Alle mercoledì 9 maggio 2007, Dario Cavedon ha scritto: > Io personalmente: > a) non condivido che qualcuno venda CD che egli ha ricevuto gratis da > shipit b) se li ha scaricati da internet e masterizzati, sono d'accordo con > te che li può vendere a chi vuole. > La differenza tra a) e b) è che a) sono CD in bella confezione che > sicuramente costano a chi li produce (Ubuntu) ma niente a chi li > vende, mentre b) i costi sono di chi vende. > > OK, siamo al limite della filosofia, e forse sto annoiando qualcuno. Nessuna noia, sono dell'idea che discutendo si cresce reciprocamente. Comunque, se c'e' chi vuole pensarci personalmente non vedo problemi. Basta che mettiamo su un processo chiaro e documentato come ad esempio ha fatto il bravissimo Salvatore Palma per gli stickers. Non deve essere una iniziativa personale imho (motivazioni nella mail precedente). Carina anche l'idea di vendere una versione custom per il mercato italiano con già i pacchetti della lingua italiana. Anzi, rilancio: tempo fa su irc si parlava di una richiesta del forum di un non vedente che cercava una ubuntu live con festival in italiano. Che ne pensate di inserire nell'immagine anche i tool per non vedenti già in italiano? Oltre ai motivi precedenti elencati da voi potrebbe essere un modo per fare qualcosa di *veramente* utile mettendo anche valore aggiunto a quello che vendiamo. Metto alla presente in cc: Luca Falavigna che mi sembra si era occupato della cosa la volta scorsa cosi' nel caso ci illumina su cosa è stato già fatto e chi lo fece materialmente. Ciao -- Paolo Sammicheli Email: xdatap1(at)siena.linux.it Slug - Siena Linux User Group | http://www.siena.linux.it - Non ho paura dei computer, ho paura della loro mancanza. (I. Asimov) -