manipolazioni dellâuomo sui semi e sullâambiente per avere una qualità che avesse maggior resa e maggior profitto, era stata âcurata e ripulitaâ nel Dna dalle piante stesse che erano ora pronte a dare nuovamente i frutti.  La sua teoria era che interagendo col terreno e lâambiente in cui si trovano le piante ne assumono le caratteristiche energetiche e gli incroci ad opera dellâuomo, conferendo formazioni diverse dallâimpronta genetica originaria, indeboliscono il chicco che cosà manipolato perde tutta la sua forza non sapendo pià quale informazione seguire e non riconoscendo facilmente il luogo in cui vive. Gli agronomi di fronte alla perdita di energia dei semi avevano trovato come unica soluzione la concimazione, sia organica che chimica, ma questo non risolveva il problema alla base: da là lâidea di âLaboratorio a cielo apertoâ.  âHo capito che insieme, terra, piante e uomo, se fanno bene la loro parte, diventano una potenzaâ.  Con pochi soldi â e poche spese â andava avanti sperando che la sua intuizione fosse giusta. Con i metodi tradizionali inizialmente in un metro quadrato crescevano 200 spighe e a fine anno rimanevano solo i debiti. Col nuovo sistema invece â senza interventi chimici o biologici â nello stesso metro quadrato câerano 100 spighe ma a fine anno rimanevano i semi per lâanno dopo e qualche spicciolo. Come si faceva una volta.  Nei suoi campi succedeva di tutto. I tecnici e suo padre sostenevano che il riso non sarebbe mai cresciuto in mezzo allâerba ma lui perseguiva la sua idea.  Provando a piantare un ettaro di riso in permacultura â cioà seminando a mano senza arare in mezzo allâerba e lasciandolo crescere â creà un inselvatichimento della coltura che la rese forte e rigogliosa. Era lâintegrazione fra i mondi della natura vegetale, minerale ed animale: vermi, piccole alghe e ciuffi di riso verde chiaro tutti insieme, senza disturbarsi lâun lâaltro.  Forte dellâosservazione che negli anni gli ha dimostrato la veritÃ, Giuseppe ha molta fiducia in cià che porta avanti e che applica nei suoi campi. E qualcosa di vero ci deve essere dato che alcuni medici e il CNR hanno avviato studi e sperimentazioni sui suoi risi per accertarne il carattere curativo per talune malattie.  Questo modo di fare agricoltura che va oltre il convenzionale, il biologico e il biodinamico si sta espandendo: Oglio la chiama AGRICOLTURA NATURALE. Lâutilizzo di varietà di semi antiche, le meno manipolate dellâuomo, che conservano intatto il loro patrimonio genetico â cià che rende le colture pià forti â à quello che ci prospetta. Semi antichi per un cibo sano e forte, coltivato con metodi naturali. Naturali veramente.  âSe volete parlare di agricoltura, non parliamo qui. Andiamo nei campiâ. E nei suoi campi nessun odore di sostanze chimiche, piante belle e rigogliose: un esempio di eco-sistema in equilibrio.    Riassunto dellâintervista di Lorenzo Ferrante a Giuseppe Oglio (di Valeria Ballarati)  Speciale, Cover Story Oltretutto â Anno III Numero 11 Settembre Ottobre Novembre 2005