[zxspectrum] R: Re: R: Re: R: Re: Psicologi (era: A proposito di BBK, (era Gli Outlet del Tedeschi :-)))

  • From: "Stefano" <dmarc-noreply@xxxxxxxxxxxxx> (Redacted sender "flydream@xxxxxxxxx" for DMARC)
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sat, 11 Apr 2015 20:40:15 +0200

Io sono delka opinione che il cloud è di per se duraturo più sicuro di certo di
floppy, cd,dvd,video8 ecc che si possono danneggiare. Inoltre c'è la comodità
di poter condividere i dati, averli in qualunque parte del mondo ci si trovi.
Ovvio che tra 10000 anni dubito siano ancora lì a meno che qualcuno non faccia
le dovute conversioni. Però è anche vero che non ho interesse che tali dati
siano fruibili ai pro pro nipoti. Se i posteri volessero fruire di tal dati se
li convertiranno nel momento in cui ci sarà il passaggio. I testi medici e
scientifici anche redatti al giorno d'oggi sono archiviati sia su supporto
cartaceo che digitale proprio per avere sia la fruibilità (internet) sia la
conservazione per i posteri. Di certo sono sicuro che, nel caso di obsolescenza
del formato o il deterioramento della carta, si provvederà a effettuarne una
copia in modo da consentire la consultazione anche in futuro

---- Luca Alimandi ha scritto ----

Stefano (Redacted sender flydream@xxxxxxxxx for DMARC) ha scritto:
Ma intanto prima che chiuda un servizio cloud i gestori lo comunicano
mesi in anticipo. Non facciamo gli eremiti per favore... Se vi sta
sull anima il cloud è un conto ma demonizzarlo...

---- Massimo Raffaele ha scritto ----

Il giorno 11 aprile 2015 10:52, Enrico Maria Giordano
<e.m.giordano@xxxxxxxxxxxxxxx <mailto:e.m.giordano@xxxxxxxxxxxxxxx>>
ha scritto:


Il 11/04/2015 00:17, Luca Alimandi ha scritto:

Infatti, la comodità sta nella rapidità, nella semplicità e nella
possibilità di condividere istantaneamente. Non certo nella
sicurezza
della durata!...


No, sta anche e soprattutto nella virtualizzazione. L'ho già detto
ma lo ripeto: tu non sai oggi le pagine web che consulti dove
risiedono. Sai solo che le puoi consultare. E se Internet continua
a vivere sarà così anche domani o tra 100 anni.


Sì, però questo lascia comunque incertezza sul fatto che in futuro
siano ancora consultabili.
Tanti siti hanno chiuso, e meno male che qualcuno ne ha fatto (non
sempre, purtroppo) il backup.

Questo è solo per dire che la mia fiducia nel cloud non è al 100%, e
avrò sempre (almeno, credo) un backup locale.
Max

Sia chiaro: io non demonizzo nessuno e non faccio ostracismo contro il
cloud. Io stesso lo uso volentieri quando mi serve (prova ne è che
quando voglio condividere file con voi o con altri uso Google Drive e mi
trovo benissimo) e credo sia un mezzo formidabile e di grande utilità.
Solo che non lo ritengo un'alternativa alla conservazione duratura. E
credo che alla fine ci siamo chiariti anche con Enrico. Anche lui ha
sottolineato che la conservazione di ciò che crediamo di dover
tramandare ai posteri non vada affidata al cloud, ma richieda un'analisi
attenta del "cosa" e del "come" e delle scelte oculate sugli strumenti
da utilizzare allo scopo.
Inoltre mi sembra abbia anche chiarito che voleva intendere che il WEB è
la vera alternativa alla pubblicazione, intesa come metodo per rendere
fruibili delle informazioni a tutti, ovunque e in ogni momento.
Purtroppo però rimango del parere che anche il web non sia il posto più
indicato per la conservazione di lunga durata... Di fatto il web è più
una "vetrina" dove le informazioni vengono esposte e rese fruibili, ma
dietro c'è sempre un sistema di conservazione delle informazioni che non
è detto sia orientato alla lunga durata (dipende dai siti e dalle
politiche adottate da chi li gestisce...).

Il mio discorso era un po' di carattere generale, quasi filosofico.
Il graffito sulla grotta del tizio che nel neolitico ha voluto
raffigurare la sua giornata di caccia è ancora lì da 10.000 anni, senza
che nessuno abbia dovuto decodificarlo, ricodificarlo in un altro
formato, travasarlo su un altro media, farne un backup, ecc... Certo,
quello che abbiamo scoperto noi forse è un esemplare su milioni che il
caso (condizioni meteorologiche, temperatura, umidità, luce,
composizione dei pigmenti, tipologia di roccia, ecc.) ha permesso che
pervenisse fino a noi. Chissà quanti invece se ne sono persi!
Ma a parte questo, la cosa notevole è che, se queste condizioni si
determinano, il messaggio arriva ai posteri (noi) senza alcun bisogno di
decodifica o la necessità di utilizzare alcuno strumento per la sua
lettura... Cosa che invece non può più avvenire con i documenti
digitali. Forse ora il concetto è più chiaro? Altrimenti non fa niente.
Non mi strapperò mica i capelli (che non ho) se qualcuno non comprende o
non è d'accordo. E' il bello della diversità delle opinioni! :-)

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