[zxspectrum] Re: R: Re: R: Re: R: Re: R: Re: R: Re: Infinite loop: the Sinclair ZX Microdrive story

  • From: Malantrucco Carlo <carlo.malantrucco@xxxxxxxxx>
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  • Date: Mon, 15 Jun 2015 11:07:20 +0200


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Il giorno 13/giu/2015, alle ore 10:08, Simone Voltolini
<simone.voltolini@xxxxxx> ha scritto:

Sono d'accordo solo su 2 cose: il valore aggiunto ed il fatto che ci fosse da
subito e che, quindi, vi fu un certo tipo di prodotto nato esclusivamente per
il floppy.

Vedo che rasserenandosi anche Simone concorda su questi aspetti. :-)

A) Sinclair aveva deciso di stare basso con un i costi anche se aveva un HW
potente ed intendeva innovare e metterci solo del suo

B) Commodore invece era sul fronte ti do tutto subito, paghi profumatamente
una tecnologia in estinzione e continuerò a fotterti da qui al 1993 senza
innovare e comprerò Amiga per salvarmi la faccia.

Le due filosofie erano sicuramente diverse e per certi versi opposte.
Scelte tecnologiche, commerciali e, in un certo senso, di vita.

Ma se vogliamo rileggere la storia ex-post anche per Sinclair e non solo per
Commodore, allora uno malizioso potrebbe anche dire che Sinclair ha provato a
fottere (uso la stessa parola che hai usato tu) i suoi clienti col Microdrive,
vendendogli a basso prezzo una periferica che usava supporti proprietari,
costosi, lenti, non upgradabili.
Non l'ha fatto solo perché non ha avuto successo, ma se avesse sfondato avremmo
avuto come supporto standard per Spectrum e QL cartucce da 100k anche negli
anni '90.

Il fatto che Commodore abbia acquistato il progetto Amiga facendone un proprio
successo commerciale non lo ritengo una vergogna, ma un'ottima scelta: ha
saputo riconoscere il fallimento di C16 e Plus4 ed è andata oltre.

Se Sinclair non avesse buttato tempo e soldi su Microdrive e C5 ma avesse
acquistato per tempo il progetto Disciple marchiandolo come standard Sinclair
ne sarei stato felice: la storia sarebbe andata diversamente per lui e per
tutti noi, probabilmente.

Gli errori si fanno, purtroppo.
E si pagano.

Carlo

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