[zxspectrum] Re: ULA made in CCCP :-)

  • From: "Eugenio" <eugenio.ciceri@xxxxxxxxx>
  • To: "zxspectrum" <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Fri, 13 Jul 2007 10:21:21 +0200

> > Indubbiamente.
> > Forse con la conquista di quel mercato lo Zio non avrebbe dovuto chiudere i 
> > battenti così presto! ;-)
>
> non ne avrebbe venduto uno... i cloni costavano 10 volte meno: niente 
> importazione, la cpu non era zilog ma un clone fatto in russia, il case 
> spesso era composto da un lamierino piegato a mano anzichè una tastiera fatta 
> con gli stampi...
> ricordati che la Russia non era l'Europa... gli stipendi erano (e tutt'oggi 
> sono) molto bassi

(Come in Italia, daltronde... ;-)

Ma infatti il mio era un commento ironico: un'importazione 'onesta' delle 
macchine occidentali non era possibile.
E' un bene che sia stata almeno importata la tecnologia (anche se di sfroso).

L'importazione (sebbene piratesca) della tecnologia Sinclair nei paesi dell'est 
europeo e dell'america latina ha permesso a un'intera generazione di diseredati 
di non soffrire troppo di un gap tecnologico che li avrebbe spinti verso i 
confini del terzo mondo.

E il fatto è che i cloni prodotti soprattutto nell'ex unione sovietica sono 
stati realizzati per lo più 'in cantina' da appassionati come lo siamo ed 
eravamo noi, quindi hanno un grandissimo valore dal punto di vista dell'hacking 
(e qui spero che nessuno faccia ancora confusione tra hacker e pirata 
informatico...).

In pratica per realizzare ogni clone è stato necessario un grande lavoro di 
reverse engineering e ognuno ha applicato le proprie soluzioni aggiungendo i 
risultati del proprio lavoro intellettuale.

Un po' come si può fare oggi con gli emulatori, la cui (quasi) unica differenza 
consiste nel fatto di essere realizzati in software anziché in hardware.

Senza contare che nel 99% dei casi i cloni possono vantare tastiere di gran 
lunga migliori rispetto a quelle realizzate dalla casa madre ;-)

Inoltre questa enorme varietà di cloni, assieme a quelli prodotti 
industrialmente in Brasile e in Argentina, ha anticipato e realizzato il sogno 
(diventato in realtà un clamoroso flop) dello standard MSX, dove le più grandi 
aziende mondiali produttrici di elettronica consumer hanno cercato di costruire 
computer diversi tra loro per varie caratteristiche secondarie ma unite da 
stringenti specifiche per quanto riguarda le caratteristiche di base, come il 
sistema operativo, la gestione della memoria, la CPU, ecc.

E poi non dimentichiamo che senza cloni non avremmo oggi né il Chrome né il 
Badalòc (e neppure la ZXMMC+! :-))


> >Oppure avrebbe potuto progettare anche la C6 (e in seguito la C64! :-D)
>
> C64? :-D se la c5 faceva schifo figuriamoci la c64 :-PPPPP
> per metterla in moto sarebbe stato necessario dare un sys 64738!!

Per me il problema è la C seguita da qualsiasi numero... ;-)

A proposito: esistono cloni del c64?




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