[zxspectrum] [zxspectrum] Re: Normalità e oggettività, era Precisazioni

  • From: Malantrucco Carlo <carlo.malantrucco@xxxxxxxxx>
  • To: "zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx" <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Tue, 9 Sep 2014 11:57:23 +0200

Inviato da iPhone

Il giorno 09/set/2014, alle ore 10:35, Enrico Maria Giordano 
<e.m.giordano@xxxxxxxxxxxxxxx> ha scritto:

>> Dai, evitiamo queste generalizzazioni: "l'oggettività è la
>> razionalità, la soggettività è l'ignoranza" non si può può proprio
>> sentire!
> 
> Se il mondo fosse totalmente soggettivo ognuno potrebbe dire tutto e il 
> contrario di tutto. Sarebbe il caos. Non esisterebbero né la scienza né la 
> tecnologia.

Ok, nessuno (o almeno io) vuole un mondo totalmente soggettivo.
Ma un mondo totalmente oggettivo sarebbe di una noia mortale!

> Un'altra cosa che sarebbe più che auspicabile diventasse oggettiva (quando 
> proprio deve continuare ad esistere) è la religione...

Qui il discorso rischia di inerpicarsi per vie tortuose e pericolose.

A parte il fatto che per me c'è una netta distinzione tra fede e religione 
(intendendo quest'ultima come l'organizzazione clericale della fede), non credi 
che pretendere oggettività per qualcosa di indimostrabile per definizione come 
la fede sia un controsenso?

Tutti i tentativi di imporre la propria fede come l'unica vera = oggettiva 
hanno portato soltanto ad inenarrabili massacri e a diffusione di odio.

> No, tu confondi l'oggettività con la precisione di una misura. Sono due cose 
> diverse. A parità di precisione dello strumento, chiunque è in grado di 
> ripetere la misura ottenendo lo stesso risultato. Per tenere conto di quello 
> che dici dopo aggiungo, lo stesso risultato nei limiti della precisione dello 
> strumento. Questo significa che due risultati che differiscono per meno della 
> precisione dello strumento vanno considerati identici. Insomma, questi 
> concetti sono nel libro di primo ginnasio di mia figlia! Dovremmo conoscerli 
> bene tutti...

> I tre risultati rientrano nei limiti di precisione dello strumento e quindi 
> sono identici a tutti gli effetti pratici. Ci sono (almeno) due tipi di 
> errori, quelli sistematici e quelli incidentali. I primi dipendono dalla 
> precisione dello strumento. I secondi da un errore umano casuale commesso nel 
> prendere la misura. Nessuno dei due errori rende la misura soggettiva.


Ti ringrazio della stima, fin qui ci arrivo anch'io, se ricordo bene al 
ginnasio sono stato promosso e qualcosa ancora me lo ricordo. ;-)

Vediamo se riesco a farmi capire.
I limiti di precisione dello strumento (2 deviazioni standard nel caso 
dell'emocromo) entro i quali risultati di misurazione diversi vengono 
considerati sovrapponibili (e non identici) sono frutto di una convenzione, 
cioè di un accordo tra persone.
Le convenzioni come tali possono variare nel tempo e di conseguenza anche la 
validità di una misurazione.

La puoi girare come vuoi, ma alla fine la tua oggettività non rifletterà mai la 
verità reale delle cose, ma sarà sempre il frutto di una convenzione 
universalmente accettata sul valore più verosimile.
L'oggettività è necessaria ma non è assoluta, è relativa. E non è sufficiente.

>> E tu veramente credi che la scienza vada avanti soltanto per misure
>> oggettive? Mai sentito parlare di intuito, di pensiero laterale ...
>> tutto estremamente soggettivo, ma fondamentale per il progresso.
> 
> La scienza va avanti per misure oggettive. Come potrebbe essere altrimenti? 
> L'intuito e tutto il resto è fondamentale nella fase di ricerca che alla fine 
> *deve* portare ad un risultato stabile. Altrimenti sarebbe assolutamente 
> inutile. E il progresso tecnologico ci indica che non lo è.

Intanto senza la ricerca (e quindi l'intuito e quindi la soggettività) quella 
che tu chiami scienza non esisterebbe neanche.

Secondo poi il risultato è stabile fin quando non arriva qualcuno che con 
cervello e/o mezzi diversi dimostra una verità differente che spesso cancella 
la precedente. È la storia della scienza.

>> Ripeto per chiarezza. Secondo me l'oggettività nella scienza è
>> importante, ma è sempre relativa al tempo e mai assoluta. Ed è
>> importante anche la soggettività, perché l'interpretazione dei dati
>> misurati oggettivamente è fondamentale e non tutti i cervelli sono in
>> grado di farla nello stesso modo ... per fortuna!
> 
> Ma io non ho mai detto che la soggettività sia inutile!

Già, tu hai detto "la soggettività è l'ignoranza".

> Sei tu che sei partito dicendo che hai cancellato dal tuo dizionario la 
> parola "oggettività", ricordi? :-)

Beh, ero partito "metafisicamente" in risposta a Simone che mi chiedeva di 
essere "oggettivo" nell'apprezzare Amstrad e 128+3 ... ho le mie attenuanti! :-)
>>> Te l'avevo detto che era complicato...
>> 
>> Il fatto è che tu hai spostato sull'ambito prettamente scientifico
>> quelle che per me erano inizialmente considerazioni più che altro
>> filosofiche.
> 
> Ma anche nella filosofia (tranne quella fasulla dei divulgatori da strapazzo) 
> non c'è mai l'abbandono dell'oggettività.

I filosofi hanno detto tutto e il contrario di tutto ritenendo spesso di essere 
gli unici oggettivi. In questo non si differenziano molto dai teologi.

Io mi tengo il mio sano dubbio ...

>> Comunque la discussione è interessante, anche se
>> decisamente OT e probabilmente noiosa per gli altri.
> 
> E' vero. Continuiamo in privato?

Finché il moderatore ;-)  o qualcun altro non ci caccia, direi di restare qui.
Mi piacerebbe leggere qualche parere in merito, magari sotto un ombrellone si 
vede il mondo occhi diversi ... :-)

Carlo

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