[ubuntu-l10n-it] Revisione FCM - edizione1 - pagina36

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  • Date: Fri, 29 Jun 2007 16:45:34 +0200

La mia storia – Alla ricerca di Ubuntu

Nella mia scuola abbiamo qualcosa che si chiama “forskings profil”: è
svedese e si può tradurre come “un profilo scientifico/di ricerca”.
Questo in poche parole significa che gli studenti possono rendersi conto
di  quello che vorrebbero studiare all’Università. Ovviamente la portata
dei progetti di ricerca è molto limitata, ma in ogni caso se si
sottoscrive il progetto “forskings profil” e se come me si viene
selezionati, si ha in prestito un laptop per tutta la durata dello
studio e della ricerca.

In questo modo ho ricevuto il mio portatile, un HP nx8220. L’ho avviato
e con ben poca sorpresa ho visto che aveva preinstallato Windows XP.
Così ho fatto quello che c’era da fare e ho installato Linux, benché non
fosse esattamente corretto...
Ho cominciato quindi con un delizioso Red Hat, un Fedora, per essere più
preciso, e lasciatemi dire che non è stata decisamente l’esperienza più
esaltante della mia vita.
La risoluzione dello schermo si rifiutava di andare oltre 1024 x 768,
non c’era connessione wireless e sembrava davvero impossibile aggiornare
il sistema danneggiato.
Ho preso così il cappello e l’ho buttato dalla finestra, letteralmente
cinque cd di Fedora sono volati via da casa mia, in ordine: cd 2,4,1,3 e
5 (appena a caso). La distro successiva sul mio Laptop è stata un verde
lucertola tedesca, la Chameleon Suse. Questa aveva inoltre un serio
problema con la grafica e più o meno con tutto quello che ho provato.
Così mi sono sbarazzato del DVD di Suse e sono uscito alla ricerca di
una distro che semplicemente funzionasse.
Alla fine l’ho trovata, un gusto Linux dal nome strano: Ubuntu.
Dopo averlo scaricato e dopo aver masterizzato l’unico CD (!) l’ho
schiaffato nel mio laptop e 15 minuti dopo il gioco era fatto. Dopo
circa un’ora mi sono convinto che il paradiso è colorato di color caffè.
Voglio dire che davvero funzionava, tutto era a posto e funzionava nel
computer (o piuttosto fuori dal CD). La scheda grafica andava, così come
la rete, la scheda audio e gli aggiornamenti e accidenti, funzionavano
anche i tasti funzioni in cima alla tastiera (in effetti meglio che in
Windows!). Sfortunatamente la mia avventura con Ubuntu mi ha portato a
non condurre a termine il lavoro nel progetto per il quale mi era stato
dato in prestito il portatile sul quale lo avevo installato. Ma non c’è
problema, perché ora ho un nuovo amico. Un amico marrone, che – per
inciso – può trasformarsi in un cubo, bruciare e tremolare (grazie al
mio amico Beryl). Ubuntu – Linux per esseri umani? No, molto di più:
Linux per persone che amano che il loro computer funzioni, e ovviamente,
il colore marrone.



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