[zxspectrum] Re: R: Re: R: Re: Lo ZX UNO...
- From: Luca Alimandi <luca.alimandi62@xxxxxxxxxxx>
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- Date: Sun, 22 May 2016 19:31:25 +0200
Il 22/05/2016 15:49, Enrico Maria Giordano ha scritto:
Il 22/05/2016 15:43, Davide Barlotti ha scritto:
Il progetto Harlequin utilizza componenti reperibili facilmente SN74HC..
Comunque non vedo perché una ULA riprodotta con componenti discreti
dovrebbe avere una maggiore compatibilità di una riprodotta attraverso
"megachipponi programmabili"...
EMG
La ULA era un componente programmato e prodotto direttamente su larga
scala a seguito di un ordine del Cliente (in questo caso la Sinclair).
Infatti era una "Uncommitted Logic Array", ossia una rete logica
prodotta su commissione.
Era una novità in quegli anni, una specie di punta avanzata della
tecnologia disponibile e permetteva alla Sinclair di dimezzare o ridurre
ancora di più il numero dei componenti necessari per realizzare alcune
funzioni standard (indirizzamenti, decodifiche, ecc.), risparmiando
anche un bel po' di spazio e contenendo parecchio le dimensioni e il
consumo dell'intera macchina.
In realtà l'ULA non è un componente particolarmente "intelligente" (dal
punto di vista delle funzioni che svolge, come potrebbe essere una CPU o
anche un convertitore parallelo/seriale o cose simili), ma solo un
insieme di porte AND e OR che realizza alcuni circuiti facilmente
replicabili con componenti discreti (come appunto è stato fatto mi pare
proprio sull'Arlequin...).
Questo concetto, seppure simile, è ancora diverso da quello di prendere
un microcontroller mono-chip, già dotato di RAM, ROM e porte I/O (in
pratica un PC su singolo chip) e programmarlo per fargli fare quello che
si vuole (anche un pallottoliere o un registratore di cassa) da quello
di mettere insieme componenti general purpose e fargli fare la magia
dell'"orchestra" che tira fuori un pezzo di musica sublime. Se vuoi,
anche un CD o una super-scheda-sonora fanno la stessa cosa che fa
un'orchestra, se si guarda solo il risultato finale, ma non è ovviamente
la stessa cosa in termini "filosofici".
Questo è un po' il concetto che io chiamo "la filosofia dello Spectrum",
di cui ho parlato in passato.
Inoltre molti dei componenti discreti montati sullo Spectrum originale
vengono prodotti ancora oggi e li puoi trovare, seppure ridotti di
dimensioni, su un sacco di apparecchi moderni, magari mascherati sotto
altre sigle e irriconoscibili perché a montaggio superficiale, con
scritte quasi illeggibili, ecc..
Io forse mi sbaglierò, ma questa è la MIA visione: mi piacerebbe un
prodotto nuovo, nel senso riprogettato oggi con i componenti reperibili
sul mercato, ma il più possibile simili, almeno funzionalmente, a quelli
originali, in modo da ricreare in qualche modo quell'"orchestra", magari
con strumenti non proprio dell'epoca, ma suonati con le stesse abilità e
le stesse modalità dei brani originali. Se ci pensi, molti gruppi
musicali che eseguono brani scritti in passato vanno ricercando
strumenti originali del barocco e ancora prima, e ci sono motivi ben
precisi per questa "fissazione"... Ma altre orchestre usano strumenti
odierni, benché costruiti secondo modelli e tecniche antiche.
Questo è, a mio avviso, fare vero "vintage", altrimenti per me (ripeto,
per me!) non ha molto senso... Anche perché, diciamolo, se volessi avere
un PC che faccia cose più belle, più complesse, più mirabolanti, più
velocemente, più tutto di quello che posso fare con lo Spectrum, non uso
lo Spectrum, ma uno degli innumerevoli modelli di computer oggi presenti
sul mercato e nelle nostre case!
Tornando all'esempio del motore Ferrari, il problema è proprio quello:
usare un megachip equivale a usare il 900 cavalli depotenziato,; usare
componenti discreti odierni equivale ad usare un motore adeguato (come
giustamente hai fatto notare tu!) per ricostruire una utilitaria anni
80! Ho reso meglio l'idea adesso?
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