"Il tempo, la relativita' e i quanti. C'e' stato un periodo, prima che la
Gilda delle Corporazioni diventasse cio' che e' oggi, in cui tutto sembrava
potersi giustificare con tre parole." Cyb parlava, bevendo da un bicchiere
scheggiato, e assaporando lungamente il suo Moonshine in una bettola di
Alabama Creek, un vecchio canale di scarico sotterraneo a Kalifornia City.
"Hey vecchio: le parole sono piu' di tre."
Cyb mostro' la mano sinistra per contare e fece brillare l'uncino a tre
punte sotto i neon gialli: "Tempo. Relativita'. Quanti. Articoli, virgole e
congiunzioni escluse. Hai ragione, la quarta e' Vaffanculo, Blacky."
Il ricettatore di colore sorrise masticando il sigaro: "I tuoi uomini ce la
faranno a riportare la roba?"
"I miei uomini hanno polmoni per correre grossi come le mie bugie, 4 paia
di palle, cazzoni in fiamme e..." si porto' il dito alla tempia, battendone
la punta sulla pelle grinzosa, ma senza continuare.
"Sono un po' tocchi? Come te?"
"Sono svegli, amico. Piu' di te."
Un colpo di pistola parti' da sotto il tavolo fracassando la cassa toracica
del ricettatore.
"Non vendo i miei ragazzi. Non a cosi' poco." Poi, ad alta voce, al barman:
"Ok, Ok, pago le pulizie. Comunque..."
"Lascia stare Cyb!" urlo' il barman, una specie di orso rosso di capelli e
di pelo: "Siamo Redneck. Quello li', no. Grazie, offro io."
Chichen Itza, oggi
L'arma di Pavel aveva sorseggiato nel gesto di premere il grilletto tutti i
due e metri e passa di Puppets, vomitando una scarica letale, a quella
distanza, anche per un trooper extramondo corazzato. La rosa, stretta
grazie ad uno stringicanna, si impatto' violentemente contro i dispostivi
audio-phono montati sull'angolo dell'ascensore sopra l'irlandese, facendoli
esplodere e passando millimetri sopra la testa dell'irlandese.
Il secondo colpo, mentre tutti gli avventurieri se ne stavano imbambolati a
giocare coi propri genitali come scimmie allo zoo, colpi' l'angolo piu'
vicino, stesso risultato.
La mano sinistra era puntata sulla faccia di Radio, un cucciolone (s)
congelato che sembrava piu' assente della verginita' ad una festa di
liceali e distrusse premendo il grilletto il terzo sistema, nella stanza.
Sparo' due volte: era destro ed era meglio non sbagliare, ma nel momento in
cui sparo', Radio si rianimo', come da una trance. E fece qualla cosa,
quell'unica cosa, che non dovresti mai fare con una pistola puntata due
centimetri sopra la tua testa. Sparo' e rotolo' a terra per evitare un
colpo non destinato a lui.
Pavel fece un passo indietro, colpito piu' volte al torace. I proiettili
avevano impattato la corazza di ordinanza, uno si era infilato tra la
piatra del torace e quella della spalla, ferendolo. Bestemmio', fisso' la
ferita, leggera, fisso' Radio, incredulo, fisso' la sua arma, inarcando le
sopracciglia: "se sapevo che eri uno stronzo sparavo un decimo di secondo
prima. Giusto per capire se c'e' qualcosa di altro in quella testa, oltre
alla merda."
Poi passo' gli occhi sull'elegante signora e su Andrey, per i quali nutriva
un'inspiegabile simpatia. toccandosi la spalla che fiottava sangue:
"signori, dietro di voi. Non posso sputargli, per distruggerlo. Rischio di
centrarvi."
Gelo.
"Signori, continuo' il polacco, simpatico quanto Cyb quando era di buon
umore, cioe' mai, mentre si smontava la spalliera per vedere la gravita'
del danno, mi sembra che gli unici sani, qui, siano Johnny Pezze Al Culo
(indico' con un gesto leggero della testa calva Logan) e la signorina "ti
succhio il cazzo fino al sangue, non per il cazzo, ma per il sangue"
(inevitabilmente il sorriso sbilenco come la torre di Pisa prima di
crollare nel terremoto del 2016, tocco' lo sguardo spento ed iniettato di
Pauline)."
