On Monday, December 03, 2007, at 02:31AM, "Paolo Ferraris" <pieffe8@xxxxxxxxx> wrote: >D'altra parte, credo anche che il bollino sia a tutela di chi --- dopo >il lavoro che ha fatto --- vuole che nessuno se ne appropri dicendo di >aver fatto lui il lavoro. E anche fosse? :-) La differenza è proprio questa: io non faccio il lavoro per dimostrare al mondo che io sono un grande perché ho fatto il lavoro, lo faccio per me stesso e per dare un servizio agli altri. E poi, una cosa è se io scatto una fotografia (è un prodotto artistico mio), un'altra è se faccio la scansione dell'inlay di una cassetta o di una rivista: cosa c'è da tutelare? In ogni caso, esistono infiniti modi per tutelare il proprio lavoro senza apporre bollini che deturpano l'immagine. > >Onestamente non riesco a capire questo discorso della openness a tutti i >costi. Credo che ognuno debba fare quello che vuole del proprio lavoro: >ci possono essere 100000 motivi per una scelta o per un'altra. Sono perfettamente d'accordo: infatti io non stavo dicendo che non si dovrebbe fare così, ma che non è una scelta che mi fa impazzire, e la mia stima di chi opera in questo modo (quando mi sembra che non vi siano dietro solide ragioni dietro) decresce esponenzialmente, nonché la voglia di collaborare etc. World of Spectrum è l'esempio lampante di come una filosofia aperta ripaghi: quando avrò scandito gli inlay delle cassette e alcuni libri, sarà un mio *estremo piacere* aggiungerli a WOS, senza bollini, senza loghi, non mi interessa nemmeno che si sappia che sono stato io (cosa dimostra, che so usare uno scanner, o che ho tempo da perdere?). Ciò detto, nel caso specifico di RealX il tutto nasce non dalla chiusura tout court, ma dal fatto che il progetto è morto!!! Visto che le cose stanno così, se davvero il codice non viene ceduto/rilasciato per motivi di "orgoglio", rispetto la scelta ma la giudico un po' infantile. (N.B. Non conosco le persone, dunque i motivi potrebbero essere ben altri e ben più "adulti"). Ciao, Giovanni