Ieri sera ho finalmente visto un film che avevo in serbo da qualche tempo.
Si tratta di "*Ex Machina*", del 2015, scritto e diretto da Alex
Garland, più noto come sceneggiatore che come regista; di lui in passato
ho apprezzato molto "Non lasciarmi" e in parte "28 giorni dopo".
Questo nuovo lavoro mi è piaciuto in modo particolare. La pulizia degli
effetti speciali (come delle ambientazioni) è notevole ed il loro
utilizzo mi è sembrato non fine a se stesso. Non per niente il film ha
vinto un Oscar per i migliori effetti speciali.
Se non lo avete ancora visto e pensate di vederlo, e se siete, come me,
di quelli che preferiscono sapere niente o quasi prima di vedere un
nuovo film, non leggete il resto del post (non vorrei anticipare
qualcosa...). Casomai conservatelo per dopo!
Un film intenso e riflessivo, una trama originale (seppure basata su
temi classici), un crescendo di rivelazioni, smascheramenti,
disillusioni, fino al dispiegarsi del dilemma eterno: quel delirio di
onnipotenza che fa credere allo scienziato di poter interpretare la
parte del Dio creatore. E invece la macchina rivela gradualmente la sua
indipendenza e ribellione, denotando furbizia, capacità di
pianificazione, simulazione e tradimento... Un classico tema, se
vogliamo, reso in chiave moderna, di miti atavici, come Zeus e Prometeo
<https://it.wikipedia.org/wiki/Prometeo> "simbolo di ribellione e di
sfida alle autorità e alle imposizioni", o del più familiare
Frankenstein <https://it.wikipedia.org/wiki/Frankenstein> e della sua
"/creatura/" (non a caso il sottotitolo del romanzo di M. Shelley era
appunto "/Il moderno Prometeo/"!...).
Mi ha colpito l'osservare come, appena un'esistenza (naturale o
artificiale che sia) acquisisce una qualche coscienza di sé,
immediatamente scivola nel baratro dell'egoismo, della diffidenza, della
rivolta contro chi l'ha creata e le ha dato quella capacità di
conoscersi e riconoscersi, ma anche di distinguersi ed emanciparsi. E'
forse in questo che consiste il concetto di "peccato originale"?
E mi ha incuriosito anche la fine che fa il protagonista (in realtà non
si capisce esattamente chi sia il vero protagonista in questo film!),
che da collaudatore e giudice, si trasforma in vittima incidentale,
finendo col sostituirsi alla macchina nel destino di isolamento e
prigionia cui questa sembrava destinata! Anche questo ha qualcosa di
familiare nella storia dell'umanità!
In definitiva mi trovo molto d'accordo con un commento che ho trovato in
Internet: "/Ex Machina" deals with a familiar theme in a very unique
way. It doesn't bombard you with effects or superficial action (although
the robot effects are exceptional). Rather, its focus and beauty lie in
the subtle and nuanced performances of its tiny cast as the film
explores what it means to be human"...
/Comunque sia, come per molti film che affrontano tematiche profonde e
complesse, non è detto che piaccia a tutti!
/
/
--
|_ /-\