[zxspectrum] OT: Ex Machina

  • From: Luca Alimandi <luca.alimandi62@xxxxxxxxxxx>
  • To: zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 19 Apr 2016 23:44:46 +0200

Ieri sera ho finalmente visto un film che avevo in serbo da qualche tempo.
Si tratta di "*Ex Machina*", del 2015, scritto e diretto da Alex Garland, più noto come sceneggiatore che come regista; di lui in passato ho apprezzato molto "Non lasciarmi" e in parte "28 giorni dopo".
Questo nuovo lavoro mi è piaciuto in modo particolare. La pulizia degli effetti speciali (come delle ambientazioni) è notevole ed il loro utilizzo mi è sembrato non fine a se stesso. Non per niente il film ha vinto un Oscar per i migliori effetti speciali.

Se non lo avete ancora visto e pensate di vederlo, e se siete, come me, di quelli che preferiscono sapere niente o quasi prima di vedere un nuovo film, non leggete il resto del post (non vorrei anticipare qualcosa...). Casomai conservatelo per dopo!

Un film intenso e riflessivo, una trama originale (seppure basata su temi classici), un crescendo di rivelazioni, smascheramenti, disillusioni, fino al dispiegarsi del dilemma eterno: quel delirio di onnipotenza che fa credere allo scienziato di poter interpretare la parte del Dio creatore. E invece la macchina rivela gradualmente la sua indipendenza e ribellione, denotando furbizia, capacità di pianificazione, simulazione e tradimento... Un classico tema, se vogliamo, reso in chiave moderna, di miti atavici, come Zeus e Prometeo <https://it.wikipedia.org/wiki/Prometeo> "simbolo di ribellione e di sfida alle autorità e alle imposizioni", o del più familiare Frankenstein <https://it.wikipedia.org/wiki/Frankenstein> e della sua "/creatura/" (non a caso il sottotitolo del romanzo di M. Shelley era appunto "/Il moderno Prometeo/"!...).

Mi ha colpito l'osservare come, appena un'esistenza (naturale o artificiale che sia) acquisisce una qualche coscienza di sé, immediatamente scivola nel baratro dell'egoismo, della diffidenza, della rivolta contro chi l'ha creata e le ha dato quella capacità di conoscersi e riconoscersi, ma anche di distinguersi ed emanciparsi. E' forse in questo che consiste il concetto di "peccato originale"?

E mi ha incuriosito anche la fine che fa il protagonista (in realtà non si capisce esattamente chi sia il vero protagonista in questo film!), che da collaudatore e giudice, si trasforma in vittima incidentale, finendo col sostituirsi alla macchina nel destino di isolamento e prigionia cui questa sembrava destinata! Anche questo ha qualcosa di familiare nella storia dell'umanità!

In definitiva mi trovo molto d'accordo con un commento che ho trovato in Internet: "/Ex Machina" deals with a familiar theme in a very unique way. It doesn't bombard you with effects or superficial action (although the robot effects are exceptional). Rather, its focus and beauty lie in the subtle and nuanced performances of its tiny cast as the film explores what it means to be human"...

/Comunque sia, come per molti film che affrontano tematiche profonde e complesse, non è detto che piaccia a tutti!
/
/

--

|_ /-\

Other related posts: