[zxspectrum] Re: Rtype

  • From: "Enrico Maria Giordano" <e.m.giordano@xxxxxxxxxxxxxxx>
  • To: <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Mon, 6 Aug 2007 11:42:26 +0200


-----Messaggio Originale----- Da: "Zurillion" <zurillion@xxxxxxx>
A: <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
Data invio: domenica 5 agosto 2007 23.48
Oggetto: [zxspectrum] Re: Rtype


Il tuo approccio, ai fini dell'ipotetica oggettività, non risente del
problema della nostalgia, ma ne introduce un altro: il tuo giudizio è
"storicizzato".

Ho, e avevo all'epoca, perfettamente presente questo problema (ne abbiamo discusso tante volte in BBS con Pasquale Antonucci) che ho cercato di mitigare (secondo me con successo) in due modi: seguendo il più possibile i cinque criteri oggettivi dichiarati nell'introduzione a TBOSG (i criteri in sé non sono ovviamente storicizzati) ed eliminando dalla classifica titoli che a mio giudizio venivano sostituiti da realizzazioni migliori o che il passare del tempo rendeva appunto obsoleti e non più validi.

> Questo può succedere. Ma qual è l'alternativa? Di non aver più
> alcuno strumento per distinguere l'opera di qualità da quella
> scadente? Mica vorremmo utilizzare il consenso popolare, vero?

No, secondo me l'alternativa è la seguente:

    1. è possibile isolare le opere più che mediocri mediocri da
quelle chiaramente di buon valore, in modo che ciò dia adito a pochi
dubbi (nessuno oserà dire che Manic Miner è il peggior gioco mai
fatto sullo Spectrum, né che Styx è il capolavoro dei capolavori)

E' esattamente quello che ho fatto io in TBOSG. Se guardi, infatti, i voti sono solo 9, 10 e 10+ e questa differenza è in generale abbastanza simbolica. In pratica la classifica è fatta solo di capolavori (almeno a mio giudizio).

    2. all'interno della clase delle opere "di alemno un certo
valore", possono essere presi in considerazione alcuni parametri
tecnici, che però non sono sufficienti a dare un giudizio oggettivo
soddisfacente (vedi confronto tra musica di Mozart  Bach, oppure tra
Ravel e  Beatles).

Non cosa c'entrino i Beatles :-), comunque devi ammettere che per la musica è un po' più difficile. Un videogioco è, secondo me, più facile da giudicare in senso tecnico.

Al di là di questi, ognuno può esprimere una propria valutazione/
classifica personale, in base alla propria personalità e ai propri
gusti.

Cosa che io ho cercato di non fare.

È anche questo il motivo per cui leggo con piacere diverse recensioni
di giochi: ognuna mi dà un punto di vista diverso, mi invita a
riflettere su una sfaccettatura del gioco o del giocare (che magari a
me è sempre stata estranea). Chiaramente sarò in sintonia con alcuni
recensori, meno con altri, con alcuni per niente, ma in ogni caso per
me ogni recensione rappresenta un punto di vista, non un valutazione
oggettiva.

Capisco quello che vuoi dire, però se ad un certo punto tutti i recensori sono d'accordo allora il sospetto che qualcosa di oggettivo ci sia viene, no?

> Nessuno. Ma Gould non stilava probabilmente classifiche. :-)

Lo faceva nei suoi scritti e, soprattutto, nella pratica, suonando
Mozart come se fosse Bach. Il risultato era alquanto ... discutibile :)

Ok, non insisto. La mia conoscenza sull'argomento non è così approfondita.

> Un retrogioco sicuramente no. Ma un gioco al tempo della sua uscita
> penso di sì.

Credo sia ancora più difficile, così com'è difficile per i
contemporanei valutare correttamente un evento storico o, in
generale, l'effettiva portata di un fenomeno.

Non è la stessa cosa, dai! Il discorso penso si sia allargato troppo. Torniamo con i piedi per terra: stiamo parlando di semplici (!) videogiochi!

> Ma il risultato è certamente più oggettivo di una valutazione
> basata sulla nostalgia a su altre sensazioni puramente soggettive.

Secondo me no, perché il fatto che il "valore" di un gioco si
stabilisca dalle sue qualità tecniche è uno dei possibili modi di
valutare il gioco.

Certo, ma è l'unico che abbia una parvenza di oggettività. Per il resto chiunque può dire tutto ed il contrario di tutto. Il fatto che un gioco sia lento, vada a scatti o sia monocromatico è invece oggettivo.

Le sensazioni puramente soggettive fanno parte
della storia del gioco, ne decretano il successo e il godimento che
le persone ne ebbero anche all'epoca.

Senza dubbio. E certamente qualcosa di questo nei miei giudizi c'è, è inevitabile. Ma è sorretto da buone fondamenta oggettive basate sui famosi cinque punti.

P.S. Tempo fa ho ascoltato tutti i tuoi brani, e alcuni mi sono
piaciuti molto. Complimenti!

Grazie! :-)

EMG

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