[zxspectrum] Re: R: Re: Lo ZX UNO...

  • From: Luca Alimandi <luca.alimandi62@xxxxxxxxxxx>
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sun, 22 May 2016 11:32:48 +0200

Il 19/05/2016 17:32, Simone Voltolini ha scritto:


Sì ORRIBILE l’immagine del prodotto…ma prodotto SPAZIALE però all’interno rispetto al NEXT…

Rispondo a questo post ma in realtà mi ricollego un po' a tutti quelli sull'oggetto.

Ho finalmente avuto un po' di tempo per dare un'occhiata sia alla demo del ZX Next (filmato youtube), sia al sito con la presentazione dello ZX Uno.

Premetto che non mi sento un esperto per poter dare dei giudizi, e quindi esprimo solo delle mie sensazioni e impressioni. Inoltre confermo che entrambi mi sembrano progetti importanti, ben fatti ed auguro a entrambi un gran successo, complimentandomi con tutti quelli che vi hanno preso parto.

Detto questo, però, devo anche dire che mi hanno entrambi un po' deluso sull'aspetto di cui parlavo in una delle ultime mie mail, e cioè sul fatto di aver basato tutti e due i progetti sull'uso dei famigerati "mega-chipponi"! :-(

Lo so, questa forse è una mia fisima, e prima o poi dovrò rendermi conto che il mondo è andato avanti e le cose non sono più come nel medioevo dell'informatica... Però l'idea che tutte le funzioni hardware siano state "simulate" con chip programmabili che fanno un po' tutto, a me non entusiasma, dal punto di vista progettuale.

Come ho già avuto modo di esprimere, la mia visione è un po' quella di chi, con pochi mezzi e molta inventiva, desidera poter "smanettare" sull'hardware per "strizzare" da quella manciata di componenti tutte le potenzialità che una macchina a 8 bit basata su uno Z80 poteva e può ancora offrire.

Per me è un discorso concettuale: perché inseguire l'idea del retrocomputing, tornando su architetture 8 bit alla ridicola (ai giorni nostri) velocità di 3,5 MHz, facendo fare tutto a dei componenti che potrebbero fare ben di più e meglio? Volendo fare un paragone è come prendere il motore di una Ferrari, depotenziarlo da 900 a 50 cavalli e inserirlo nella scocca di una 500 degli anni '60 e dire che si è replicata la funzionalità di una utilitaria!... A che scopo?

Altra cosa sarebbe invece costruire nuovamente un motore con le stesse caratteristiche, al limite sfruttando nuovi materiali e nuove tecnologie, ma che realizzi "veramente" una replica di quello originale. Così l'intero progetto ha un senso e una sua logica congruenza...

Comunque, se questo è quello che c'è a disposizione, ben vengano entrambi gli approcci, anche se, a questo punto, lo ZX Next ha, per lo meno, un maggior "appeal" nel design, che ricorda molto di più il glorioso Spectrum, che non quella specie di "pacchetto di sigarette" che evoca lo ZX Uno (per quanto, anche concettualmente, rimane un progetto molto interessante)! :-)

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