[zxspectrum] Re: OT: Programmi TV di questa sera
- From: Luca Alimandi <luca.alimandi62@xxxxxxxxxxx>
- To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
- Date: Sat, 27 Feb 2016 12:17:15 +0100
Il 26/02/2016 11:54, Enrico Maria Giordano ha scritto:
Il 26/02/2016 09:44, Luca Alimandi ha scritto:
P.S. Io stasera ho in programma di partecipare ad un'interessante
conferenza speciale al Planetario di Milano sul tema: "La scoperta delle
Onde Gravitazionali":
Bene! Speriamo che non sparino troppe ca***te (lo sai come la penso
sulla possibilità di divulgazione di questi argomenti, e non sono il
solo, te lo assicuro).
EMG
Questo è il sito personale del relatore:
http://pcgiammarchi.mi.infn.it/giammarchi/
Mi sembra che le credenziali siano più che sufficienti per farti capire
la serietà della conferenza...
Comunque ieri è stata una serata particolarmente interessante.
C'era talmente tanta gente in fila (molti da prima delle 20:00 e pure
sotto la pioggia!) che non siamo riusciti ad entrare tutti all'apertura
delle 21:00.
Il Direttore del Planetario, Peri, che sempre presenzia e presenta ogni
conferenza (e ce ne sono parecchie ogni mese, sia per bambini che per
amatori dell'astronomia che per esperti) si è subito prodigato per
cercare di trovare una soluzione per non deludere i molti che erano
rimasti fuori, ed è venuto di persona a dirci che avrebbe chiesto a
Giammarchi di fare un bis già in serata (alle 22:30) e un eventuale ter
la settimana prossima. E così, attendendo al chiuso (fortunatamente),
sono riuscito a partecipare alla seconda tornata. Inoltre,
fortunatamente, avevo invitato un mio amico di Panama che sta prendendo
un dottorato di ricerca in chimica qui a Milano, per cui abbiamo
trascorso l'ora e mezza di attesa "extra" chiacchierando e facendo foto!...
Foto 1: La grande "Tavola periodica degli elementi di Mendeleev"
<
https://drive.google.com/file/d/0B2gTtPKDTuD_UmNfa3FnNVNOQ0k/view?usp=sharing>,
con i campioni di (quasi) tutti gli elementi, che si trova all'ingresso
del Planetario
Foto 2: Il mio amico "Josè di Panama"
<
https://drive.google.com/file/d/0B2gTtPKDTuD_MkRXcmFvRV9EUkE/view?usp=sharing>,
che martedì prossimo discuterà la sua tesi di dottorato in chimica
Foto 3: il "Proiettore di stelle e pianeti"
<
https://drive.google.com/file/d/0B2gTtPKDTuD_REh5a2JnNHk1OWM/view?usp=sharing>
- il cuore del Planetario, che riproduce la volta celeste, prodotto nel
1968 dalla Zeiss
Foto 3: il campione di meteorite marziano "DAG 489"
<
https://drive.google.com/file/d/0B2gTtPKDTuD_NE5nX25ESWZEd3M/view?usp=sharing>
ritrovato in Libia nel 1997, esposto all'ingresso del Planetari
Tornando al tema e alla conferenza, ho apprezzato molto la capacità di
Giammarchi di esporre un tema così complesso e non di facile
comprensione con naturalezza e linearità, tanto che anche molti (come
me), un po' a digiuno dei fondamenti scientifici e matematici alla base
della teorizzazione dell'esistenza delle onde gravitazionali, hanno
potuto seguire e comprendere - almeno a grandi linee - l'impianto
generale della teoria (a cui è giunto facendo anche un breve excursus
delle precedenti teorie della gravitazione, a partire dalle prime leggi
di Keplero, passando alla formulazione di Newton ed approdando infine
alla teoria relativistica di Einstein), e, cosa molto importante,
spiegando chiaramente il funzionamento degli interferometri, gli
strumenti utilizzati per il rilevamento delle onde gravitazionali, e del
fenomeno più che straordinario che è stato possibile osservare grazie a
questo complesso esperimento.
