Chissà cosa vede Pauline mentre osserva Andrei dietro quella cortina di
capelli.
La pioggia è momentaneamente diminuita trasformandosi in un aerosol di
goccioline fredde che vengono spazzate dal vento.
Andrei, fucile d'assalto imbracciato, osserva il campo recintato,
la sua camicia ormai trasformata in tuta mimetica, quei colorati pappagalli
sembrano ora coccodrilli, ora grifoni, affogati in un miscuglio di rami e
fango ...
I pantaloni mille-tasche, ora piene di munizioni raccolte qua e là, gli
scarponi da lavoro finalmente nel loro habitat ...
potrebbe quasi sembrare un eroe, se non arrivasse quel grido lacerante.
Andrei lo sente, non vede da dove arriva, ma lo sente nello stomaco, quasi
si piega anche lui dal dolore riflesso e urla con un tono abbastanza
vergognoso
"MA DOVE CAZZO SIAMO FINITI !!!"
Poi si volta verso i compagni di disavventura e nei loro sguardi si
ricompone quel minimo che serve per ritrovare il suo tono di voce adulta
" non sarebbe più opportuno riunirci agli altri?"
Non che gli faccia differenza, sentirebbe quel terrore crescere in lui in
ogni caso, a prescindere dal numero di bocche da fuoco al suo fianco... ma
se è vero che mal comune mezzo gaudio, più si è, più si divide...
