[zxspectrum] Re: R: Re: [BIT] (Back-in-topic) Inglese e Sinclair

  • From: Zurillion <zurillion@xxxxxxx>
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 13 Nov 2007 06:31:01 -0800

 
On Tuesday, November 13, 2007, at 10:12AM, "Carlo Santagostino" 
<carlo.santagostino@xxxxxxxxx> wrote:
>>con i colleghi programmatori. Comunque si tratta sempre di leggere e 
>>scrivere. Non saprei proprio come educare l'orecchio all'ascolto. Qualche 
>>suggerimento?
>
>L'ideale è un bel mesetto in Inghilterra... 

Io, nonostante abbia ripetutamente seguito mia madre in viaggio studio in 
Inghilterra, sono abbastanza in disaccordo con chi propone il (breve) viaggio 
come metodo per perfezionare la lingua.

Quasi tutta la gente che conosco che è stata all'estero per molto tempo parla 
sì in maniera "fluente", ma quasi sempre con una pronuncia e un'intonazione che 
puzza mostruosamente di italiano (per renderci conto di che effetto facciamo 
agli inglesi, noi siamo per loro, nella migliore delle ipotesi, come un Don 
Lurio, un Van Wood o una Heather Parisi).

Inoltre la verità è che, senza un impegno preciso a non farlo, è facilissimo 
sopravvivere in Inghilterra per un mese parlando pochissimo inglese: 
sicuramente se va in compagnia di altri italiani ciò è già quasi sempre fatale, 
ma anche non parlando italiano, ci si trova a interagire in situazioni 
abbastanza "povere".
Forse alla fine in inglese si saprà chidere meglio un fish and chips o comprare 
un biglietto della metro, ma sicuramente ci si sarà confrontati con situazioni 
troppo spicciole e un lessico abbastanza povero.

Una delle grosse difficoltà della lingua inglese, prima ancora della pronuncia, 
è la comprensione. Io parto da due princìpi:

   * se non conosci una parola, probabilmente non la capirai (vale per il 
principiante dell'ascolto)
   * se non sai cosa aspettarti nella pronuncia, probabilmente non capirai (o 
peggio, prenderai lucciole per lanterne)

Faccio un paragone musicale: molti musicisti dilettanti si divertono a "tirare 
giù gli accordi" di brani musicali ascoltandoli dal disco.
Ebbene, se si conosce solo il giro armonico, probabilmente quando si incontrano 
degli accordi più complessi, si farà una delle due seguenti cose:

   * non si riuscirà a "trovare" l'accordo giusto
   * lo si sostituirà (magari convinti di aver trovato quello corretto) con un 
accordo che conosciamo, che sappiamo realizzare sullo strumento

Per non farla troppo lunga, secondo me bisogna PRIMA capire com'è strutturata 
la pronuncia della lingua inglese, POI fare TANTO ascolto, INFINE andare 
all'estero e buttarsi nella mischia.

Il viaggio, cioè, è secondo me tanto più utile e proficuo quando più il livello 
è avanzato.


>Ovvio che se ciò è impossibile una buona alternativa è iniziare a vedere i
>film in dvd o la tv (se hai sky) in lingua originale...

Ecco, questo è invece il metodo che consiglio, un'opportunità straordinaria che 
solo 10 anni fa era inaccessibile!

Bisogna partire da qui (con un po' di studio teorico prima, però), e i 
sottotitoli possono aiutare molto, infatti lo stesso film/telefilm lo si può:

   1. ascoltare prima in italiano
   2. riascoltarlo in inglese con i sottotitoli in italiano
   3. riascoltarlo in inglese con i sottotitoli in inglese
   4. (avanzato) ascoltarlo solo in inglese

Conviene guardare più materiale possibile. A mano a mano che si progredisce, 
prima la fase (1), poi la (2) e infine anche la (3) non saranno più necessarie.
Chi non lo fa non ha idea del senso di liberazione che si prova a seguire film 
e telefilm in lingua originale SENZA sottotitoli, capendo pressoché tutto: mai 
più schiavi di traduzioni imbarazzanti e doppiatori incerti (basta con la 
storia che i doppiatori italiani sono i migliori del mondo: sarà anche vero, ma 
se nelle sale si mandassero più film sottotitolati come in altre nazioni adesso 
noi sapremmo l'inglese).
Fianlemnte apprezzeremo tutti i doppi sensi, le battute e le finezze 
linguistiche che vengono sicuramente perse in traduzione.
Io ho fatto una lunghissima gavetta con i Monty Python :-)

 ah, per la tv però
>sconsiglio il David Letterman Show, a meno che non tu non voglia imparare il
>newyorkese anziché l'inglese ^_^;

Giusto: se si vuole costruire una pronuncia coerente, bisogna innanzitutto 
capire che la lingua inglese ha numerosissime varianti, sia tra le nazioni dove 
si parla, sia all'interno della stessa nazione, o anche nello stesso luogo, al 
variare della classe sociale (in inghilterra la connessione tra pronuncia e 
classe sociale è tradizionalmente molto più caratterizzata che in italia, in 
quanto nelle buone scuole e università si insegna anche la pronuncia, cosa che 
in Italia non si è mai fatto).

Io ho scelto l'inglese britannico, perché lo trovo più musicale e forse anche 
perché Sinclair è britannico :-)
Scherzi a parte, la pronuncia americana mi sembra sguaiata e sopra le righe ... 
ma questa ovviamente è una preferenza personale.
L'importante è fissare un modello e cercare di seguire quello: non c'è niente 
di più cacofonico che fare un frankenstein di varie pronunce.

All'interno dell'inglese britannico ho scelto la pronuncia colta (detta RP, 
Received Pronunciation o BBC English o inglese della regina), temperata da 
elementi provenienti dal cosiddetto Estuary English, ovvero un insieme di 
inflessioni tipiche dei parlanti dell'area londinese che ormai hanno fatto 
breccia nella pronuncia colta (ha cominciato ad adottarle gradualmente anche la 
BBC a cominciare dagli anni '80).

La RP classica, in passato segno di prestigio e cultura, adesso suona 
insopportabilmente snob all'orecchio dell'inglese giovane.
Perfino la regina Elisabetta (tradizionalmente depositaria della buona 
pronuncia) ha modificato nel tempo la sua pronuncia, modernizzandola.

Scusate, ma la passione mi fa divagare ... :-)

Insomma, ad EMG consiglio di scoltare tanta roba in inglese (inizialmente con 
sottotitoli) e magari fare un po' di studio teorico, che secondo me aiuta 
moltissimo chi ha una mentalità tecnico-scientifica.

Rimanderei il viaggio a quando avrai già un buon livello di comprensione.

Poi, prima o poi scriverò un libro sulla pronuncia inglese ... a voi riserverò 
forti sconti ;-)

Ciao,
   Giovanni

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