Si schiari' la voce: "scusate la finezza, ho studiato dalle suore".
"Grazie della conversazione, Johnny Ciuffo Ribelle, quando torno nella
civilta' passo a fare i complimenti al tuo barbiere." Disse Logan, tra
l'incazzato e l'incredulo (NDG ...mi sembrava nel tuo stile!), poi,
ricaricando: "motivo? destinazione? chi cazzo ha parlato?"
Pavel guardo' Ice e Molok: "non mi piace che mi osservino mentre faccio i
miei bisognini, destinazione come ha giustappunto detto tettine dolci:
terzo sottoterra. La stronza che parlava e' solo la stronza che vorrebbe
fare fuori tutti i sopravvissuti. Cioe' noi. E a me voi servite se me ne
voglio andare senza lasciare il mondo nella merda corporativa piu'
puzzolente che si sia mai vista. Non che mi siate simpatici, per inciso..."
"Spiegazione logica. Se mi chiami ancora tettine dolci e cazzate del genere
ti faccio un pompino come sopra descritto. Coglione." Pauline ebbe un moto
violento, tremava. Fece un salto avanti verso la spalla insanguinata del
polacco, aveva la pelle pallida, le vene gonfie, i denti digrignati e gli
occhi stavano assumendo un colorito rosso sangue, come una piccola lacrima
che si era fermata sullo sporco della guancia. Domina le afferro' il
braccio, era percorso da fremiti incontrollati: "non ancora. Non-An-Co-Ra!"
"...Deduco dal tuo sguardo che ci sara' parecchia tecnologia da rimettere
in sesto, Johnny Seminario?" chiese Molok, assente.
"...Deduco che ci sara' parecchio netware da trastuallarci a modino, Johnny
Cazzone?" sottolineo' Ice, alterato.
"...Deduco che se poi ti rivendo alla corporazione ci guadagnero' un pacco
di soldi?!" Panama, elegantemente incazzato come un canguro che si ritrova
l'atto di pignoramento sul marsupio per ospitare una famiglia di
vietnamiti, parlo' da dietro la canna di una pistola, sorridente come quel
canguro quando scopre che i vietnamiti che ospita sono venti rompicolgioni.
"Deduco che non posso ancora ammazzare Johnny Playboy?!" Domina sembrava
piu' preoccupata per le sue tecnolame bloccate, che altro, ed osservo'
Molok: "Andy, spero che tu ci possa fare qualcosa..."
"Io deduco che dobbiamo darci una mossa." Detto da Radio era del tutto
fuori luogo (NDG scusa Radiolone :)
"Io sparo direttamente, senza dedurre un cazzo, se ci riprovi." Puppets era
DAVVERO arrabbiato.
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Chichen Itza Tre sotto terra
Le porte si aprirono davanti alla Banda dell'Ortica lente e silenziose, non
attirarono alcuna attenzione. Il corridoio davanti a loro era stato un
posto ordinato-pulito-asettico, con tante porte tutte uguali che davano in
uffici e laboratori di vetro, anch'essi tutti uguali. Ora era un campo di
battaglia devastato da colpi, esplosioni, e assalti all'arma bianca. Zanne
e unghie incluse.
Sangue ovunque. Netty si sentiva a casa.
Corpi dilaniati, altri con le teste esplose, mutanti zombie e medici,
corporativi e militari. porte divelte, vetri infranti, tecnologia assortita
fumante. Davanti a loro dopo tre uffici per lato, il corridoio terminava in
una barricata improvvisata. Poco efficace, a giudicare dal risultato.
Domina sospiro', poi decine di urla, ringhi, e suoni sconnessi come le ossa
di Cyb partirono dai recessi del corridoio, presenti ed invisibili come i
loro peccati.
I peggiori.
