Chicche da “Open Week” 23 – 28 Aprile 2007 Piena di centinaia di utenti Ubuntu, la chat #ubuntu-classroom ha ospitato i dipendenti Canonical – e i volontari della comunità – che hanno spiegato cosa fanno, come lo fanno e, cosa più importante, risposto alle domande degli utenti. Uno dei dipendenti Canonical che rispondeva alle domande era Mark Shuttleworth (conosciuto anche come SABDFL Self-Appointed Benevolent Dictator for Life – Benevolente Dittattore a Vita Autoproclamato). Quanto segue è qualche piccolo brano delle sue due sessioni Domande & Risposte. Mark, esisteranno in futuro certificazioni rilasciate da Canonical, come RedHat Certified Professional? Si, assieme a programmi di formazione e materiale per la formazione. Shipit non è al momento disponibile per Xubuntu... lo sarà in futuro? Penso di no. Xubuntu, da come lo vedo, è un ambiente specializzato, per questo probabilmente non finanzieremo spedizione di cd per Xubuntu. Ho visto alcune stime per *ubuntu, ma sono curioso... quanti indirizzi unici IP hanno contattato i server di Canonical il 19 Aprile (data del rilascio di Ubuntu 7.04 ndt)? Wow, non sono sicuro di avere questa statistica, ma avevamo 53 mirror prima dell’annuncio (del rilascio di Ubuntu 7.04 ndt), e 130 entro lo stesso giorno, quelli che conoscevamo. Cosicché i contatti su canonical.com sono stati solo una frazione del totale. Penso che potremmo aver servito 12 gigabit al secondo dai nostri serve e dai primi 5 mirror :-). Probabilmente 20 gigabit al secondo in tutto. 3 cd al secondo per 12 ore. Pazzesco. Se eravate su #ubuntu-release-party saprete che è stato un caos. Hai idea più o meno di quante macchine *ubuntu stanno girando adesso nel mondo? 4 – 16 milioni, la mia stima ottimistica, includendo le derivate, è di 10 milioni. Parecchie pagine ubuntu e anche il bug #1 su launchpad dicono che ubuntu è libera (libera come si intende libertà di parola), ma ovviamente sull’installazione predefinita questo non è vero (driver, ecc.), ci sono piani per rendere questa cosa più trasparente per l’utente? Dovremmo sempre definirla (Ubuntu) come “solo applicazioni libere”. Almeno questo è quanto ho impostato sul wiki quando l’ho definito. Abbiamo l’eccezione dei driver dall’inizio, e quindi non l’abbiamo cambiato. Spero che la nuova derivata avrà la bandierina “interamente libera”. “Full Circle” è stata anche menzionata, due volte! La rivista “Full Circle” è un progetto del Gruppo Marketing? Risponde Jenda - è in comunicazione con il Gruppo Marketing, ed è molto supportata. Ma non è stato mai esplicitamente dichiarato come tale, a quanto ne so. Vi partecipano alcuni membri del Gruppo Marketing, ma è partita (ed è sviluppata) da persone fuori dal gruppo. Cosa ne dite della rivista Full Circle, la rivista della comunità Ubuntu che ha pubblicato il numero 0. Quali le prospettive in futuro? Risponde Jono – gli ho dato un’occhiata e mi sembra interessante, sto cercando di mettermi in contatto con gli autori per parlare di alcune cose – così se mi contattano sarebbe una gran bella cosa. Penso che una rivista ubuntu sia una idea abbastanza intelligente, anche se parecchi di questi tipi di rivista decadono a causa dei tempi di produzione. Spero che continui. [nota dell’editore: ho già scritto a Jono]