La cosa che mi ha impressionato di più è stato comprendere che
l'osservazione che ha permesso di rivelare l'effettiva esistenza di
un'onda gravitazionale è un fenomeno quasi imprevedibile e della durata
di pochi centesimi di secondo. E' un po' come voler fotografare un lampo
nel cielo: non sai quando avverrà e dove puntare la macchina
fotografica. Per cui devi rilevare in continuazione, fino a che non
compare un "segnale distinto dal rumore", che, se rivelato in più punti
della Terra nello stesso momento, è indice di "qualcosa" che proviene
dallo spazio profondo.
Nella fattispecie, l'evento "catturato" dai due interferometri
<
https://it.wikipedia.org/wiki/Rivelatore_di_onde_gravitazionali>
americani del progetto LIGO <
https://it.wikipedia.org/wiki/LIGO>
(situati a due estremi opposti degli Stati Uniti, uno a Hanford,
Washington e l'altro a Livingston, Lousiana), è stato generato dal
momento terminale della fusione tra loro di due buchi neri di massa
stellare
<
http://www.astronomia.com/2016/02/12/la-grande-scoperta-delle-onde-gravitazionali-teorizzate-da-einstein/>
(coalescenza) che, avvicinati dalle rispettive forze di gravità, formano
per un certo tempo un sistema binario, in cui i due buchi neri ruotano
vorticosamente uno intorno all'altro, come in una danza sfrenata,
aumentando via via la velocità di rotazione e finendo col fondersi in un
unico buco nero, che in breve smette di ruotare così rapidamente,
assestandosi su una velocità di rotazione molto più bassa.
La cosa impressionante è rappresentata dalle grandezze: i due buchi neri
in questione avevano dimensione e massa di *29 e 36 volte la massa
dell'intero Sistema Solare*! Le ultime rotazioni intorno all'asse
mediano avvengono a velocità paurose. L'oscillazione, che ha avuto
inizio a 35 cicli per secondo (hertz), è rapidamente cresciuta fino a
250 hertz. Poi è diventata caotica e si è velocemente smorzata; l’intera
cosa è avvenuta nell’arco di un quarto di secondo! Immaginate due
oggetti di massa 30 volte il Sistema Solare, che ruotano da 30 a 250
volte al secondo uno intorno all'altro e poi si fondono! Non è qualcosa
di pazzesco?
Eppure, se fino ad ora era solo qualcosa di teorizzato dalle teorie
astrofisiche, oggi (esattamente il *14 settembre 2015*) l'abbiamo
"immortalato" in un segnale che rimarrà un "reperto storico"
<
http://www.astronomia.com/wp-content/uploads/2016/02/GW-Data-3-panel.jpeg>,
un segnale che non è una radiazione elettromagnetica, bensì una
microscopica (dell'ordine delle dimensioni di un nucleo di atomo!)
distorsione del tessuto spazio temporale causata da un evento
(coalescenza di due buchi neri
<
http://www.media.inaf.it/2016/02/12/sole-einstein-onde/>) accaduto tra
0,6 e 1,8 miliardi di anni fa, e quindi a una distanza da noi compresa
tra 0,6 e 1,8 miliardi di anni luce! Non so se mi sono capito!!!
E qui devo riconoscere un mio errore madornale, quando, qualche tempo
fa, dissi ("accecato" ancora dalle vecchie teorie pre-relativistiche)
che questa distorsione si trasmetteva istantaneamente in tutto
l'Universo. Invece l'onda gravitazionale, come ogni fenomeno
ondulatorio, si propaga con un certo ritardo che, nel caso dell'onda
gravitazionale, è la velocità della luce. Scusate lo strafalcione!
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